Tarocchi e Cabala, "tra le righe"



Fra i vari significati dei Tarocchi ve n'è uno diciamo così "trasversale" -forse attuato così di proposito -e che affiora solo dopo un'attenta presa di visione degli Arcani Maggiori nel loro insieme. Mi riferisco al fatto che nella metà dei 22 Arcani ricorre uno schema grafico-geometrico che vede una figura centrale e due ai suoi due lati, generalmente (ma non sempre) più in basso.


TRA LE RIGHE

Fra i vari significati dei Tarocchi ve n'è uno diciamo così "trasversale" -forse attuato così di proposito -e che affiora solo dopo un'attenta presa di visione degli Arcani Maggiori nel loro insieme.

Mi riferisco al fatto che nella metà dei 22 Arcani ricorre uno schema grafico-geometrico che vede una figura centrale e due ai suoi due lati, generalmente (ma non sempre) più in basso.

Questo è il caso del Papa (con i due discepoli) dell'Innamorato (con le due donne) del Carro (con i due cavalli) della Giustizia (con i due piatti della bilancia); poi della Ruota di Fortuna (con i due strani animali rispetto alla sfinge che li sovrasta; della Temperanza(con le due brocche) ovviamente del Diavolo (che è lo specchio del Papa, qui con i due diavoletti)poi della Torre (con i due ometti ai suoi piedi) della Stella (di nuovo con due brocche) della Luna (due torri e due cani) del Sole (due gemelli) e infine del Giudizio (i due genitori del bambino).

Ci dev'essere un motivo per questo simbolismo così ricorrente, dato che nei Tarocchi nulla è lasciato al caso, e tutto si riconduce .a un simbolismo universale,concordante con quello di tutte le tradizioni sapienziali dell'antichità.

Il primo che viene alla mente naturalmente è quello del triangolo, elemento geometrico sacro per eccellenza - come lo è il numero 3 - dato che in esso si ritrova l'Uno (l'apice) e la sua differenziazione duale nelle polarità, per poi tornare all'Uno nell'androginia così evidente nel Diavolo.

Elemento che si può anche ricondurre alla simbologia fallica, anch'essa ammantata di sacro nell'antichità, poiché oltre a rappresentare l'ideazione originale riveste anche significati di rigenerazione (nei culti misterici) di resurrezione (nell'antico Egitto)e generalmente di "innalzamento" spirituale rappresentato da quello fisico.

Ma vi è un'altra simbologia che la disposizione dei soggetti di ognuno di questi Arcani richiama, ed è quella riferito all'Albero cabalistico (Cabala che ha molte affinità con i Tarocchi, ognuno dei quali può essere visto in collegamento con una lettera dell'alfabeto ebraico, che sono 22) e in particolare alle tre sfere superiori : la Corona (Kether) la Saggezza (Chokmah) e l'intelligenza (Binah).

Nella Cabala queste tre sfere fanno parte di due diversi piani di realtà (detti "Mondi" nella Cabala): la Corona è lo stato emanativo da cui tutta la manifestazione prende luogo, ed è da sola il primo mondo, Atziluth, quello di massima prossimità con l'Uno nel nostro universo; le altre due sfere compongono il secondo mondo, quello creativo, Briah, e rappresenta la polarizzazione dell'Uno in elementi maschile e femminile.In queste due sfere si riversa il potere dell'Uno ed esse sono in dipendenza reciproca, l'una rispecchia l'altra.

Simon Smeraldo

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12 dicembre 1969 - Inizio della strategia della tensione in Italia



L'inizio della strategia della tensione in Italia, 12 dicembre 1969, fu costituito da ben tre attentati contro banche di stato: Banca Nazionale dell'Agricoltura (Piazza Fontana, 14 morti), Banca Nazionale del Lavoro (16 feriti), e un ordigno disinnescato quel pomeriggio alla Banca Commerciale Italiana.

Le tre banche partecipavano al progetto di piena ricostruzione della sovranità monetaria nazionale, avendo iniziato a stampare cartamoneta in biglietti del Ministero del Tesoro, senza intermediazione di corrispondenti titoli di debito, come nel caso dei biglietti da 500 lire già fatti emettere da Aldo Moro. Dopo gli attentati le emissioni vennero interrotte.
(Particolare monetario citato da Massimo Mazzucco).


Vale ricordare che nella sua intervista concessa alla stampa russa Josef Akermann, CEO Deutsche Bank, dichiarò che i vertici del potere finanziario internazionale organizzano e pagano attentati politici nel mondo.


Consideriamo poi che il culmine della strategia della tensione fu l'omicidio di Moro, riguardo il quale è accertata (per ammissione di alcuni stessi ex brigatisti) l'intromissione delle pressioni di agenti statunitensi, fatto ammesso, decenni dopo, dall'assistente di segreteria di stato Steven Pieckzenick (del resto è noto che Kissinger aveva minacciato di morte Moro).


D'altronde, i bombaroli di Ordine Nuovo erano finanziati dalla Nato (come da deposizioni di Carlo Digilio in corte d'appello a Venezia, e dichiarazioni dell'ex capo del Sid Gianadelio Maletti).

Vincenzo Zamboni




Post Scriptum - Bisogna ricordare anche che l'avvocato socialista Giannino Guiso, il quale durante il rapimento Moro manteneva contatti segreti tra Psi e brigatisti per arrivare alla liberazione (gran parte delle Br e del movimento era favorevole) subì, poi, anch'egli degli attentati, quando rivelò qualcosa riguardo le trattative, finché rinunciò a dare interviste sull'argomento.

Il sesso non nuoce allo Spirito... anzi... fare l'amore fa bene al cuore ed anche all'anima! - Parola di Osho



(...) Quando mi sono illuminato anche io avevo questa l'idea, vecchia
di secoli, che dopo l'illuminazione si trascende il sesso. Così per un
paio di giorni ho aspettato la trascendenza. Non è arrivata; al
contrario, l'erba era più verde. Le donne erano più belle che mai,
perché i miei occhi erano limpidi. (...)


E ho amato molte donne - la mia illuminazione non è cambiata. Ho
creato un evento storico! In futuro, non ci si aspetterà più da nessun
uomo illuminato di essere celibe. Ho rischiato molto. Ma in un certo
senso, dopo l'illuminazione qualcosa è trasceso, non il sesso, ma la
sessualità.


Dopo l'illuminazione non sono stato in grado di guardare negli occhi
di nessuna donna con sessualità. Io non ho fatto nulla, non posso
prendermene il merito. L'intera esperienza dell’illuminazione ha
cambiato molte cose. Anche fare l'amore con una donna oggi è
completamente diverso, assolutamente diverso, non ha alcun rapporto
col modo in cui facevo l’amore quando non ero illuminato. Non era
amore, era solo un bisogno biologico, chimico, attrazione ormonale.
Era solo una specie di schiavitù; era un bisogno, ed ero posseduto
dalla necessità. Tale necessità è scomparsa. Ora fare l'amore con una
donna è solo puro divertimento - e non ho mai sentito dire che si
trascende il divertimento dopo l'illuminazione.


Anzi, solo dopo l'illuminazione si può davvero amare. (...)


Se l'illuminazione non ti fa trascendere la fame, la sete, la
minzione, allora perché dovrebbe farti trascendere il sesso? Il sesso
è parte di tutto il tuo essere, non è qualcosa di separato. Si mangia,
si beve, si fa esercizio. Il tuo corpo non ha nulla a che fare con la
tua illuminazione; il corpo funzionerà nello stesso modo. Si creerà
sangue, si creerà sperma. Come può l'illuminazione farti trascendere
il sesso? Dovrai smettere di mangiare, di bere. In realtà, dovrai
smettere di respirare; solo allora ci sarà una trascendenza - nella
tua morte. Il sesso è un fenomeno naturale. (...)


Il celibato è innaturale - almeno fino all'età di quarantadue anni.


Tra i quattordici anni e i quarantadue anni, il celibato è
assolutamente innaturale, e se ti forzano a rimanere celibe,
diventerai solo un pervertito. La tua energia sessuale troverà altre
strade. È molto semplice .... (...)


Sì, dopo l'illuminazione c'è un enorme cambiamento. Per me, questo è
trascendenza. Ciò non significa che si smette di fare l'amore. Ciò
significa semplicemente che non è più una necessità, non sei più
schiavo del sesso. Nei momenti in cui vuoi giocare con l'energia, puoi
fare l'amore. E se anche l'altra persona ha la stessa qualità, o anche
se solo si sta muovendo nella stessa direzione, il vostro amore
diventerà meditazione.”

Osho
22 July 1985 am in Rajneeshmandir


Evocazione o preghiera?



A volte si fa confusione o ci si fossilizza in maniera dogmatica sui termini, senza guardare un po' più a fondo e vedere quanto possono essere corrispondenti. Al di là di ogni strutturato schematismo, teologico o altro, vi è una perfetta concordanza tra il termine evocazione o preghiera.


Evocare significa, in termini strettamente magici, "chiamare" una determinata presenza trascendente sul nostro piano di realtà, concretizzarla. Ed è ciò che le antiche culture spirituali tradizionali facevano mediante una ritualità che intendeva ricalcare realtà cosmiche "trasferendole" sulla terra, oppure incarnandole in simbologie affidate alla comprensione intuitiva del principio rappresentato sinteticamente.

Nel vero suo significato la preghiera è proprio questo, anche se è stata alterata e per i più significa solo chiedere favori a qualche divinità. Ma in realtà dovrebbe essere un momento di comunione col divino, che può variare da cultura a cultura e da una corrente spirituale all'altra; il significato di base però è sempre quello, mutuato dall'antichissima applicazione di un principio universale.


Un'ottima illustrazione di tale concetto nelle sue modalità esecutive è quello del tennis: il colpo inferto dal giocatore infatti dipende da una serie di variabili, quali: la forza impressa alla palla dal giocatore avversario, l'angolazione della pallina al suo arrivo nel campo avversario,l'angolazione della racchetta del giocatore al momento dell'impatto con la pallina ed infine la forza con cui viene ribattuto il colpo, oltre che dalla posizione del corpo del giocatore e il suo posizionamento nel campo. 


A tutti gli effetti ciò corrisponde al secondo principio del moto secondo la fisica, che recita: "ad ogni azione corrisponde una reazione,uguale e contraria". 


E' facile capire che vi sono molte variabili inerenti la risposta a un'evocazione, una preghiera: in primis ovviamente la posizione interiore del soggetto, la forza con cui viene inviata la preghiera la condizione dello stato d'animo; ma anche variabili indipendenti da chi chiede,perchè come ben sanno gli astrologi, vi sono momenti favorevoli ed anche sfavorevoli, e "finestre di opportunità" in cui praticamente tutto è possibile. Ma anche l'energia del luogo in cui si evoca, e la preparazione o sacralizzazione dello stesso.


Viviamo all'interno di un complesso arazzo di cui certamente siamo una parte fondamentale; ma la vita ci insegna anche a "fluire" con le circostanze.

Simon Smeraldo


Racconto di un giorno in cui son tornato a Calcata, nel 2009



Son tornato a Calcata, siete contenti?

A volte basta poco  per interrompere un flusso e sentire che tutto ricomincia da capo. Soprattutto se intercorre un contatto forte in cui il senso di presenza, dell'essere qui ed ora, tende a cancellare il "corso" del tempo, che solitamente scorre dal passato verso il futuro, ma è così? Secondo alcuni filosofi il tempo scorre dal futuro verso il passato, ovvero la Presenza Cosciente Suprema, che è definita Dio, trascina il mondo creato all'inverso dal futuro verso il passato. Ma queste sono tutte illazioni se si considera che il tempo, come lo spazio, non è altro che il "modo" attraverso il quale si rende possibile il gioco della vita.

Stamattina appena ripresa la routine di Calcata e mi sono ritrovato sulla via di Canossa per andare a Calcata Nuova ho avuto una bella sorpresa... Lungo la strada ho scorto una bella zucchetta abbandonata, l'ho immediatamente spostata adagiandola sull'erba del ciglio e poi mi son guardato attorno per capire se qualcuno l'avesse dimenticata o persa... Ed in effetti lì dappresso c'era uno degli operai filippini di Paolo Portoghesi che armeggiava con un telefonino... Con questi opeai di Portoghesi c'è sempre qualcosa da imparare, vi ricordate la storia del germano reale col ciuffo di qualche mese fa?

Avendo visto che il probabile smarritore stava nei pressi ed avendo notato che in fondo non aveva potuto ignorare il mio gesto di porre al riparo la zucca ho continuato il cammino lasciando la cosa al suo destino.


Al baretto, dove di solito mi sorbetto il cappuccino bollente assieme ai pettegolezzi del paese, la signora aveva notato la mia assenza, evidentemente, ma non mi ha fatto domande specifiche mi ha solo chiesto "come mai oggi sei in ritardo?" ed io "sai, ieri sono stato in pellegrinaggio a Gubbio, sulla via di san Francesco.. mi sono fatto una lunga camminata sotto il sole in mezzo ai monti, visitando chiesette, romitaggi ed abbazie. e stamattina ero talmente stanco che mi sono alzato un po' più tardi del solito..." e lei "anch'io lo scorso anno sono stata ad Assisi, sono andata con il pulmann, ho visto Santa Maria degli Angeli... e tutto il resto, è stata una bella gita...".

Scambiateci così le nostre esperienze francescane ho continuato il giro di Canossa, sono andato alla posta dove mi attendeva il dono inatteso di un santo laico, un po' francescano anche lui, abitante a Rieti che in passato faceva parte dell'Umbria ed era terra di San Francesco (ricordate il primo presepio vivente istituito da Francesco a Greccio?), il mio benefattore si chiama avvocato Gianfranco Paris il quale mi ha inviato un dono di cento euro per la causa della sopravvivenza spicciola.

Poi eccomi dal tabaccaio giornalaio, appena riaperto dopo una settimana di ferie, al bancone l'amico professore Alvaro, con il quale faccio sempre una scambio di vedeute politico-economiche su Calcata, sul Lazio, sull'Italia e sul Mondo. Dopo qualche convenevole scherzoso di benvenuto e qualche solita presa in giro per la mia abitudine di andare a scroccare la recensione dei giornali a gratis... Alvaro mi ha raccontato della sua ultima giornata di ferie, trascorsa a Palermo. "Sono stato nella grotta di Santa Rosalia, che si trova nella montagna del Pellegrino, a strapiombo sul mare sopra Palermo. Un posto bellissimo, nella grotta è stato recentemente trovato un dipinto antico che ritrae Santa Rosalia con San Francesco... dovrebbe essere veritiero poiché in effetti San Francesco passò da quelle parti allorché si recò a convertire gli infedeli dell'impero ottomano...".

Disceso da Canossa, ho ritrovato sul bordo della strada la zucchetta gialla che nessuno aveva raccolto, attorno neanche un'anima viva, e perciò mi sono preso quel regalo della natura fra le braccia e me ne son tornato "ricco" a casa mia.

Paolo D'Arpini

(Calcata, 27 luglio 2009)