La danza, come il viaggio, inizia con un passo...



Quando danzi in modo meditativo, la tua danza acquista un sapore nuovo e si arricchisce di un che di divino, perché l’ego, ossia il danzatore, scompare. L’arte della meditazione consiste proprio nella scomparsa dell’io, nel dileguarsi della mente. Colui che danza è privo di pensiero e diventa un essere perfettamente silenzioso: la danza continua, ma il ballerino scompare! Questo è ciò che chiamo “qualità divina”: è come se il divino stesse danzando insieme a te e tu non ci fossi più.

Nijinsky, che è stato uno dei più grandi ballerini del secolo, deve aver sperimentato, per caso, una qualche forma di sintesi tra danza e meditazione. Non sapeva padroneggiarla, perché non aveva mai imparato l’arte della meditazione: deve essere successo come conseguenza del suo impegno totale nella danza.

Di tanto in tanto accadeva il miracolo: Nijinsky faceva certi salti, certi balzi nell’aria, che secondo la legge di gravità sono fisicamente impossibili. Gli spettatori restavano semplicemente disorientati, per un attimo il loro cuore smetteva di battere! Vedere Nijinsky in movimento era come assistere a un miracolo… Era come se per lui la gravità non esistesse… spiccava salti incredibili con un’estrema facilità! Inoltre, quando ricominciava a discendere verso terra, scendeva molto lentamente, come una piuma, come se non ci fosse fretta, come se la forza di gravità non lo attirasse come un magnete… In base alle leggi scientifiche era impossibile, eppure accadeva: che ci vuoi fare?

La gente gli chiedeva continuamente come facesse e Nijinsky rispondeva: “Non posso spiegarlo, perché quando accade, io non ci sono. Ho provato a farlo di proposito e non ci sono mai riuscito. Ogni volta che ci provo, non succede. Accade solo ogni tanto, quando mi dimentico completamente di me stesso e mi lascio andare del tutto. È una cosa che succede da sola: non posso controllarla, né posso prevedere se domani accadrà. Non siete gli unici a essere sorpresi: quando succede, anch’io ne sono sorpreso... Sono assolutamente sorpreso, perché divento senza peso..." 

Testo di Osho tratto da:I Am That




Il simbolo dei demagoghi democratici: Callicle, l'imbonitore...



«Le masse non ascoltano la verità. Chi le illude diviene facilmente il loro padrone, chi tenta invece di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.»

C’era un famoso oratore nel mondo antico che era nemico di Socrate: Callicle. Cosa aveva di speciale questo Callicle? Era quello che oggi potremmo definire un imbonitore. Perché? Perché diceva alla gente quello che la gente voleva sentirsi dire. Callicle sapeva anticipare l’opinione popolare e adattarvi il proprio discorso, così da catturare sempre il consenso della folla.
Usava spesso nei suoi discorsi parole-chiave come: «libertà», «patria», «democrazia», «diritti», «cambiamento», parole cioè che facessero presa sulla gente. Parlava senza mai dire nulla di concreto, senza sbilanciarsi troppo. Parlava cioè quella lingua che oggi si chiama «politichese». Opposta alla figura di Callicle vi è invece Cassandra, colei che nonostante la veridicità delle sue parole, viene trattata come una folle e creduta soltanto quando ormai è troppo tardi. Perché? Perché Cassandra a differenza di Callicle non conosce l’arte della parola.
Ma perché la gente non smaschera i tanti Callicle di oggi e di ieri? La risposta ve la fornisce Orwell in quel capolavoro che è 1984. Ricordate il bipensiero? Il Partito nel romanzo di Orwell impone alla gente le sue verità e l’attimo dopo smentisce quanto ha detto, ma non importa, la gente continua a credergli. Vi suona familiare?
La massa è più che disposta ad essere ingannata. Chi parla con sincerità viene spesso deriso e frainteso e negli agoni politici il popolo dà la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
G. Middei