In
cimatica1,
la scienza che studia la relazione tra vibrazioni meccaniche e forme,
si è osservato come della sabbia posta su di una superficie laminare
sottoposta a vibrazioni, appartenenti o meno allo spettro sonoro,
disegni delle figure geometriche ammassandosi sull’insieme di
punti, in acustica conosciuti come nodi, dove le vibrazioni sono
nulle. Questo accade perché una lastra di metallo sottoposta a
sollecitazioni meccaniche, non vibra uniformemente per tutta la sua
superficie, ma solo in alcune porzioni di essa, mentre in altre
rimane pressoché immobile, così i granelli di sabbia sospinti
dall’azione vibratoria tendono ad accumularsi in corrispondenza
delle linee dove la vibrazione è nulla, disegnando delle figure
differenti a seconda della frequenza. Per meglio intendere questo
fenomeno, vale la pena fare l’esperienza diretta o guardare dei
filmati che lo riproducono, è infatti emozionante osservare come al
variare delle frequenze i granelli si dispongano creando disegni nei
quali è possibile riconoscere molte geometrie presenti in natura,
tanto da suggerire istintivamente che le stesse forme in natura sono
frutto di vibrazioni.
Nel
caso poc’anzi descritto, le oscillazioni agiscono sulla materia e
si trasmettono attraverso di essa; ma esiste un’altra tipologia di
oscillazioni, quelle che si trasmettono attraverso l’etere,
sostanza nella quale la materia è immersa, ossia nella quale sono
immersi i suoi costituenti (atomi e molecole). L’etere è infatti
un fluido incomprimibile di bassissima densità che riempie
pienamente tutto l’Universo e di conseguenza anche lo spazio
interno all’atomo e quello intermolecolare. Per meglio capire cosa
si intende col dire che gli atomi sono immersi nell’etere,
bisognerà figurarli ingranditi rappresentandoli perciò attraverso
unità di misura più familiari. Quindi mantenendo le dovute
proporzioni, e secondo quanto misurato concordemente dai fisici, se
si considera il diametro di un nucleo di qualsiasi elemento pari ad 1
centimetro, si avrà che la distanza dal suo centro alla posizione
media degli elettroni, che gli ruotano attorno sugli otto orbitali, è
di mezzo chilometro, e questo per lo spazio interno all’atomo,
mentre tra un nucleo di un atomo e un altro, la cosiddetta “lunghezza
di legame”, che varia in funzione degli elementi che si
considerano, nel caso ad esempio di due atomi di idrogeno, è pari a
740 metri.
Da
questa rappresentazione ingrandita della materia si può evincere
come essa sia composta di entità subatomiche infinitesime distanti
enormemente tra loro, e come tutto lo spazio che le separa è
riempito pienamente di fluido eterico, in sintesi potremmo dire che
la materia è per lo più composta di spazio occupato da un fluido in
perenne movimento, in quanto fluisce e/o oscilla. La materia è
dunque immersa nell’etere e i suoi componenti, al pari della sabbia
sulla lastra, tendono a posizionarsi in quell’insieme di punti
dello spazio dove le oscillazioni eteriche si annullano. In
particolare ciò è evidente nel caso dei solidi, ove si osservano
specifici reticoli2
risultanti dall’insieme dei punti ove l’etere non vibra, punti
nei quali vanno a disporsi gli atomi o molecole, mentre al loro
intorno agiscono le oscillazioni.
Asserire
che la materia è generata dalle oscillazioni resta quindi corretto,
aggiungendo però che paradossalmente quello che ci appare è solo la
porzione non oscillante, ma sostenuta dalle oscillazioni stesse.
Credere quindi che la Realtà sia solo ciò che vediamo, significa
accontentarsi di molto poco, tra l’altro trascurando il meglio,
così facendo infatti si esclude tutto quello che invece costituisce
l’aspetto preponderante e fondante dell’Universo, la sua immensa
componente metafisica e in ultima istanza spirituale; inoltre questa
visione ridotta, propria del materialismo, ha minato in campo
scientifico la possibilità di comprendere unitariamente i fenomeni
studiati in fisica; più corretto sarà dunque considerare materia e
oscillazioni, come aspetti di un unico fenomeno in perenne divenire.
Ciò
che ci appare non è dunque la Realtà nella sua totalità, ma solo
una piccola parte dell’Esistente, e più precisamente ci appare
solo quella parte che riflette la luce, ossia la piccola porzione di
onde hertziane che costituiscono lo spettro luminoso; questo poiché
l’anima duale si è assuefatta a riconoscere solo quelle, ricevendo
i segnali inviatigli dai sensi.
Va
chiarito che l’anima duale, grazie alla propria natura spirituale,
invero sarebbe capace di leggere tutte le informazioni che l’etere
trasmette e conserva perennemente nella Memoria Akashica, ma la
prioritaria attenzione accordata ai soli dati sensoriali, per cause
culturali ed educative, condiziona e limita, durante la crescita
dell’individuo, questa capacità; anche se spesso si incontrano
persone che, o in vite precedenti o nell’attuale, hanno sviluppato,
ma sarebbe meglio dire riacquisito, certe facoltà quali la
chiaroveggenza, la telepatia, insomma tutte quelle facoltà che molto
sommariamente vengono fatte risalire al cosiddetto “sesto senso”,
che non è quindi un misterioso senso accessorio, ma la reale facoltà
dell’anima di vedere il Tutto, attraverso un fluido che trasmette e
conserva le informazioni, fluido i cui moti sono permeati dall’anima
immateriale.
Orbene,
ritornando al concetto riguardante l’origine oscillatoria della
materia, secondo il quale la materia risulta essere solo un esiguo
fenomeno risultante dalla più complessa Realtà Universale, è
facile capire come qualunque oscillazione eterica (o meccanica),
possa influenzare la materia stessa, sia cambiando l’assetto della
sua struttura, sia scindendo le sostanze in singoli elementi, sia
trasmutandola ossia trasformando delle sostanze in altre, e infine
crearla o all’opposto annichilirla ossia ridurla al suo componente
ultimo, l’etere.
Un
esempio chiarificatore a questo punto sarà d’aiuto. Consideriamo
pertanto un esperimento del 2009, tra i tanti condotti
dal fisico Luc Montagnier. In una provetta contenente acqua
distillata vennero posti frammenti di DNA batterico, e aggiungendo
acqua distillata, cosa che aumenta l’intensità delle emissioni3,
furono registrate le radiazioni elettromagnetiche (onde hertziane) di
queste macromolecole; in un luogo distante chilometri venne eseguito
l’esperimento al contrario, una provetta con dell’acqua
distillata in cui furono disciolti i distinti elementi chimici che
formano il DNA, venne irradiata con le oscillazioni elettromagnetiche
registrate in precedenza, dopo circa una ventina di ore nella
provetta comparve lo stesso DNA di cui era stato registrato il
segnale.
Le
onde hertziane, oscillazioni eteriche, recanti le vibrazioni della
macromolecola, avevano indotto i singoli elementi ad unirsi per
risonanza secondo una struttura molecolare uguale, ossia con lo
stesso timbro vibrazionale.
Quest’esperimento
mostra inequivocabilmente come le oscillazioni eteriche condizionino
lo stato della materia, non solo influendo sull’equilibrio delle
forze che tengono assieme l’atomo, ma anche su quelle forze, che
unendo atomi di diversi elementi, formano le molecole delle sostanze;
del resto che il DNA sia influenzato dalle oscillazioni eteriche è
ben noto in epigenetica. Quindi se il DNA assemblato con
l’esperimento, viene sottoposto ancora a radiazioni differenti,
varierà ancora la sua composizione, arricchendosi di nuove
informazioni necessarie a sopraggiunte funzionalità vitali, ma
parimenti determinate oscillazioni eteriche (in specie le microonde),
nelle quali siamo immersi di continuo e sempre più massicciamente,
possono risultare un pericolo per i gli organismi viventi.
C’è
una considerazione più importante da fare, il DNA si mantiene tale
proprio perché sostenuto dalle oscillazioni presenti nell’etere
prodotte dalle vibrazioni delle molecole omologhe, ossia del Dna
stesso, c’è dunque una reciproca azione di sostegno e mutazione
tra le oscillazioni e la materia, e questo anche a distanza, ciò
equivale a dire che la materia si sostiene reciprocamente e comunica
per mezzo delle oscillazioni che emana e riceve, secondo il noto
fenomeno della risonanza. Questo vale ad esempio per tutti gli atomi
di ossigeno nell’Universo, che risuonano all’unisono della loro
univoca frequenza diffusa nell’etere, sostenendosi vicendevolmente;
ciò era stato intuito anche da Siddhārtha
Gautama
ben 2500 anni fa, attingendo, grazie all’indagine interiore, a quel
sapere eterno che giace allo stato latente e a disposizione di tutti
nella Coscienza Universale.
Assodato che le
oscillazioni eteriche influenzano la materia, non diversamente
risulterà a causa dell’azione del pensare, visto che i pensieri
nell’atto di generarsi imprimono oscillazioni all’etere grazie
alla circolazione elettrica nelle fibre nervose che collegano le aree
associative corticali, quindi anche
i pensieri, in quanto oscillazioni del fluido eterico, influiscono
sulla natura dell’Universo; si
è capito ormai cos’è la noetica, la disciplina che indaga
l’influenza dell’intelletto sulla materia.
Da
quanto detto consegue che in tutti gli individui risiede la capacità
di attuare questo processo creativo attraverso il pensiero; nel
bene o nel male quest’influenza è automatica e involontaria, ciò
significa che chiunque, volente o nolente, e in diversa misura,
concorre al continuo divenire, alla creazione, mantenimento e
dissoluzione dell’Universo; in sostanza siamo tutti creatori,
demiurghi, anche se in misura e con capacità e consapevolezza
diverse.4
Alcuni
individui grazie al talento acquisito in vite precedenti o in questa
vita tramite la pratica, riescono ad attuare questo processo creativo
in maniera più mirata e profonda; ancora altre persone fanno da
intermediarie, i così detti medium, ad esseri disincarnati che
attuano questo processo di trasformazione della materia vivente e non
vivente (guarigioni, prodigi,ecc.), attraverso interventi specifici e
secondo le proprie specializzazioni.
Ad
esempio nelle
pratiche yogiche esercitate da siddha, yoghi e mistici, quest’opera
creativa e trasmutatoria è attuata volontariamente e consapevolmente
ingenerando il vuoto nell’etere, ma la stessa è perpetrata anche
da quelle anime che, realizzata la propria natura “divina”,
compiono ciò che i più solitamente classificano come miracoli,
trascurando che esse fungono esclusivamente da tramite all’azione
di quel Principio Intelligente che sostiene e pervade tutto il mondo
fenomenico fisico e metafisico.
Quindi oltre
la condizione ordinaria, e perché
si realizzi una dinamica creativa specifica, ovvero mirata, è
necessario che il pensiero veicoli una precisa volontà, meglio
ancora se il “creatore” possegga una conoscenza profonda della
struttura e del funzionamento dell’oggetto da plasmare, tale da
poter giungere ad una sua figurazione attraverso la forma pensiero,
agendo così nel profondo dell’assetto oscillatorio, fino a creare
nel vero senso della parola, apparentemente ex
nihilo,
ma in realtà strutturando l’etere in vortici stabili, le
particelle.
L’atomo stesso del
resto rappresenta un’idea incredibile, o come preferisce il fisico
M. Corbucci, un
buco con un’idea intorno,
e che idea, vista la complessità, la perfezione e la poliedricità
della struttura atomica, un’idea, mi piace ipotizzare, che in
quanto tale è stata pensata, meditata forse per anni e secoli, per
formularne una precisa forma pensiero, fino a che un atto di volontà
coscienziale la realizzasse.
Gli
effetti del potere creativo della mente più facilmente apprezzabili
sono quelli rivolti verso se stessi più che verso il mondo
materiale, ma in entrambi i casi la ferrea legge cosmica della
causa/effetto sortirà la sua azione portando prima o poi i suoi
frutti, vista la fitta maglia che mette in relazione ogni cosa
nell’Universo.
Un
atteggiamento equilibrato e stabile nei confronti del mondo è
sicuramente il migliore, ma il nostro vivere quotidiano spesso mina i
nostri migliori propositi, così allenarsi a mantenere almeno una
mente e dei pensieri positivi, se non coincide con l’essere
equanimi, almeno ci permette di infondere fiducia e ottimismo in noi
e in chi ci circonda, questo soprattutto quando ansia e paura, i
peggior nemici dell’animo e di riflesso del corpo, si affacciano
nel teatro della mente. A tal proposito Bernardino Del Boca soleva
ricordare: “Abbiate un’crollabile fiducia in voi e nella corrente
divina che vi sostiene, siete anime immortali e dunque nulla può
accadervi”.
1.
Pioniere di questa disciplina fu di E. Chladni (1756-1827), seguito
poi da H. Jenny (1904-1972) e altri.
2.
I reticoli furono individuati attraverso la diffrazione dei raggi X
da William
Henry Bragg
e suo figlio William
Lawrence
nel 1913.
3.
Questo, per la fisica, è apparentemente un paradosso; in omeopatia
questa proprietà è sostanzialmente sfruttata per trasmettere meglio
la informazioni della molecola che costituisce il rimedio, a tutti i
tessuti dell’organismo che per trasmutazione la riprodurranno
secondo le proprie necessità.
4.
Il caso più eclatante di influenza del pensiero è quello nelle auto
guarigioni, chi crede e confida nella propria ripresa, di fatto
rimuove tutti gli ostacoli mentali e intellettuali e accoglie
inconsciamente l’azione riequilibrante del flusso omnipervadente
della Coscienza Universale. Cfr. Calligaris Giuseppe (1876-1944), “Il
pensiero che guarisce”.