Carissimo Paolo, Intervengo in punta di piedi e con grande rispetto per i tuoi principi, la tua saggezza e la tua nobiltà nell’esprimerti con il tuo scritto relativo alla Metamorfosi nei valori di genere. (http:// riciclaggiodellamemoria. blogspot.it/2015/05/ metamorfosi-nei-valori-di- genere-il.html)
E’ universalmente risaputo che la donna rappresenta l’amore, la gioia, la costola vitale dell’uomo e dopo la procreazione si completa in supporto anche della donna, sia quest’ultima una sorella, una figlia o un’estranea, ed è sempre pronta a capire, aiutare, amare incondizionatamente con quel dono sopra naturale che è l’amore.
Purtroppo dobbiamo renderci conto che la natura nella sua maestosità si completa in modo positivo ed anche negativo, da cui provengono i comportamenti sani e quelli estremi generati da menti malate o sofferenti in entrambi i generi, e fanno rabbrividire la società dei giusti.
Persino i fiori dopo sbocciati, mostrano con fierezza la loro bellezza per rallegrare il creato, ma non tutti i fiori appartengono al mondo dei giusti.
Personalmente non sono d’accordo sulle infinite mitologie passate, alcune accettabili come letteratura ma non come esempio di vita, le quali a mio avviso sono state generate per imbambolare l’umanità secondo i tempi, e perfezionate strada facendo con fantasie destinate ad acquisire consensi di superiorità da parte di alcuni scervellati per il dominio dell’ uomo sull’uomo di entrambi i generi, allo scopo di arricchirsi.
Difatti, possiamo testimoniare che le religioni sono divenute le Banche del mondo.
Osservando la Natura con migliaia di specie diverse suddivise in variegati regni, riscontriamo l’importanza nella parità dei valori sia femminili sia maschili i quali si fondono con compiti diversi per la continuità riproduttiva di ciascuna specie all’infinito.
Naturalmente nelle mie limitate conoscenze del sapere, mi esprimo solamente sotto profilo scientifico, e trovo non corretto credere nelle rappresentazioni di Divinità esclusivamente Femminili o Maschili, poiché nella storia del mondo con riferimento alle infinite credenze filosofiche Atee, Laiche o Religiose non dimostrabili, secondo la mia personale credenza, gli Dei erano tutti di genere Ibrido, seduti su piedistalli stellari invisibili sempre pronti a stuzzicare l’essere, con periodi di secca o terremoti, gettando secchi d’acqua oppure grandinate, in modo che gli uomini si inginocchiassero a chiedere intercessioni di cui gli Dei si glorificavano.
Fra le tante Divinità di allora sino ai nostri giorni, con prodotti sempre più ristretti tipici dei consommé di gallina per favorire al singolare l’immaginazione di un uomo al dominio del mondo, dando forza a credenze impostate su un maggiore controllo delle masse con la minaccia della scomunica, della sofferenza eterna, siamo arrivati al Sommo Creatore dell’Universo, non un Mago ma un Dio non ibrido, un vero maschio circondato da eserciti di femmine profumate e di bell’aspetto, e a prova delle sue prestazioni sessuali, invia sulla terra uno dei suoi tanti figli, per confermare che la gioia alla vita eterna, con tante verginelle che ci attendono lassù, dipende dai nostri meriti nell’accettare le sofferenze inflitte dai volponi in questa valle di lacrime.
Mentre la scienza viaggia per l’infinito alla ricerca del super uomo che tutto da solo ha creato il mondo dei giusti e dei balordi, noi andiamo alla ricerca dei nostri antenati, i reali nonni dell’umanità.
Cose da sapere rilevate da http://www.nature.com
Il primo uomo non era africano ma asiatico. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature, che rivela come i progenitori dell'homo sapiens sarebbero nati in l'Asia da dove poi avrebbero colonizzato l’Africa. Il paleontologo francese Jean-Jacques Jaeger dell'università di Poitiers, autore dell’articolo, basa le sue affermazioni sullo studio di denti fossili di tre distinte famiglie di primati scoperti a Dur At-Talah in Libia e risalenti a circa 39 milioni di anni fa.
Le creature, primati antropomorfi, sono diverse da qualunque altro ritrovamento visto prima in Africa nello stesso periodo di tempo o antecedente. “Se le nostre idee sono corrette, c’è stata una colonizzazione precoce dell’Africa da parte degli antropoidi che ha segnato un vero e proprio punto chiave della nostra storia evolutiva”, dice il dottor Christopher Beard, del Carnegie Museum of Natural History e co-autore dell’articolo.
Secondo lo scienziato, questi ritrovamenti si possono spiegare in due modi: o fra i reperti fossili finora scoperti in Africa c'è un "gap evidente" nonostante più di 100 anni di spedizioni e ricerche nella regione - o gli antichi primati sono venuti da un altro continente. In questo caso, secondo i paleontologi, la zona potrebbe essere l’Asia, perché lì sono stati scoperti resti fossili di primati antecedenti ai resti africani. L'albero genealogico della specie umana, con ogni nuova scoperta di fossili, diventa sempre più complicato. I punti da chiarire sono ancora tanti.
Anthony Ceresa