Fu un grande e gigantesco evento climatico e tellurico, che colpì l’Africa orientale, a trasformare il piccolo Australopithecus in ominide e poi in uomo. Circa 8 milioni di anni fa iniziò la formazione della Rift Valley (spaccatura tettonica che va dal Mar Rosso fino allo Zambia per circa 3.500 Km) che condannò la grande foresta pluviale dell’Africa orientale alla morte. In quel vastissimo territorio l’evento tettonico modificò l’andamento dei venti, causando una irreversibile crisi climatica: cessò di piovere.
Lentamente ma inesorabilmente la foresta lasciò il passo alla savana. I piccoli primati, gli australopitechi che vivevano quasi esclusivamente sugli alberi, lontani dai grandi predatori come le tigri dai denti a sciabola, gli orsi, i leoni e altri mammiferi carnivori, dovettero scendere a terra e ingegnarsi per sopravvivere.
Ci riuscirono e avviarono quella che è definita “la fase dell’ominazione”.
Gaia, (il nostro pianeta visto come “un’entità suprema”) ebbe pietà di questo esserino e l’aiutò a superare i rischi della savana. Passarono milioni di anni e l’australopithecus si trasformò in ominide, prima in Homo Habilis, poi in Homo Erectus e infine 200/150 mila anni in Homo Sapiens – Naeanderthalensis.
In quel periodo i nostri avi erano raccoglitori e cacciatori. Si muovevano in gruppi di 10, 20 individui alla ricerca del cibo, seguendo gli spostamenti di grandi branchi di animali da cacciare. Purtroppo l’ultima grande glaciazione era ancora attiva e ciò comportò nelle zone non coperte dai ghiacci scarsezza di precipitazioni meteoriche. Poca acqua, vegetazione in forte stress, difficoltà di reperimento di cibo.
A causa di ciò 70 mila anni fa l’uomo corse il reale rischio d’estinzione, ridotto com’era a poco più di 2000 individui. Mentre un evento climatico iniziato più di 8 milioni di anni fa aveva sancito la nascita dell’uomo, ora un altro evento climatico ne minacciava la sopravvivenza. Una grande occasione persa per Gaia che avrebbe, con un sol colpo, eliminato il suo peggiore parassita.
Ma ancora una volta “qualcuno” ebbe pietà per gli uomini e così gli si consentì di riprendersi e moltiplicarsi fino a raggiungere oggi l’impressionante numero di oltre 7 miliardi e mezzo di individui.
(A.K. Informa N. 43)