Apollonio di Tiana è il Gesù pagano e vegetariano, è un taumaturgo–filosofo che come Gesù di Nazareth cura, resuscita, fa miracoli, scaccia demoni e combatte empuse, larve e lamie. Muore a Efeso nel 97 d.C. nell’arco della sua vita si succedono dodici imperatori: da Augusto a Nerva che muore nel 98.d.C.
La peculiarità di Apollonio è che si nutre solo di verdura, frutta secca e pane, è astemio, gira scalzo non indossa lana ma solo lino e mai abiti di pelle animale, evita il denaro come la peste e crede nella comunanza dei beni.
Apollonio si batte strenuamente per abolire i sacrifici, per interrompere l’osceno fiume di sangue che gli uomini propinano agli dei e detesta la disciplina etrusca degli haruspices che esaminano le interiora di animali sventrati per interpretare il futuro. Si schiera contro i sacrifici egizi dei tori e la sofferenza dei cavalli, condannando gli ultras violenti del suo tempo – simili ai delinquenti che bazzicano i nostri stadi – che dominano l’ippodromo.
"Non consumate alcun sacrificio per Dio, l'onnipotente, che sta al di sopra di ogni cosa. Se taluno si dice mio discepolo…non uccida alcun essere vivente, non mangi carne, sia esente da invidia... Contro i preti di Delfi che praticano i sacrifici cruenti io dico : Eraclito fu savio e giammai consigliò al popolo di Efeso di lavare il sudiciume con altro sudiciume. Se qualcuno vuol seguire la mia strada, egli deve rinunciare a mangiare qualsiasi cosa che abbia avuto vita animale...onde non sporcare la coppa della saggezza... Nulla di ciò che proviene dagli animali, lana o pellicceria, dovrà riscaldarlo. Io consegno ai miei discepoli delle calzature di corda ed essi dormiranno là dove potranno e come potranno... Gli dei benediranno essi più per le loro piccole offerte che non coloro che spargono sui loro altari il sangue dei vitelli . La terra produce ogni cosa e chi vuole essere in pace con gli esseri viventi non ha bisogno di nulla, perché i suoi frutti si possono cogliere, e altri coltivare secondo le stagioni, in quanto essa è la nutrice dei suoi figli: ma la gente, come se non udisse le sue grida, affina le spade contro gli animali per trarne vestimento e cibo. I Bramani dell'India invece non approvano tale condotta, e istruirono i Ginni dell'Egitto a respingerla: da costoro Pitagora, che fu il primo dei Greci a frequentare gli Egiziani, prese la sua dottrina, che lasciava alla terra agli esseri animati; e affermando che i suoi prodotti sono puri e adatti a nutrire il corpo e la mente, di questi si cibava. Sostenendo inoltre che gli abiti che si portano solitamente sono impuri, in quanto provengono da esseri mortali, si abbigliava di lino; e per la stessa ragione intrecciava il vimine per farsene calzature..."
(Notizie raccolte da Franco Libero Manco)