Spirito e materia inseparabili - Alcune domande e una risposta


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Su questo blog leggo spesso articoli che riguardano  aspetti spirituali e materiali dell'esistenza. Vorrei porre una domanda. Questa domanda mi assilla da tempo e la tua risposta, qualsiasi essa sarà, sono sicuro che mi aiuterà per trovare la mia risposta.
Spirito e materia inseparabili - Alcune domande e una risposta
Ma prima vorrei fare una premessa  riguardo al mio sentire:
1) Io non sento il desiderio di dipendere da una religione e non sento il bisogno né credo alla esistenza di un Dio personale al quale ci possiamo rivolgere.
2) Non ho alcun dubbio che le religioni con i loro Dei sono state create dagli uomini nella speranza di essere aiutati a superate le terribili difficoltà della vita.
3) Sono convinto che alla morte del mio corpo, la sua energia che contiene, sia la mia memoria e sia l'evoluzione che sono riuscito a fare, essendo immortale, ritornerà a far parte dell'energia universale.
4) Considero l'uomo niente più che un mammifero abbastanza evoluto in questo nostro pianeta.
5) Perciò, per me, l'umanità fa parte, come tutto il resto, del movimento evolutivo di questo universo e noi dobbiamo sopratutto e probabilmente solo essere senza sosta infinitamente grati per essere vivi.
E queste sono  le mie domande:
Perché l'umanità si sta muovendo così lentamente verso una secolarizzazione, movimento che ho capito essere iniziato circa cento anni fa ma che a tutt'oggi è probabilmente solo intorno al 10% nelle popolazioni occidentali?
Perché l'umanità invece desidera questo ruolo impossibile e fonte di tanta sofferenza credendo di essere degli enti creati separatamente da tutto il resto e che sono simili a Dio ma solo nel lato spirituale. Non si rendono conto che vivono costantemente nel terrore del giudizio di Dio e nel rischio di finire in inferno?
Ed inoltre gli uomini si sono dedicati a  spaventosi massacri che da sempre sono avvenuti a causa delle religioni e che seguitano alla grande ancora oggi.
Come è possibile che non si rendano conto  delle dolorose conseguenze per la impossibilità per le minoranze religiose di poter essere integrate e così vivere felici con tutto il resto della popolazione?
Smetto ma ci sarebbe moltissimo ancora da dire. In fondo vorrei tanto avere le capacità e le possibilità di dimostrare come semplice e stupenda è la mia vita senza il desiderio di un ruolo superiore che è sicuramente fonte di tanta infelicità.
Roberto Anastagi      
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Risposta:
Trovo interessante e utile questo discorso, che non esito a definire "laico".
Mi sovviene di una discussione avuta con il bioregionalista Stefano Panzarasa sulla presunta separazione fra spirito e materia nella cosiddetta "spiritualità religiosa".
La mia obiezione è che nella spiritualità laica (o naturale) tale separazione non esiste, anzi spirito e materia sono inscindibili l'uno dall'altro essendo espressioni della stessa  energia vitale. La materia è sostanza formativa (in fase di aggregazione) e lo spirito è  la coscienza intelligenza che da essa emana. Come non c'è differenza fra la rosa ed il suo profumo, entrambi rappresentano la stessa realtà.
Ed ora una mia considerazione sugli interrogativi sollevati oggi. Con lo spaventoso aumento della popolazione mondiale e con la presenza sulla scena di milioni e milioni di anime (coscienze) "giovani", ovvero incarnazioni di animali che si avvicinano per la prima volta all'umanità, è inevitabile che il livello della consapevolezza generale sia massificato, anzi l'evoluzione stessa sembra arrestarsi. Ma questi gonfiamenti e sgonfiamenti sono necessari per una evoluzione globale. Per questa ragione anche nella filosofia antica si parla delle  quattro ere dell'uomo, una scala per dar modo alle giovani anime di evolversi. Ed in questa era il processo è massivo. Non dimentichiamo che fino a cinquemila anni fa, prima dello sviluppo tecnologico, del senso della proprietà, della sperequazione fra generi ecc, la coscienza di un tutto inscindibile era presente nel cuore di ognuno.
Oggi questa comprensione non è più così estensiva e per questa ragione l'umanità ha sentito il bisogno di religioni (e anche di ideologie politiche) che in qualche modo impartiscono una legge comportamentale  e pongono l'uomo in soggezione. Ma fortunatamente non tutte le "anime" sul pianeta manifestano vibrazioni basse... ci sono anche anime nobili, infatti nel Buddismo si afferma che esiste un Buddha anche nell'inferno. E così deve essere. La naturale crescita che spetta ad ogni essere vivente troverà quindi il modo di svilupparsi in ognuno a tempo debito. Non è perciò il caso di preoccuparsi eccessivamente del percorso altrui meglio sviluppare le possibilità di crescita personali. Questo è il senso del Dharma (retto comportamento).. e seguendolo forniamo un esempio per i nostri compagni di viaggio che saranno anch'essi incentivati a seguirlo....
In un "discorso" analitico e discriminativo  è bene comunque riconoscere e indicare il male ove si manifesta, che sia in politica od in religione od anche in economia o nella scienza, ma questo senza "farsi prendere la mano" e cadere vittime del "giudizio" separativo. Anche in noi stessi, in fondo, c'è un misto di bene e male, per questo dobbiamo esaminare costantemente e scorgere i punti dolenti in noi in modo da poterli superare, e così facendo il nostro dovere è compiuto. 
Paolo D'Arpini 

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