È un pianeta-scuola in quanto tutte le anime non sono altro che frammenti di Dio che si incarnano qui per sperimentare l’autocoscienza – la sensazione di esserci – e sviluppare qualità sempre nuove. Detto in altre parole, l’anima usa il corpo materiale – una macchina biologica – per attirare intorno a sé persone e circostanze che le permettano di sviluppare sempre più amore, fino a quando un giorno non si sentirà “Uno con tutte le cose”.
Ma questo pianeta è anche una trappola, in quanto ognuno di noi, una volta incarnato sul piano materiale, smette di essere l’Uno onnicomprensivo e si identifica totalmente con una particolare macchina biologica, dimentica il suo scopo evolutivo e, soprattutto, comincia a credere che esista un mondo “là fuori” sul quale non ha alcun controllo e del quale è succube.
Credere che il mondo sia qualcosa di separato da noi e non esclusivamente una nostra proiezione, è la causa prima di tutte le paure che ci affliggono. Le nostre paure originano infatti dalla superstiziosa credenza che possa esistere un mondo esterno a noi, separato da noi, il quale può agire su di noi indipendentemente dal nostro volere. Questo criterio totalmente fasullo di rapportarsi alla realtà è stato inventato, divulgato e viene tuttora alimentato da una élite di uomini che governa il mondo nell’ombra.
Ognuno di noi crea, spesso inconsciamente, le situazioni e le persone che gli sono più utili per compiere il passo successivo sul suo cammino evolutivo. Le persone e le cose non sono fuori di noi, bensì dentro di noi. L’anima – la coscienza – letteralmente materializza dentro di sé solo ciò di cui ha bisogno. Nella misura in cui noi siamo identificati – addormentati – nel corpo, non siamo coscienti di stare creando il mondo e quindi subiamo le decisioni della nostra stessa anima come se non fossero nostre.
Solo il fatto di essere ancora troppo lontani dalla nostra essenza, ci fa apparire improvvisi e inaspettati gli eventi della vita. Mentre nella misura in cui sentiamo di essere anima, diveniamo anche coscienti di stare materializzando tutto ciò che ci accade, momento dopo momento. La conseguenza di questo nuovo atteggiamento è che svanisce ogni paura e diveniamo finalmente liberi.
L’élite che governa il mondo è costituita da individui estremamente intelligenti, raffinati conoscitori della psiche umana. Essi sanno bene che alimentando fra la popolazione la stupida superstizione che ci sia un mondo esterno alla coscienza capace di influenzare l’essere umano, questo rimarrà per sempre uno schiavo pieno di paura. Infatti non è un caso che la scienza, la religione, l’educazione, la politica, l’economia… siano tutte basate su questo paradigma conoscitivo: io e il mondo siamo due cose separate.
Così il mondo diventa un idolo da adorare e temere. Questo è il paradigma della paura, della povertà, dell’insicurezza. Questo è il peccato dei peccati, che ha costretto l’uomo ad abbandonare il Paradiso Terrestre. Crediamo che nel mondo possano nascondersi sorprese e pericoli inaspettati, quando invece nel mondo incontriamo sempre e solo noi stessi. Tutto appare inaspettato agli occhi di chi non si conosce.
Nani psicologici prigionieri della loro stessa atterrita natura animale. Ecco in cosa si sono trasformati gli esseri umani. Come insetti strisciano sulla superficie del globo, attendendo il momento in cui un piede li schiaccerà mettendo fine alle loro sofferenze. Quanto in basso siamo scesi noi guerrieri divini e immortali?!
Facciamo un esempio. Un giorno dall’ufficio del personale della nostra azienda ci comunicano che siamo stati licenziati. Cosa proviamo?
Ognuno di noi reagisce con una manifestazione emotiva differente. Ognuno di noi reagisce secondo ciò che è. Qualcuno diventa aggressivo, un altro comincia a piangere, un altro è contento perché non vedeva l’ora di andarsene, un altro si sente perduto e tenta il suicidio… e così via.
Un atteggiamento unico però li accomuna tutti: tutti credono che il mondo si sia abbattuto su di loro dall’esterno. Chi di loro avrà il coraggio di pensare: “Io mi sono licenziato. Ho usato il mondo per licenziarmi. Affinché emergessero proprio le emozioni che mi stanno attraversando in questo momento”. Vi ho appena dato una chiave magica, usatela in ogni circostanza e presto aprirete la Porta, non serve altro.
Sono le nostre emozioni a plasmare il mondo, e non viceversa. La realtà è fatta di luce, lo hanno scoperto anche in fisica, e questa luce è facilmente malleabile da parte della nostra coscienza, proprio perché è dentro la nostra coscienza. Siamo guerrieri, Portatori della Fiamma, signori incontrastati della nostra realtà… e invece deleghiamo al mondo esterno il potere di decidere quando ci è concesso essere felici e quando no. Abbiamo eletto il mondo esterno a nostro Dio, lo adoriamo, lo temiamo e ci prostriamo ai suoi piedi, infognati nella superstizione e ormai privi di ogni dignità dell’Essere.
Credere alla materia è solo superstizione, perché il mondo è costituito solo di immagini. Le persone non esistono di per se stesse: i figli, i colleghi di lavoro, i partner… sono solo immagini che ci rimandano parti di noi che non vogliamo conoscere, non vogliamo affrontare, non vogliamo superare lo specchio.
Lamentarsi, accusare gli altri, gli eventi, del nostro star male, è come accusare la nostra immagine allo specchio… e arrabbiarsi con quella… e aver paura di essa. Abbiamo il terrore di venire licenziati, di restare senza denaro, di subire un’aggressione per strada, di venire derubati, di ammalarci, di essere abbandonati dal partner. Siamo ipnotizzati da un fantomatico “mondo di fuori”. Crediamo che le disgrazie possano colpire “a caso”… non riusciamo a concepire un’Intelligenza Nascosta – la nostra – che crea gli eventi intorno a noi secondo le nostre necessità evolutive… e allora ci preoccupiamo di cosa potrebbe riservarci il mondo, quasi fosse una creatura divina onnipotente.
La nostra idolatria e la nostra superstizione vengono abilmente usate da chi governa il pianeta, per tenerci in uno stato di apprensione: crisi economica, immigrazione, terrorismo, pedofilia… Ma il mondo è solo uno stupido schermo privo di vita sul quale ognuno di noi proietta immagini di se stesso. In noi è la vita, e noi siamo i registi del film.
Questo è un Appello. Per gli anni che verranno servono guerrieri impavidi, uomini e donne, Portatori della Fiamma. La tromba del Giudizio è già squillata: uscite allo scoperto e radunatevi. Non sentite ardere la Fiamma nel petto mentre leggete queste parole? Il guerriero ha il vero potere, perché sa che il mondo non può fargli nulla di male, il guerriero sa che vivrà solo le crisi e le sfide che gli serviranno… che lui stesso andrà creando per autoiniziarsi. Pertanto non ha più paura del mondo, e un essere senza paura sfugge a ogni gabbia psicologica… diventa imprevedibile… pericoloso.
Salvatore Brizzi