Lettere dei Mahatma e le verità nascoste sulle origini dell'uomo


Risultati immagini per “Lettere dei Mahatma"  di A.P. Sinnett
Immagine correlata

Le “Lettere dei Mahatma"  di A.P. Sinnett, i cui originali conservati nel British Library di Londra, possono essere visibili previa concessione di un permesso speciale rilasciato dal Dipartimento dei Manoscritti  Rari, furono oggetto di aspre critiche nei confronti di H.P. Blavatsky, la co-fondatrice della Società Teosofica, e di un’accusa di contraffazione mossa nei confronti  della medesima  da parte della  Società per le Ricerche Psichiche di Londra (SPR).

“Soltanto dopo cent’anni la SPR ha ritrattato le accuse. Vernon
Harrison, massimo esperto britannico di calligrafia, dimostrò, con l’aiuto  del  microscopio, che l’inchiostro originale delle lettere dei Mahatma era nel midollo della carta, senza che fosse penetrato dalla superficie o dai bordi: un fatto scientificamente inspiegabile anche ai giorni nostri. Vernon Harrison arrivò alla conclusione che le lettere non sono state impresse  o manoscritte con una penna.

Allo stesso modo la scienza non riesce ancora oggi a spiegare come l’analisi al microscopio possa mostrare che l’inchiostro ha delle microstorie rigorosamente parallele senza che siano state modificate, in qualche maniera, dalle innumerevoli venature delle fibre della carta di riso originale su cui le Lettere dei Mahatma furono scritte. Ciò costituisce un fenomeno paranormale che continua ad essere uno dei maggiori misteri”  (1)..

Le Lettere provenivano da alcuni Maestri Orientali viventi oltre la
catena dell’Himalaya  che educarono ed istruirono H.P.  Blavatsky durante il suo soggiorno di sette anni presso di  loro, che poteva quindi parlare per conoscenza ed esperienza personale. Furono tutte inviate al sig. A.P. Sinnett, direttore del giornale indiano “The Pioneer”, nel corso degli anni 1880-1884. Il sig. Sinnett descrisse chiaramente nel suo libro “Mondo Occulto” il modo nel quale le ricevette.

Dalla lettera n. 1 ricevuta da A.P. Sinnett”  il 15 ottobre 1888

(in risposta alla richiesta di ricevere a Londra una lettera nel modo

imile a quella inviata al Pioneer)

“Stimato Fratello ed Amico, appunto perché la prova di trasmissione

al  giornale  di Londra chiuderebbe la bocca agli scettici non è
possibile. Sotto qualunque aspetto lo vediate il mondo è ancora al suo primo stadio di affrancamento, anzi di sviluppo, e perciò impreparato.
E’ pur vero che noi operiamo con mezzi e leggi naturali, non
soprannaturali. Ma poiché da un lato la scienza (al suo stato attuale)
non sarebbe in grado di spiegare le meraviglie operate in suo nome e
dall’altro le masse ignoranti continuerebbero a vedere il fenomeno
sotto l’aspetto di un miracolo, chiunque si trovasse a testimoniare
l’avvenimento perderebbe il proprio equilibrio con risultati
deplorevoli. Credetemi sarebbe veramente così…

Pazzo è chi, vedendo solo il presente, chiude volontariamente gli occhi al passato quanto per natura stessa è ignaro del futuro!  ….L’ombra inesorabile che segue ogni innovazione umana è sempre in moto, ma pochi sono consci del suo avvicinarsi e dei suoi pericoli……..Dite che buona parte di Londra si convertirebbe se voi poteste consegnar loro una copia del giornale Pioneer il giorno stesso della pubblicazione. Mi prendo la  libertà di dirvi che se la gente credesse alla cosa, vi ucciderebbe prima che possiate attraversare Hyde Park;….  Quanti di coloro che vi circondano, anche dei vostri  migliori amici si interessano di questi problemi astrusi?

La conoscenza sperimentale non data solo dal 1662
quando, per atto regale, Bacone, Roberto Boyle ed il Vescovo di
Rochester trasformarono il loro “Collegio Invisibile “ in una Società
che promuovesse le ricerche sperimentali. Molti secoli prima che la
“Royal Society” diventasse una realtà sul piano del “Disegno
Profetico”, l’innata aspirazione all’occulto, l’appassionato amore e
studio della natura aveva spinto uomini d’ogni generazione ad
investigare ed a penetrare nei suoi segreti più profondamente dei loro
simili. Roma ante Romulum fuit è un assioma che abbiamo appreso nelle vostre scuole inglesi. Gli interrogativi astratti sui problemi più
assillanti non sorsero nella mente di Archimede come materia spontanea e fino a quel momento mai sfiorata, ma come riflessione su ricerche svolte precedentemente nello stesso campo da uomini separati dal suo tempo da un periodo molto più lungo di quanto vi separa dal grande siracusano.

Il vril della “Razza Futura” era proprio di molte razze ora estinte. Come ora si mette in dubbio l’esistenza stessa dei nostri giganteschi antenati –benché  negli Himavat, sul vostro stesso territorio, vi sia una grotta piena degli scheletri di questi giganti – ed i loro corpi enormi sono sempre considerati come capricci isolati della natura, così anche il vril o Akas –come lo chiamiamo noi- è ritenuto una cosa impossibile, un mito. E senza una profonda conoscenza di Akas, delle  sue combinazioni e proprietà, come può una scienza spiegare tali fenomeni?…

Come molte altre persone anche voi ci biasimate per la nostra
segretezza. Ma noi conosciamo la natura umana perché l’esperienza di lunghi secoli –anzi di generazioni- che l’ha rivelata….Come la
veneranda antichità  ebbe più di un Socrate, così il confuso avvenire
creerà più di un martire. Molti anni prima che la Chiesa cercasse di
sacrificare Galileo come olocausto alla Bibbia, la scienza emancipata
voltò sdegnosamente le spalle all’ipotesi Copernicana che ripeteva le
teorie di Aristarco di Samo… Il più grande    matematico della Corte
di Edoardo VI – Roberto Recorde – fu lasciato morire di fame in
prigione dai colleghi che deridevano il suo Castello di Sapienza,
considerando le sue scoperte “vane fantasticherie”.  Guglielmo
Gilberto di Colchester –medico  della Regina Elisabetta-  morì
avvelenato solo perché questo vero fondatore della scienza
sperimentale in Inghilterra ebbe l’audacia di anticipare Galileo,di
dimostrare l’errore di Copernico sul “terzo movimento”, che era
ritenuto causa del parallelismo dell’asse di rotazione della terra!
Si è sempre dubitato dell’immenso sapere di uomini come Paracelso,
Agrippa  e Dee. La scienza mise le proprie mani sacrileghe su grandi
opere come “De Magnete”, “La Bianca Vergine Celeste” (Akas) ed altre. E l’illustre “Cancelliere d’Inghilterra e della Natura” – Lord Verulam Bacone – dopo aver meritato l’appellativo di padre della Filosofia Induttiva, si permise di chiamare gli uomini sopra citati “Alchimisti della filosofia immaginaria”.

Voi penserete che tutto ciò sia storia vecchia: certamente ma le
cronache dei tempi moderni non differiscono molto da quelle antiche….”
(2)

Paola Botta Beltramo


(1) Ricardo Lindemann –  RIT n./2016
(2)”Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett”  Vol. I pag.31-