Frau Holle, ovvero Dea Kali che danza
Epifania e memoria fantasy
Ecco le Belle che mi piacerebbe incontrare la dodicesima notte….
La notte della fine anno, da quando son tornato al mio castello, ho riscoperto la tradizione della bruciatura della “Pupazza”, come simbolo di un qualcosa di vecchio che viene distrutto per lasciar posto al nuovo. Questa Pupazza doveva essere vestita con pezzi di abiti provenienti da tutti gli abitanti del castello. Ma sinceramente non ero molto contento di questa immagine, mi sembrava troppo legata
al rogo delle nostre donne sciamane e sante, bruciate come streghe nel medioevo cristiano.
Decisi perciò di festeggiare l’ultimo giorno dell’anno con una passeggiata notturna nella natura che finisce poi in un Tempio, che è una grotta, con il fuoco acceso e con canti magici… Tutto ciò assomiglia enormemente ad un viaggio iniziatico di ritorno alle origini naturali ed alla comunione orgiastica con le forze primordiali della vita.
Altrettanto feci con la ricorrenza dell’Epifania. Invece di immaginare una vecchiaccia che scende dal camino a portare carbonella e fuliggine, pensai ad una “sfilata delle befane”, tutte belle e sane!
Così per diversi anni a Calcata abbiamo festeggiato con
queste tradizioni. Da quando venni ad abitare in questa valle che mi venne l’ispirazione di ripristinare la festa pagana chiamata “Befana”. La feci rivivere come una processione di donne in costume, tutte bellissime, sia pur mascherate e vestite di stracci per non farsi riconoscere dal volgo ignorante. Queste belle donne scendevano dal piano del paese nuovo sino al vallone del paese vecchio, dove
anticamente c’era la tradizione del Sabbat, e qui in un orgiastico "amplesso" offrivano i loro doni ai maschietti, anziani o giovani che fossero. Poi una delle Befane, la più bella e dolce, veniva scelta dal popolo ed era incoronata “Regina delle Befane”.
Conservo ancora delle immagini fotografiche di questa festa, che di religioso nel senso cristiano del termine aveva ben poco, alcune befane giungevano in calesse, altre seguivano a piedi ancheggiando.
Ma le cose belle durano sempre poco e questa consuetudine della processione delle belle Befane rivisse solo per alcuni anni e poi ritornò nel limbo dei ricordi ancestrali.
Ma oggi, che è il 5 gennaio del 2013, me ne sono ricordato!
Paolo D'Arpini