Non era atteso fino al prossimo anno, eppure una bozza del prossimo documento dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite, un punto sui cambiamenti climatici, è intenzionalmente sfuggita. Alec Rawls, uno dei revisori del report atteso per settembre 2013 ha infatti postato sul proprio sito, Stop Green Suicide, la versione Working Group 1 (WGI) del documento, ovvero una prima bozza della più completa analisi sul clima. A pochi giorni dalla fine della conferenza di Doha.
Nel farlo Rawls ha scatenato i commenti degli scettici del cambiamento climatico, desiderosi di rinforzare la tesi per cui la maggior parte delle variazioni subite negli ultimi anni dal nostro pianeta non siano dovute all'attività antropica ma siano imputabili a variazioni dell'attività del Sole. Però, a ben guardare, il documento dell'Ipcc confermerebbe piuttosto il contrario, creando una notevole confusione, proprio quella che la stessa organizzazione delle Nazioni Unite avrebbe voluto evitare vietando la diffusione di documenti incompleti, considerati solo dei work in progress, e necessari ancora di revisione, come scrive la Bbc.
A generare la confusione un passaggio del report che analizza il contribuito dei raggi cosmici galattici e dell'attività solare sul cambiamento climatico. Questi raggi cosmici, come spiega il NewScientist, possono contribuire a surriscaldare il pianeta. In concomitanza con un aumento dell'attività solare, infatti, possono essere deflessi dalla Terra, la quale quindi perde così lo schermo nuvolosoformato dagli stessi raggi che contribuisce a raffreddare il Pianeta.
Ora, nel report viene messo in chiaro come in realtà la sola attività del Sole registrata nell'ultimo secolo non basti a giustificare i cambiamenti osservati e che un meccanismo aggiuntivo all'irradiazione solare, come quello legato a questi raggi cosmici, possa aver contribuito ad amplificarne gli effetti. Per Rawls questo significherebbe che gli scienziati hanno sottostimato gli effetti del Sole sul riscaldamento globale, alimentando lo scetticismo sul cambiamento climatico.
In realtà il report affermerebbe piuttosto il contrario, spiega Joanna Haighdell'Imperial College London, escludendo un contributo importante dei raggi cosmici, e sminuendo i loro effetti. Secondo Haigh infatti, tenendo in considerazione i cicli di attività solare a partire dagli anni Ottanta, negli ultimi tempi l'effetto schermo prodotto dai raggi cosmici galattici sarebbe dovuto essere maggiore, contribuendo a raffreddare la Terra e non a riscaldarla.
Al contrario, quello che sembra emergere con chiarezza dal documento dell'Ipcc è una conferma del contributo delle emissioni antropiche all'aumento delle temperature. Tanto che se cinque anni fa (in occasione dell'ultimo report rilasciato dall'Ipcc, il quarto) si parlava, in generale, del contributo umano come “molto probabile”, ora questo sarebbe diventano “estremamente probabile”. “Questo documento conferma ulteriormente che non c'è davvero dubbio sul fatto che la Terra si stia riscaldando”, ha detto in proposito a Bloomberg Bob Ward, policy director del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics, “e non ci sono dubbi che le emissioni di gas serra derivanti dalle attività umane siano il principale driver di questo riscaldamento”.
In particolare, il report confermerebbe i grandi pericoli derivanti dall'aumento delle temperature. Sarebbe infatti “praticamente certo” che i livelli del mare si sono innalzati da 1,4 a 2 millimetri l'anno nel corso del ventesimo secolo, e che per i prossimi anni questo tasso aumenterà rispetto alle decadi passate. E ancora: oltre la metà dell'anidride carbonica emessa dal 1750 è stata captata dalle acque (acidificandole) e dal suolo, mentre la restante, scrivono nel report, avrebbe determinato un aumento nei suoi livelli atmosferici del 40% dalla rivoluzione industriale, e del 10% dal 1990. Ed è piuttosto evidente che i ghiacci dell'Antartide e della Groenlandia stiano diminuendo, ad un tasso in crescita dagli anni Novanta.
Nel farlo Rawls ha scatenato i commenti degli scettici del cambiamento climatico, desiderosi di rinforzare la tesi per cui la maggior parte delle variazioni subite negli ultimi anni dal nostro pianeta non siano dovute all'attività antropica ma siano imputabili a variazioni dell'attività del Sole. Però, a ben guardare, il documento dell'Ipcc confermerebbe piuttosto il contrario, creando una notevole confusione, proprio quella che la stessa organizzazione delle Nazioni Unite avrebbe voluto evitare vietando la diffusione di documenti incompleti, considerati solo dei work in progress, e necessari ancora di revisione, come scrive la Bbc.
A generare la confusione un passaggio del report che analizza il contribuito dei raggi cosmici galattici e dell'attività solare sul cambiamento climatico. Questi raggi cosmici, come spiega il NewScientist, possono contribuire a surriscaldare il pianeta. In concomitanza con un aumento dell'attività solare, infatti, possono essere deflessi dalla Terra, la quale quindi perde così lo schermo nuvolosoformato dagli stessi raggi che contribuisce a raffreddare il Pianeta.
Ora, nel report viene messo in chiaro come in realtà la sola attività del Sole registrata nell'ultimo secolo non basti a giustificare i cambiamenti osservati e che un meccanismo aggiuntivo all'irradiazione solare, come quello legato a questi raggi cosmici, possa aver contribuito ad amplificarne gli effetti. Per Rawls questo significherebbe che gli scienziati hanno sottostimato gli effetti del Sole sul riscaldamento globale, alimentando lo scetticismo sul cambiamento climatico.
In realtà il report affermerebbe piuttosto il contrario, spiega Joanna Haighdell'Imperial College London, escludendo un contributo importante dei raggi cosmici, e sminuendo i loro effetti. Secondo Haigh infatti, tenendo in considerazione i cicli di attività solare a partire dagli anni Ottanta, negli ultimi tempi l'effetto schermo prodotto dai raggi cosmici galattici sarebbe dovuto essere maggiore, contribuendo a raffreddare la Terra e non a riscaldarla.
Al contrario, quello che sembra emergere con chiarezza dal documento dell'Ipcc è una conferma del contributo delle emissioni antropiche all'aumento delle temperature. Tanto che se cinque anni fa (in occasione dell'ultimo report rilasciato dall'Ipcc, il quarto) si parlava, in generale, del contributo umano come “molto probabile”, ora questo sarebbe diventano “estremamente probabile”. “Questo documento conferma ulteriormente che non c'è davvero dubbio sul fatto che la Terra si stia riscaldando”, ha detto in proposito a Bloomberg Bob Ward, policy director del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics, “e non ci sono dubbi che le emissioni di gas serra derivanti dalle attività umane siano il principale driver di questo riscaldamento”.
In particolare, il report confermerebbe i grandi pericoli derivanti dall'aumento delle temperature. Sarebbe infatti “praticamente certo” che i livelli del mare si sono innalzati da 1,4 a 2 millimetri l'anno nel corso del ventesimo secolo, e che per i prossimi anni questo tasso aumenterà rispetto alle decadi passate. E ancora: oltre la metà dell'anidride carbonica emessa dal 1750 è stata captata dalle acque (acidificandole) e dal suolo, mentre la restante, scrivono nel report, avrebbe determinato un aumento nei suoi livelli atmosferici del 40% dalla rivoluzione industriale, e del 10% dal 1990. Ed è piuttosto evidente che i ghiacci dell'Antartide e della Groenlandia stiano diminuendo, ad un tasso in crescita dagli anni Novanta.
(Fonte: Wired.it)
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