Mahavira è l’unico, in tutta la storia dell’uomo, ad aver detto che se il discepolo ascolta totalmente, non deve fare nient’altro: niente meditazione, nessuna disciplina, niente yoga, nient’altro. E ha detto che esistono due vie: la via del monaco e la via dello shravaka.
Shravaka significa “ascoltatore”. E secondo lui, la via dell’ascolto è di gran lunga superiore: se riesci ad ascoltare così totalmente e così intensamente, che diventa una meditazione in sé e non devi fare nulla. Il monaco deve fare molto. Ma che strano destino: persino nel giainismo il monaco è più in alto dello shravaka. Nessuno si è preso la briga di esaminare il fenomeno secondo cui lo shravaka è naturalmente superiore, proprio perché non ha dovuto fare nulla. Ha semplicemente ascoltato con tutto il suo cuore e si è trasformato. Ma nel mondo la persona che fa pratiche ascetiche, digiunando e torturandosi, persino nel giainismo è diventata più importante.
C’è anche una seconda ragione: l’ascoltatore è scomparso insieme a Mahavira. Dopo non c’è stato nessun altro con il quale sarebbe stato possibile illuminarsi solo ascoltando. Ora i seguaci di Mahavira si chiamano shravaka, tuttavia la parola shravaka ha perso completamente significato. Innanzitutto perché non c’è più stato nessuno da ascoltare, nessun uomo della statura di Mahavira. E in secondo luogo, perché anche se ascoltano, a questi monaci non succede nulla.
Quando ho sollevato la questione per la prima volta, a una conferenza di giainisti, dicendo che lo shravaka è superiore al monaco, è stato uno choc, perché per venticinque secoli nessuno lo aveva mai detto.
Shravaka ha perso il suo significato; è semplicemente diventato il seguace, il credente. Il suo significato è “l’ascoltatore”. Shravan significa ascoltare e shravaka significa l’ascoltatore, colui che pratica il giusto ascolto. Ma è necessario un maestro. Oppure, se un uomo è abbastanza intelligente, può ascoltare il vento che passa attraverso i pini e l’effetto sarà lo stesso. O il suono dell’acqua, le onde dell’oceano che si susseguono continuamente e schizzano sulla riva...
Se ti siedi in silenzio ad ascoltare il loro movimento eterno, o se semplicemente ti siedi ad ascoltare gli uccelli, o qualsiasi cosa stia accadendo, persino in mezzo alla folla. Se semplicemente ascolti la folla, senza alcun giudizio, come se stessi ascoltando il maestro… La questione non è ciò che stai ascoltando, ma se stai ascoltando con il tuo essere totale. Solo allora ti porterà uno stato meditativo. 1
Un giorno un monaco chiese a Joshu: “Cos’è il mondo degli antichi?”.
Joshu disse: “Ascolta attentamente! Ascolta attentamente!”.
In questo silenzio, ascolta attentamente.
È un vero esperimento, non un sermone o una predica.
Ascolta attentamente. Non troverai parole, ma un silenzio senza parole che ti sprofonda in una gioia immensa.
La risposta di Joshu è una delle risposte più grandi:
Ascolta attentamente!
Sii silenzioso e tutta l’esistenza apre le sue porte.
Osho
Fonte: Osho Times n 267