Questo articolo
vuole rendere giustizia ad uno tra i tanti scienziati e ricercatori
vissuti all’inizio del XX secolo che in un epoca di vivissimo
interesse per le scienze hanno dedicato la loro esistenza alla
scoperta dei segreti dell’universo, approdando a tali risultati
straordinari, inspiegabilmente rimossi da una parte della comunità
scientifica stessa, e che a conoscerli oggi appaiono come un sogno
essendo essi approdati a soluzioni certe e comprovate, in campo
energetico, medico, ecc, e che invece si ritrovano ancor oggi ad
essere oggetto di ricerca e dibattito, quasi come se un sortilegio
avesse voluto cancellare il dono di geniali intuizioni già sorte a
servizio dell’umanità.
G. Lakhovsky e il
suo oscillatore multi onde.
Georges Lakhovsky
nasce nel 1870 a Illia in Russia, frequenta ad Odessa la scuola di
Arti e Mestieri e Belle Arti, malgrado il suo interesse verso la
scienza consegue la laurea in ingegneria nel 1984. In qualità di neo
laureato, potendo uscire dalla Russia per fare esperienza all’estero,
sceglie la Francia. A Parigi partecipa alla Sorbona ai corsi su
Ponti e Strade, ma studia anche anatomia e fisiologia in medicina. Si
dedica a molti brevetti uno dei quali l’invenzione dei ganci per le
traversine della ferrovia, per i quali ottiene un discreta notorietà
in tutta la Francia.
Nel
1905 sposa una parigina, dalla quale avrà due figli e una figlia,
nel 1906 cade gravemente malato di ulcera con abbondanti emorragie
tanto da sfiorare la morte, ma in pochi mesi si riprende, nel 1911
contrae un’altra malattia grave che per poco non gli è fatale.
Durante il periodo bellico Lakhovsky è impiegato come autista allo
stato maggiore, mentre fornisce dei regoli, di sua invenzione, per la
costruzione delle strade ferrate. Nello stesso periodo inventa e
brevetta una lampada a elettrodi multipli che applicherà anche nei
suoi strumenti (radio oscillatori) utilizzati per applicazioni
terapeutiche; col finire della guerra si dedica interamente alle
discipline scientifiche.
Nel
1921 viene proposto per la Croce della Legione d’Onore dal
Ministero dei Lavori Pubblici francese. Durante i suoi studi di
anatomia ed entomologia intuisce che nel nucleo cellulare i cromosomi
e i condriomi funzionano con caratteristiche analoghe a quelle dei
circuiti elettrici oscillanti, le sue scoperte su quest’ultimi lo
portano a creare strumenti utili in campo medico, nel 1924 fa il suo
ingresso all’ospedale della Salpêtrière con le sue strumentazioni
per la cura dei tumori. Inizia la sperimentazione sui malati
inoperabili, già condannati dalla medicina ufficiale a una morte
precoce, senza speranza di guarigione.
Un
incidente imprevisto, cioè una scarica di 1600 Volt dell’oscillatore
multi onda, porta Lakhovsky vicino alla morte perciò sospende gli
esperimenti per mesi, nel 1932 manca la presentazione
dell’Oscillatore a Lunghezze d’Onda Multiple all’Accademia
delle Scienze affiancato dal professor D’Arsonval, ma lo strumento
decolla ugualmente come vedremo innanzi. Con l’ingresso delle
truppe tedesche in Francia Lakhovsky parte per l’America
stabilendosi a New York, quando muore nel 1942 egli ha gettato le
basi della Radiobiologia.
Vedremo ora come
Lakhovsky elabori delle nuove teorie, pur sulla base delle conoscenze
scientifiche dell’epoca, sviluppando originali concezioni, profonde
e universali, spaziando dalla fisica dell’atomo fino alla medicina.
Per far ciò, trattando temi scientifici, sarà necessario fare di
tanto in tanto qualche appunto tecnico, pertanto sarà mia premura
l’uso di un linguaggio accessibile.
Iniziamo con il
concetto di risonanza, fondamentale nelle le teorie di Lakhovky.
Sappiamo per esperienza che il suono di una nota può fa risuonare in
uno strumento la corda intonata alla medesima tonalità, questo
accade perché l’onda sonora ha una frequenza oscillatoria propria,
e se un corpo oscilla a quella frequenza, investito dalle vibrazioni
trasmesse dal mezzo aria, andrà in risonanza. Per le onde sonore il
mezzo di trasmissione è fisico, aria, solidi, ecc., tant’è che i
suoni non si propagano nel vuoto.
Nel
caso delle onde hertziane (onde luminose, micro onde, onde radio,
ecc.) il mezzo è l’etere, il fluido incomprimibile di densità
infinitesima che riempie tutto l’universo. Va per inciso chiarito
che le onde hertziane sono solo vibrazioni impresse all’etere,
quindi teoricamente non c’è alcunché di fisico che si sposta,
viene solo trasferito un movimento1. Come le onde del
mare, le onde hertziane si caratterizzano per lunghezza d’onda (la
distanza tra una cresta e l’altra) e frequenza (quante onde
arrivano sulla spiaggia nell’unità di tempo), le onde hertziane
viaggiando nell’etere possono far risuonare degli apparati che
hanno la loro stessa frequenza oscillatoria.
L’esempio più
scontato è quello della trasmissione radiofonica, dove le onde radio
vengono emesse da un circuito oscillante e alla velocità della luce2
raggiungono un altro circuito oscillante, per poi essere amplificate
e permettere l’ascolto di voci e suoni prodotti altrove. Ma come è
fatto un circuito oscillante?
Il
circuito oscillante, nella forma più semplice possibile, è un
conduttore di forma allungata e di dimensione finita, con le
estremità disgiunte, lungo il quale fluisce una corrente da un capo
all’altro alternativamente; a causa dell’induzione (trasferimento
di parte del flusso eterico, corrente, all’esterno del conduttore)
nasce un’onda la cui lunghezza corrisponde alla lunghezza del
conduttore (in verità a quella doppia), mentre, le volte che la
corrente fa avanti e indietro da un capo all’altro nell’unità di
tempo ci indica proprio la frequenza.
Ora, per capirci, se
consideriamo un cavo di rame isolato lungo 1 metro con le estremità
non unite, prescindendo dalla forma (steso, aggrovigliato, ecc.),
questo immerso, come noi, nell’etere riceverà onde hertziane di
tutte le lunghezze, ma solo quelle di un metro, o ancor meglio del
doppio, andranno maggiormente in risonanza con il cavo; per
completezza va detto che nel cavo si genera una corrente che fluisce
da un capo all’altro con la stessa frequenza delle onde che vi
risuonano.
Questo meccanismo
della risonanza vale per tutti i materiali conduttori di forma
allungata, con le estremità disunite, coperti da una guaina isolante
sia che appartengono al mondo inorganico che a quello organico,
ognuno di essi in funzione della lunghezza risuonerà grazie alle
onde che circolano in tutto l’universo.
Ora
per esteso tutta la materia vibra3, ossia riceve e
trasmette onde oscillanti, infatti, che sia costituita da corpuscoli
o da vortici di etere, vede i suoi costituenti muoversi velocemente,
e come un elica che girando mette in vibrazione l’acqua, così i
costituenti della materia fanno con l’etere. Ad esempio: un
sassolino riceve da tutte le direzioni e distanze le onde che
perturbano l’etere e le rimanda arricchite dei propri moti in tutte
le direzioni e a tutte le distanze. Per finire il pensiero stesso4
è una vibrazione eterica.
Lakhovsky utilizza
questi concetti, circuiti oscillanti e onde eteriche emesse dalla
materia, per chiarire il funzionamento di alcuni meccanismi nella
vita animale, come l’orientamento, individuando nei canali
semicircolari per i mammiferi, uccelli e pesci, e nelle antenne per
gli insetti, gli organi preposti alla ricezione delle onde. I canali
semicircolari sono costituiti da una guaina dielettrica (isolante)
ripiena di una soluzione salina conduttrice, essi sono tre corpi
allungati disposti su tre piani ortogonali per l’orientamento
spaziale; il radiogoniometro ricevente funziona con lo stesso
principio.
Attraverso questi, i
piccioni viaggiatori sentendo le vibrazioni eteriche del loro nido
possono raggiungerlo, gli uccelli migratori seguono le emissioni
radio per indirizzare il proprio volo, i predatori notturni captano
lunghezze d’onda diverse da quelle luminose per catturare le loro
prede, il cane si accorge dell’arrivo del padrone non certo per il
fiuto, ma sentendo in avvicinamento le onde emanate da questo, oppure
il caso del lemming, piccolo roditore che emigra dalle alte montagne
norvegesi fino alla costa procedendo in fila indiana su una linea
retta, aggirando ostacoli per ritornare sulla direttrice seguendo un
segnale, per senso innato solo quello, che risuona nei suoi recettori
e che lo porta dritto ai pesci che lo sfameranno durante la stagione
riproduttiva.
Aggiungerei
l’esempio che riguarda i semi i quali non germinano quando non
avvertono nel terreno la presenza delle sostanze utili per il loro
sviluppo; la composizione di oligoelementi presenti nel terreno
dipende dalla simbiosi di piante e batteri aerofagi, che
arricchiscono il terreno con l’azione dei propri enzimi, questo
porta alla crescita di erbe spontanee in porzioni di coltivi dove
c’erano talune colture invece che altre, come di riflesso chiarisce
il senso delle rotazioni colturali in agricoltura.
Lakhovsky scopre che
anche la cellula, il ‘mattone’ costitutivo dell’essere vivente,
ha nei condriomi del citoplasma e nei cromosomi del nucleo i suoi
circuiti oscillanti, questi corpuscoli allungati composti all’esterno
da sostanze isolanti e all’interno da liquidi conduttori,
permettono alla cellula di ricevere informazioni dall’esterno, su
ciò si fonda la teoria dell’oscillazione cellulare, inizierà così
una sperimentazione che dalle piante passerà agli animali e
all’uomo, ma di questo ci occuperemo più avanti.
Una
altra teoria molto suggestiva è quella della materializzazione.5
Partendo dall’assunto che ogni sostanza emette una radiazione
che la caratterizza (forma d’onda, frequenza e lunghezza) e che
questa si propaga nel vuoto per l’intero universo, in ogni luogo
dello stesso può accadere l’inverso ossia che la radiazione si
condensi in materia, perché questo accada c’è bisogno di una
necessità vitale, animica se riguarda degli esseri viventi, e una
predisposizione vibratoria nel mondo inorganico. Lakhovsky porta ad
esempio la suggestiva foresta di Fontainebleau che affonda le radici
sul suolo composto di sola sabbia silicea, è evidente che gli alberi
creano le sostanze di cui sono composti, indirizzati dal proprio
istinto vitale, e vista la composizione del terreno come dargli
torto.
Indicativo è anche
l’esempio della cristallizzazione della paraffina che avviene per
la prima volta in contemporanea in tutti i laboratori di chimica del
mondo dopo che il fenomeno si verifica nelle botti stivate su una
nave da carico, ecco dunque che la materia comunica; ancora a
supporto di Lakhovsky va citato l’esperimento di embriologia in cui
ad una morula (embrione allo stadio di grappolo di cellule) è stata
trapiantata una cellula da un punto in alto ad uno più in basso,
quella cellula invece di diventare un braccio diventa una gamba, in
questo caso è la presenza animica ad indirizzare la
materializzazione. Bastano questi come esempi per immaginare come tra
i pianeti, le forme di vita, i minerali possano replicarsi
condensando le vibrazioni eteriche che emanano fino ad enormi
distanze.
La
teoria della materializzazione serve a Lakhovsky anche per chiarire
il funzionamento dei rimedi in omeopatia, dove la somministrazione di
alcune minerali e metalli, la cui carenza genera il disturbo
nell’organismo, viene fatta proprio in piccole dosi (laddove
l’intero dosaggio necessario risulterebbe addirittura tossico),
perché la capacità delle cellule di sentire le vibrazioni dei
rimedi permette alle stesse di materializzare le sostanze a loro
necessarie e di ristabilire l’equilibrio degli oligoelementi.
Razionalmente, a fronte di un mal di denti ci appare ovvia l’azione
chimica di un analgesico, ma non bisogna trascurare la altrettanto
importante e comprovata azione dell’effetto placebo. Lakhovsky non
si esime dall’affermare che il pensiero stesso, in quanto onda, può
forgiare la materia, autosuggestionare, guarire.
L’azione delle
onde sulle cellule è comunque certa, come vedremo in seguito, come
pure sugli agenti patogeni, Lakhovsky osserva che le frequenze però
sono diverse, ciò che aiuta la cellula contrasta i batteri, proprio
perché ‘avversari’ questi vibrano con onde differenti; un caso
esemplare è quello che egli nota nell’acqua rimasta nelle vasche
elettrolitiche con elettrodi in argento, nella quale è assente la
proliferazione batterica, questo oltre che confermare le proprietà
antisettiche dell’argento conosciute sin dall’antichità,
chiarisce la modalità per cui sono le oscillazioni del metallo che
frantumano, e non in senso figurato, l’agente patogeno mentre non
sono nocive per i restanti tessuti.
Questa visione della
realtà materiale costituita da infinite relazioni energetiche
sottili vede l’essere umano come recettore delle onde, e grazie
alle sue qualità radio estetiche, abile sia di un’indagine
proiettata verso l’esterno, si pensi alla rabdomanzia, sia nella
radiobiologia come essere ricevente, per gli effetti della materia
sulla organismo e quindi sulla salute. In questa visione l’uomo è
connesso all’universo, e l’universo influenza e indirizza la vita
biologica, in tal senso un’importanza particolare viene data ai
raggi cosmici, da poco scoperti, onde d’altissima frequenza
generate dagli astri con altissimo potere di penetrazione, il cui
flusso tutto attraversa e al quale Lakhovsky dedica grande importanza
fino a coniare il termine universione. Attraverso le ricerche si
evidenzia la relazione tra produzioni vegetali, epidemie e forza dei
cicli solari, questi ultimi regolatori all’inverso del flusso dei
raggi cosmici, appunto l’universione.6
Ma
cosa rende l’azione delle onde nociva? Va presto detto che quello
che è nocivo alla vita sono le variazioni dei campi
elettromagnetici, mentre la loro stabilità ha un effetto non dannoso
ma addirittura guarente. L’esperimento condotto sui gerani, ai
quali era stato inoculato il Bacterium Tumefaciens, un
batterio che provocava il tumore costituisce l’evidenza
sperimentale di questa asserzione; le piante trattate con circuiti
aperti, sono guarite con la crescita del tessuto sano e il distacco
della parte malata, le piante sopravvivono a dispetto delle altre. I
circuiti aperti consistono di spirali in rame nudo che convogliando
per forma in vortici le onde che vi risuonano creando al di sopra e
al di sotto di essi un flusso eterico stabile che con la propria
presenza riesce a deviare e convogliare le altre onde che circolano
in ambiente.7
Visto l’esito, la
sperimentazione sugli effetti positivi dei circuiti aperti oscillanti
viene condotta con vari metalli oltre al rame e su varie piante e
animali, per valutare gli effetti sulla germinazione, sulla crescita,
sulla conservazione, sulla sterilizzazione, tutti con esiti certi. Ma
il nostro autore ovviamente si spinge oltre costruendo un oscillatore
ad onde multiple, con questo si persegue l’intento di produrre
amplificate tutta la gamma di onde che le varie cellule del corpo
umano generano per poter generare un campo elettromagnetico stabile,
questa volta non si tratta quindi di una spirale metallica nella
quale risuonano le onde presenti nell’etere, ma le onde vengono
prodotte, tra l’altro l’oscillatore di Lakhovsky mandando in
risonanza condriomi e cromosomi delle cellule corporee permette a
queste di effettuare la cariogenesi senza disturbi degenerativi,
mentre le stesse frequenze finiscono per risultare nocive per le
cellule tumorali, avendo quest’ultime una frequenza vibratoria
diversa.
In
‘Contributo all’eziologia del cancro’ Lakhosky individua nello
squilibrio cellulare la causa delle neoplasie, e indica primariamente
come causa dello squilibrio cellulare la presenza di onde eccessive e
variabili aventi cause geologiche. Ormai è acclarato che determinate
sostanze portano i loro effetti nocivi non solo per via biochimica ma
anche vibrazionale, a conferma viene fatto un raffronto tra
l’incidenza dei tumori e le tipologie dei suoli. I terreni con
sabbie, arenarie e ghiaie sono scarsamente conduttori, perciò
attirano a sé meno raggi cosmici, l’universione, e malgrado questi
abbia un forte potere penetrante, solo in minima parte è riflesso;
mentre i terreni conduttori, composti di argille marne, limi, terreni
carboniferi o con giacimenti metalliferi, assorbiranno molto più
universione e altrettanto ne rifletteranno; la correlazione tra
terreni e incidenza tumorale è comprovata, ma del resto è nota la
nefasta influenza di faglie, corsi d’acqua, nodi della rete di
Hartmann ad esempio in corrispondenza dei letti.
Lakhovsky grazie al
suo oscillatore multi onda, operante con una tensione di 1600V, nei
primi del secolo non c’è lo standard della 220V, inizia la
sperimentazione sui malati inoperabili, già condannati dalla
medicina ufficiale, senza speranza di guarigione, gli esiti sono
‘miracolosi’, va ribadito che la potenza dell’oscillatore multi
onde è molto alta, differenza di quelli odierni, e quindi alta la
sua efficacia, ma Lakhovsky sul principio dei circuiti aperti
sperimenterà anche cinte, collane, bracciali e anche questi daranno
i risultati sperati. Quando si parla di risultati si intendono
guarigioni e per guarigioni sia chiaro ci si riferisce, tra i mali,
al male del secolo, a tale riguardo esiste un’estesa letteratura,
come al solito ai più incredibilmente sconosciuta. Se dovessi fare
l’elenco dei risultati finirei per annotarne tanti da scrivere un
intero volume8, basti dire che dal 1923, quando iniziano
le sperimentazioni presso l’ospedale Salpêtrière, il nostro
collaborerà con molti altri ospedali parigini, fino ad approdare
all’estero in Italia, Spagna, Belgio, Olanda, Germania, Svezia,
Svizzera, Uruguay, Grecia, Argentina, Unione Sovietica e Stati Uniti.
Ovunque si ottengono risultati che superano ogni aspettativa.
In
Italia il professor Sordello Attilj dell’Ospedale Santo Spirito in
Sassia a Roma, sperimenta, guarisce, rende pubblici i risultati ai
congressi dell’epoca, mentre il prof. G. Mezzadroli si occupa di
germinazione, il prof. Guido Cremonese cerca di fissare su lastra
fotografica le radiazioni vitali, il prof. Fernando Cazzamalli
pubblica studi a riguardo della biofisica celebrale, la letteratura a
riguardo è estesa, sia nell’ambito della ricerca, sia nell’ambito
clinico, i risultati reali; ma dove sono finite tutte queste
conoscenze, dimenticate e soprattutto sostituite da cure altrettanto
efficaci?
Quando all’inizio
di questo contributo alla conoscenza dell’opera di Lakhovsky ho
parlato di sogno, mi riferivo proprio al fatto che questo appare
nella mente ad un umanità dimentica di conoscenze scientifiche e
mediche quasi appartenenti al mondo onirico, se non vi fossero a
smentire le innumerevoli pubblicazioni scientifiche a testimonianza
di quanto detto.
Attualmente in
Italia va riconosciuto al Centro di Ricerca Georges Lakhovsky di
Rimini, l’opera non solo di mantenere vivo il ricordo del
ricercatore russo attraverso la traduzione e pubblicazione dei suoi
testi altrimenti introvabili, ma soprattutto di perseguire le sue
idee in campo curativo ma anche più estesamente nell’ambito della
radionica, inutile dire per chi è curioso che basta fare una
semplice ricerca sul web, e se la chiusura mentale o lo scetticismo
non la faranno da padroni, sarà possibile approfondire le
affascinanti tematiche qui esposte.
Giuseppe Moscatello
Note:
1)
Nella teoria che vede la materia composta di vortici eterici, l’etere
entra ed esce dai vortici sostenendo quelle che appaiono particelle,
portando con sè tutte le vibrazioni alla materia e fuoriuscendo da
essa con le nuove.
2)
La velocità della luce è quella delle onde hertziane nel vuoto,
inteso come spazio siderale, secondo l’assunto einsteiniano, in
realtà il fisico francese Paul Langevin (1872-1946) già chiariva
che la velocità dipende dal mezzo, ad esempio indicava nel sodio la
velocità di 6.000.000 km al secondo a fronte dei noti 300.000 km/s.
3)
Emil Rasmussen misura per ogni sostanza la corrispettiva lunghezza
d’onda, E. Rasmussen, Grundstoffernes Straaling, 1933
Copenhagen.
4)
Il dott.Giuseppe Calligaris (1876-1944), che inaugura la sua carriera
con la tesi: “Il pensiero che guarisce”, mostra alcuni grafici
delle onde pensiero, e le dinamiche di propagazione nei suoi testi.
5)
Gli esempi della paraffina e della morula sono riportati dal medico e
fisico Massimo Corbucci in: Alla scoperta della particella di dio.
Macroedizioni, Cesena – 2006.
6)
Più estesamente sull’universione Lakhosky tratta nel testo che
dedica a quest’argomento: L’universion, Gauthier-Villars,
Parigi - 1927.
7)
A riguardo della stabilità di un campo elettromagnetico va notata
l’evidente concordanza con le teorie e le relative applicazioni
terapeutiche in W. Reich a riguardo della ‘camera orgonica’ e del
nostrano Pier Luigi Ighina con la sua ‘poltrona magnetica’.
8)
Una buona rassegna dei risultati clinici è consultabile nelle opere:
L’oscillazione cellulare, Radiazioni e onde, Le onde cosmiche e i
circuiti oscillanti.
Bibliografia
di Georges Lakhovsky
La
natura e le sue meraviglie. Fratelli Bocca, Milano - 1938
La
scienza e la felicità : longevità e immortalità per mezzo delle
vibrazioni. F.lli Bocca,
Milano - 1939
La
terra e noi. Centro di
ricerca G. Lakhovsky, Rimini - 1993
L'
oscillatore a lunghezze d'onda multiple.
Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini - 1995
Per
restare giovani a 100 anni : la spermatoterapia.
Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini - 2009
L'
oscillazione cellulare : insieme delle ricerche sperimentali.
Ass.cult. Aquarius, Leporano,TA - 2010
Radiazioni
e onde : sorgenti della nostra vita. Aquarius-Giannone, Cesena –
2007
L’eternità,
la vita e la morte. Centro di
ricerca G. Lakhovsky, Rimini – 1994
La
materia. Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini - 1995
L’universione.
Centro di ricerca G. Lakhovsky,
Rimini – 1997
Il
grande problema. Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini – 1996
La
formazione neoplastica ed il disequilibrio oscillatorio cellulare. C.
ricerca G. Lakhovsky, Rimini – 1997
Contributo
all’eziologia del Cancro. Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini –
2011
La
pelle filtro di salute. Centro di ricerca G. Lakhovsky, Rimini - 2011