"Testi antichi e storia contemporanea. Le vere origini delle credenze religiose" di Claudio Martinotti Doria - Promozione



TESTI ANTICHI  E STORIA CONTEMPORANEA
(Le vere origini delle credenze religiose)
Propedeutica allo studio dei testi antichi e loro ripercussioni culturali e sociali fino alla nostra epoca.
Con un breve glossario commentato.

Il libro, come stesura,  era pronto per la pubblicazione dai primi di aprile del 2018, salvo qualche aggiustamento nei due mesi successivi. Poi vi sono stati alcuni mesi di ritardo per avere atteso l’esito valutativo di una casa editrice specializzata in questa tipologia di testi “eretici”, e dopo averne costatato l’interesse a pubblicarlo perché ritenuto molto interessante e scritto bene, è emerso che ci sarebbe voluto un anno abbondante solo per metterlo in programmazione e chissà quanti altri mesi prima che fosse pubblicato, per cui ho rinunciato a quest’opportunità optando per l’auto-pubblicazione, nonostante la maggioranza di voi propendesse per la pubblicazione tradizionale, cioè tramite una casa editrice.
Pertanto durante la tarda estate del 2018, io e mia moglie ci siamo messi al lavoro da autodidatti per pubblicarlo autonomamente, considerando che in pratica sono due libri in uno, nel senso che l’iconografia è ricchissima, con un’ottantina di fotografie, quasi tutte con propria didascalia esaustiva con contenuti descrittivi e integrativi non presenti nel testo scritto, l’iconografia e le didascalie in pratica rappresentano da sole un secondo libro integrato nel primo. Pertanto non è stato semplice “confezionarlo e adattarlo” predisponendolo nei formati maggiormente richiesti dalle piattaforme di servizi editoriali presenti in rete, che forniscono appunto il servizio di auto-pubblicazione (sia in formato cartaceo che digitale) e poi di vendita on line.
Non è stato semplice perché nessuna piattaforma editoriale on line accettava una massa talmente cospicua di dati, soprattutto iconografici che appesantivano troppo il formato, senza contare che ogni piattaforma richiedeva formati e adattamenti diversi, per cui abbiano dovuto far fronte a un lavoro enorme di conversione di formato e riadattamento dei contenuti. Ogni volta in pratica si doveva ripartire da capo, rifacendo l’intero lavoro d’impostazione editoriale. Coloro che non incontrano tali difficoltà e pubblicano libri in continuazione è perché i loro libri sono perlopiù solo testo, trattandosi di romanzi o saggi, mentre il mio essendo un testo divulgativo ed esplicativo, è parecchio più complesso e complicato, avendo come scopo primario informare il lettore abbinando i testi alle immagini, per favorire l’apprendimento e l’assimilazione, soprattutto tramite cartine storiche e geografiche abbinate ai paragrafi corrispondenti. Se fosse stato solo testo sarebbe stato molto più semplice, veloce e anche meno faticoso e oneroso, ma si tratta di un libro piuttosto particolare e le difficoltà sono state rilevanti e hanno causato un notevole ritardo nel renderlo disponibile..
In questi mesi di attesa mi sono accorto quanto il contenuto del libro fosse di stretta attualità e previsionale rispetto agli eventi che incalzano e caratterizzano la realtà che ci circonda e potrebbe fornire gli strumenti culturali per interpretarla correttamente e con una visione prospettica lungimirante e previsionale. Ho notato che molti libri e articoli e conferenze di noti e qualificati autori pubblicati nel frattempo, propongono esattamente argomenti e rivelazioni contenute nel mio libro, ma lo fanno in modo parziale, frammentario e meno esaustivo, senza una visione d’insieme.
A causa delle sopra citate premesse, abbiamo infine rinunciato alla pubblicazione del libro coi metodi tradizionali, che sarebbero risultati troppo onerosi, e soprattutto per la versione cartacea ci avrebbe costretto a venderlo a non meno di 20/25 euro, un prezzo che ritengo eccessivo, del quale il 90% sarebbe stato trattenuto dai fornitori dei servizi di stampa e vendita on line. Il libro sarà pertanto disponibile esclusivamente (almeno per il momento) in formato PDF con testo e iconografia completa, che può essere letto da pc o da tablet.
Saranno disponibili anche altre due versioni:
-         in formato epub per lettura tramite E-book Reader;
-         in formato mobi. per lettura tramite Kindle (E-book-Reader di Amazon)
Il formato integrale in PDF sarà inviato a tutti coloro che effettueranno una donazione tramite PayPal di almeno 5 euro a claudio@gc-colibri.com , sarà sufficiente che nella motivazione/comunicazione della donazione si faccia riferimento a “sostegno pubblicazione libro” e al ricevimento del versamento (PayPal di solito lo segnala in tempi rapidi) provvederò senza indugio a inviare il PDF all’account che avrete fornito, cioè quello con cui siete iscritti a PayPal. Se volete anche una delle altre due versioni comunicatemelo.
Mi rendo conto che è discriminante nei confronti di chi non dispone di PayPal, ma non conosco alternative, semmai approfittatene per aderire a PayPal oppure trovare qualcuno che possa effettuare l’operazione per conto vostro. Con questo sistema il libro è disponibile per soli 5 euro anziché 20/25 e anche chi ama il cartaceo sarà soddisfatto perché tramite la versione epub e mobi, se lo desiderano potranno stamparlo e visionare le immagini sul PDF.
In base agli esiti di come questa pubblicazione sarà accolta da Voi, potrò decidere legittimamente e giustificatamente se proseguire le ricerche, pervenendo a un secondo libro con tutti le integrazioni e gli aggiornamenti opportuni o se sarà preferibile che mi dedichi al giardinaggio. Dipenderà da voi, se lo troverete interessante cercate di promuoverne la diffusione tramite passaparola. Già adesso mi sono reso conto che molti capitoli e argomenti contenuti nel testo potrebbero essere aggiornati e approfonditi notevolmente con le informazioni e la documentazione che ho continuato a raccogliere. 
Per citare una sola delle diverse decine di argomentazioni e informazioni che il testo contiene, la costituzione da parte di miliardari ebraici e sionisti di una specie di stato privato in Patagonia, attualmente sarei in grado di scrivere un libro specifico, mentre i mass media non ne parlano affatto, nonostante le sue gravi e significative ripercussioni e connessioni con gli eventi e le prospettive in corso.
Claudio Martinotti Doria
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Dante Alighieri e la Natività...

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Pescara, 5 gennaio 2020  -  ....mentre tornavo dalla mia solita passeggiata domenicale in un aiuola tra i pini del viale del vecchio quartiere dei ferrovieri costruito alla fine dell'ottocento vicino al parco della villa Sabucchi, distrutta durante e nel dopoguerra, ho trovato per terra un giornale: Cavaliere dell'Immacolata. Incuriosito come mi capita per tutti i giornali foglietti e altro che incontro lungo la via l'ho raccolto e ho dato un occhiata sfogliandolo velocemente poi ho strappato la pagina dell articolo che mi sembrava interessante. Ho lasciato il giornale vicino a una vetrina di un vecchio negozio dove all'interno vivono abbarbicati due anziani nello stretto della loro esistenza umana al freddo umido con poca luce con un poco spazio e un tavolino vicino alla vetrina dove stanno sempre seduti davanti a una televisione sempre accesa su delle sedie di legno pieghevoli dove lui sta seduto quasi tutto il giorno e ci dorme pure il pomeriggio, con una coperta sulle spalle, lei esce in bicicletta o porta a spasso un bel gatto al guinzaglio. Il pomeriggio vanno nei bar vicini e stanno seduti a prendere il te un gelato una pizza e leggono i quotidiani che trovano, lui con la lente di ingrandimento. in vetrina hanno fatto pure l'albero di natale con le lucette e c'è un cartello che dice che si eseguono piccoli lavori di restauro di divani e poltrone, forse il lavoro che facevano un tempo. infatti all'interno c'è ancora tantissima roba ammucchiata che poi è pure tutta la roba che posseggono perché è pure la loro unica abitazione, anche se non sono mai entrato all'interno, da dove proviene un forte odore, ci sono anche dei canarini in una piccola gabbia, si dice che non abbiano neanche un contratto di locazione e che abbiano rifiutato una casa popolare perché lontana dal centro. quando escono lui si muove con le stampelle o va sulla sedia a rotelle condotta da lei che si prende sempre cura amorevolmente di lui. Ho sentito dire che quando erano più giovani lui era spesso ubriaco e lei faceva i lavori di restauro, all'esterno della vetrina che la notte viene ricoperta con cartoni coperte e altro materiale per isolare dal freddo e dall'umidità, cianfrusaglie varie e un carrello della spesa di un supermercato. mi piacerebbe parlare con loro e fare una intervista o indagine antropologica e registrare le loro voci i loro racconti anche se mi accontento di guardar quel che fanno tutte le volte che ci passo perché alla fin fine sono troppo carini e non saprei che farmene di una loro intervista solo per metter il dito su un caso di fragilità urbana della città quotidiana.  Detto questo  proseguo con  l'articolo che tanto piaceva a Caterina con la foto che c'era pure nella pagina dell'articolo...

Ferdinando Renzetti




DANTE E LA NATIVITA’ tratto da Cavaliere dell'Immacolata

Nel XVI del paradiso, Cacciaguida, trisavolo di Dante, indica la sua data di nascita in modo piuttosto difficile e originale:”…dal dì che fu detto ‘Ave/ al parto in che mia madre…”: in parole povere, Cacciaguida, nato nel 1091, dice che dal giorno dell’Annunciazione al dì che sua madre lo mise al mondo, il pianeta Marte fece 580 giri di rivoluzione intorno al sole. Siccome l’anno marziano dura 687 giorni terrestri, moltiplicato per 580 rivoluzioni del pianeta rosso intorno alla nostra stella fa 398.460. Questa cifra, diviso 365 (il nostro anno solare), dà 1091 con resto di 270. Ebbene, ci siamo, perché l’Era Cristiana, a Firenze, non iniziava con la nascita di Gesù bensì con l’Annunciazione, vale a dire 9 mesi prima, ed ecco siamo ai giorni esatti. Potrebbe sembrare un gioco di erudizione dantesca se non si mettesse attenzione alla centralità dell’incarnazione. E poiché Essa è stata possibile grazie al ”Si” pronunciato dalla Madonna all’Arcangelo Gabriele, la Natività assume un ruolo centrale nella ”Divina Commedia” attraverso la figura di Maria

Vergine. (Tu sei colei che l’umana natura/ nobilitasti si, che ‘l suo fattore/ non disdegno di farsi sua fattura”, XXXIII canto del Paradiso). non si considera mai abbastanza sul ruolo fondamentale che la madonna ricopre in tutto il Poema Sacro. Quando in Purgatorio, terzo canto, Virgilio si rivolge a Dante per rassicurarlo della sua paterna presenza gli sotoilinea l’impossibilità di comprendere Dio, la Trinità etc. con la sola ragione. E qui vedremo ancora nominata Maria, perno della Rivelazione grazie alla quale noi crediamo per fede dataci da Cristo fatto uomo:” Matto è chi spera che nostra ragione/ possa trasciorrer la infinita via/ che tiene una sostanza in tre persone./ State contenti, umana gente, al quia;/chè, se potuto aveste veder tutto,/ mestier non era parturir Maria”(se la mente umana potesse arrivare a comprendere il mistero di Dio, non ci sarebbe stato bisogno che la Vergine partorisse Gesù). E’ chiaro che Dante non descrive la Nascita santa com’è nella coreografia generale, si riferisce ad Essa attraverso la protagonista assoluta dell’evento eccezionale, stabilito da Dio ab aeterno. L’Alighieri era un mariano (“il nome del bel fior ch’io sempre invoco/ e mane e sera, tutto mi ristrinse/ l’animo a ravvisar lo maggior fuoco”). Infatti, se sceglie San Bernardo di Chiaravalle a intercessore presso Maria, “ianua coeli”, affinché Questa metta in condizione il Pellegrino di veder Dio, è perché il grande mistico aveva rinforzato- se non ripristinato- il culto della Vergine,”…quella/ ch’ad aprir l’alto amor volse la chiave;/ e avea in atto impressa esta favella/ ‘Ecce ancella Dei…” (si legge nel X del Purgatorio). “Dolce Maria!/ …Povera fosti tanto,/ quanto veder si può per quello ospizio/ dove ponesti il tuo portato santo”: qui (XX della seconda cantica) Dante accenna alla grotta della natività: ospizio poverini cui deponesti il Figliolo di Dio, a Betlemme ( Luca, infatti scrive: ”Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, poiché non c’era posto per loro nell’Albergo”, Vangelo di Luca 2, 6- 7).

E’ illuminante un verso del XXXIII del Paradiso, quando, dopo aver ascoltato con dignità regale la supplica di San Bernardo, la Madonna si volge al creatore: “ Gli occhi da Dio diletti e venerati/ …all’eterno lum e s’addrizzaro” , e la porta del cielo supremo è aperta per opera di Maria, come era avvenuto 1300 anni prima sulla Terra, quando il “portato santo” venne alla luce per dissipare le tenebre e redimere l’umanità intera. 

Aldo Onorati, Scrittore, Critico letterario e Dantista

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La scuola di Mileto ed i filosofi della Natura: Talete, Anassimandro e Anassimene


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Nel tracciare una linea di demarcazione tra le interpretazioni mitologiche e religiose delle leggi naturali e delle origini del mondo ed i primi tentativi di darne spiegazioni razionali, basate sulle osservazioni ed il ragionamento, non si può non partire che dalla scuola di Mileto, nell’antica Grecia, fiorita tra la fine del VII° ed il VI° secolo A.C. , ed i cui principali rappresentanti sono stati Talete, Anassimandro ed Anassimene.

Questa scuola, di carattere sia filosofico che matematico-scientifico, sorse nella più dinamica delle città poste sull’odierna costa egea della Turchia, dove si stava sviluppando una nuova intraprendente borghesia, interessata a nuove scoperte e con una mentalità più aperta. Questa nuova classe dirigente aveva a disposizione anche le precedenti conquiste dell’area babilonese (ricca di scoperte astronomiche e matematiche) e dell’Egitto (dove aveva avuto grande sviluppo la geometria).
Il compito che si erano preposti questi filosofi-scienziati era quello di investigare sull’origine del mondo (“Archè”) e sulle leggi della realtà naturale che ci circonda. In greco questa realtà è indicata con il termine “fìsis” da cui provengono le parole “fisica” e “fisico”. Il carattere rivoluzionario del pensiero dei filosofi-fisici di Mileto consisteva nel fatto che essi non cercavano l’origine del mondo nel mito e tra gli dei, come ad esempio il poeta Esiodo nella sua “Teogonia”, ma in un principio materiale e secondo uno schema razionale e materialista.

Talete (624 -547 A.C.), ricordato dalla tradizione come intelligente fisico, matematico, filosofo, ed anche come abile uomo d’affari che sfruttava le sue conoscenze scientifiche (avrebbe fatto incetta di tutti i frantoi della città avendo previsto che vi sarebbe stata una grande produzione di olive), aveva detto che all’origine di tutto v’era l’acqua.

Il terzo rappresentante della scuola di Mileto, Anassimene (586-528 A.C.), affermò che l’elemento originario era l’aria, che si trasformerebbe in tutte le cose attraverso processi di concentrazione e rarefazione.

Il più sofisticato dei tre è stato senza dubbio Anassimandro, (vissuto tra il 610 ed il 546 A.C.) continuatore dell’opera del suo parente e predecessore Talete. Il fisico quantistico italiano Carlo Rovelli, autore di numerose opere di divulgazione scientifica, ha scritto un significativo saggio: “La rivoluzione di Anassimandro”, in cui rende omaggio al pensiero innovativo e rivoluzionario di questo antico filosofo razionalista e materialista (1).

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Anassimandro parte dalla perentoria affermazione che “tutto ciò che accade in natura trova la sua spiegazione nella natura stessa”. Non è quindi Zeus che scaglia il fulmine, né Febo-Apollo che trascina il Sole col suo carro, ma di ogni fenomeno bisogna poter dare una spiegazione razionale. Il fatto che il filosofo di Mileto avanzi a volte ipotesi errate, dipende ovviamente solo dagli scarsi mezzi di indagine a sua disposizione.

Egli afferma che all’origine del mondo vi è un elemento (materiale) infinito, indistinto ed indeterminato che egli chiama “Apeiron”, che significa appunto “senza limite”. L’Apeiron, che è concepito in continuo ed eterno movimento, subisce processi di differenzazione articolandosi in singole realtà in conflitto tra loro (caldo-freddo, secco-umido, alto-basso, ecc.). La differenzazione tra gli opposti genera a sua volta una tendenza opposta verso l’equilibrio che porterà alla fine ad una ricomposizione finale per ristabilire un equilibrio finale da cui potrà partire una nuova differenziazione.

La concezione filosofica di Anassimandro, anche se in maniera molto generica e imprecisa, anticipa la concezione della fisica moderna secondo cui l’Universo è sostanzialmente formato da un elemento infinito ed omogeneo che si articola in particelle elementari di materia-energia, nei rispettivi “campi” di influenza e nelle radiazioni connesse. Il noto fisico quantistico Heisenberg, in una sua opera filosofica, “Scienza e Filosofia”, citata da Rovelli, riconosceva l’importanza del pensiero di Anassimandro, che aveva intuito che l’Universo è formato da un unico materiale, che potremmo chiamare “materia” o “energia”. Anche la visione di una realtà in continua ed eterna trasformazione è molto moderna, mentre la lotta tra gli opposti che genera trasformazioni anticipa la concezione di una “dialettica” della natura proprie di Eraclito, e di Engels.

Coerentemente con queste concezioni materialiste e dialettiche Anassimandro sviluppò un accenno di teoria evoluzionistica. I primi essere viventi si sarebbero generati, secondo lui, nell’acqua e da essi sarebbero poi derivati gli animali terrestri e gli uomini. Questa teoria, anche se rozza e poco nota nei particolari (delle opere di Anassimandro non è rimasto nulla e lo possiamo leggere solo attraverso delle citazioni) non è in contrasto con le moderne teorie evoluzionistiche. La sua attività non solo filosofica ma anche scientifica è attestata dalle notizie secondo cui avrebbe inventato il primo orologio solare e scoperto gli equinozi e i solstizi. Avrebbe anche disegnato la prima carta geografica della Terra, cui poi si sarebbe ispirato il grande geografo Ecatèo, anch’egli di Mileto. A testimonianza del suo atteggiamento materialista e razionalista, egli sosteneva che il Sole era un grande involucro di aria fiammeggiante a forma di ruota, 28 volte più grande della Terra (che anch’essa avrebbe avuto una forma cilindrica appiattita). La forma attribuita al Sole ed alla Terra è errata, ma è fondamentale l’ipotesi da lui fatta che la Terra sia “sospesa” nello spazio.

Concezioni filosofiche fisico-razionaliste come quelle della scuola milesia, basate sull’osservazione della natura e l’interpretazione dei fenomeni naturali, sono essenziali per lo sviluppo della scienza. Senza un’impostazione mentale e filosofica adatta, nessuna scoperta scientifica è possibile. I filosofi di Mileto sono gli iniziatori di quel movimento dei “Filosofi della Natura” (di cui furono successivi esponenti gli “atomistiLeucippo e Democrito, il siciliano Empedocle, ecc.) che sono alla base dello sviluppo della scienza e di una filosofia della scienza basata sulla certezza dell’esistenza reale di un mondo oggettivo indipendente da noi (da studiare con l’esperienza e la ragione), fino a giungere a Galilei, Bacone, Newton, Maxwell, Einstein.

Vincenzo Brandi

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  1. Carlo Rovelli, “Cos’è la Scienza: la Rivoluzione di Anassimandro”, Mondadori