Il cervello anarchico di Enzo Soresi - Recensione



Sin dalle prime pagine, "Il Cervello Anarchico"  di Enzo Soresi,  risulta estremamente attrattivo, nonostante sia scritto da un medico chirurgo, specialista in anatomia patologica, malattie dell’apparato respiratorio e oncologia clinica. Il nostro cervello, infatti, soggetto del testo –che non voglio chiamare saggio- è molto intrigante e, soprattutto, è ciò che guida il corpo e persino l’anima. Anzi, la dicotomia anima-corpo non esiste, noi siamo un corpo con un mondo dentro, che risponde in modo diverso dagli altri agli stimoli. 

Gli esseri umani, dunque, non hanno istinti perché non rispondono in un modo fisso agli stimoli. Antifonte affermava già nel V sec. a.C. che è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, ma anche nei proverbi della saggezza popolare si recita che “la testa è il capo della bestia”. 

Così il cervello umano è un universo magnifico che fa sì che ci ammaliamo o che non ci ammaliamo, che possiamo guarire o no, ma anche che la civiltà sia andata così avanti, mentre l’emozione e il sentimento sono indispensabili per la razionalità e le coccole ci tengono lontani dalle malattie… 

Una frase di Fritz Zorn, sulla quale poi argomenta l’autore, mi ha molto colpita: “Io credo che il cancro sia una malattia psichica dovuta al fatto che l’individuo che ingoia tutta la sua sofferenza, dopo un certo tempo viene a sua volta ingoiato dal dolore che è dentro di lui”. Ho scoperto anche, tra queste pagine tanto interessanti, che, nella medicina cinese, il medico veniva pagato fino a quando il paziente rimaneva sano… 

Soresi è un grande scienziato e uomo, ha lottato per salvare i suoi pazienti dai danni del fumo e dal tumore che ne deriva. Non ha pregiudizi contro le medicine alternative e persino nei confronti degli sciamani, perché la medicina non è scienza e la scienza su cui si fonda, la biologia, è assai recente. 

Lo stress, di cui si parla tanto nella nostra società, causa dal 60 al 90% di tutte le visite mediche. Dunque, bisogna capirlo e ridurlo, ad esempio, con la musica, che agisce direttamente sul cervello riducendo gli ormoni aumentati dallo stress, o con l’arte moderna che, liberata dai canoni estetici, è in grado di rappresentare le emozioni. Nella vecchiaia, poi, l’autore suggerisce di camminare almeno 40 minuti al giorno per mantenere un buon allenamento muscolare, andare a mostre, sentire musica, cambiare percorso, per stimolare l’apparato cognitivo e la memoria. 

È un libro fantastico che tutti dovrebbero leggere (anche più volte) per conoscere meglio se stessi e stare in salute o migliorare la propria condizione. Nonostante dispensi parecchie informazioni, sa tenere legati fino all’ultima pagina con vari casi interessanti. 

Ad esempio, lo psichiatra, fumatore, che aveva sognato la data precisa della sua morte o lo sciamano che ha guarito un bambino che la medicina non poteva più salvare. 

Renata Rusca Zargar


(Fonte: BIBLIOTECA LIBROMONDO)

Effetto serra e freddo inverno a venire



Negli ultimi anni gli inverni sono risultati sempre più freddi. Non è solo una mia impressione dovuta all'età. Tutti ricorderanno le abbondanti nevicate di questi ultimi inverni,  a cominciare dai primi di dicembre sino alla primavera. Eppure, dal punto di vista delle temperature medie durante l'anno,  sembrerebbe che il caldo aumenti, dovuto al così detto "effetto serra". 

Rammento a tal proposito la drammatica denuncia del ministro indiano all'Ambiente Jairam Ramesh,  a Cancun, che definì 'deludente' l'impegno degli Stati Uniti a ridurre le emissioni, aggiungendo che   'nel 2050 saremo tutti morti'.

Può sembrare strano ma, a detta di alcuni scienziati, gli inverni rigorosi che si succedono in Europa da 10 anni sono legati in gran parte al riscaldamento climatico. A un primo sguardo, il freddo glaciale che si è abbattuto sull'Europa negli ultimi due inverni sembrerebbe  poco compatibile con l'aumento medio delle temperature previsto da qui alla fine del secolo. Agli scettici in materia alcuni scienziati rispondono che le ondate di freddo corrispondono a un raffreddamento temporaneo in seno al riscaldamento globale, anche se un nuovo studio si spinge ancora più in là, dimostrando che l'aumento del termometro è proprio all'origine di questi inverni nevosi e particolarmente freddi. 


Colpevole sarebbe lo scioglimento della calotta glaciale artica. Il riscaldamento, due o tre volte superiore alla media, ha portato alla sua costante riduzione  negli ultimi 30 anni e potrebbe anche portare alla sua totale scomparsa nei mesi estivi, da qui alla fine del secolo. 

I raggi del sole, che non vengono più respinti dal ghiaccio, riscaldano un po' di più la superficie terrestre in questa posizione. ''Facciamo conto che l'oceano sia a zero gradi '' spiega Stefan Rahmstorf, specialista del clima dell'istituto tedesco Potsdam. ''E' così tanto più caldo rispetto all'aria in questa zona polare in inverno. C'e' allora un importante flusso caldo che risale verso l'atmosfera, che non si verifica quando è tutto ricoperto di ghiaccio. E' un cambiamento enorme''. 

Il risultato è un sistema di alte pressioni che spinge l'aria polare, in senso antiorario, verso l'Europa. Queste anomalie potrebbero triplicare la probabilità di avere inverni estremi in Europa e nel nord dell'Asia.

Godiamoci perciò la  tregua che -si spera-  verrà con l'Estate di San Martino e contiamo quanti maglioni abbiamo nell'armadio. Infatti il modo migliore per combattere il freddo è quello di vestirsi a "cipolla". 

Buona sorte a tutti!

Paolo D'Arpini


«La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.»
(San MartinoGiosuè Carducci)

Auto-conoscenza del Sé - Colui che osserva, essendo in se stesso coscienza, non può mai divenire un “oggetto” della sua osservazione



“Luce e luce riflessa condividono la stessa natura fondamentale, come esistenza e coscienza, spirito e materia, sono un’unica cosa”. (Saul Arpino)


La mente è uno specchio che riflette la luce interiore per dirigerla verso gli oggetti esterni, questi oggetti vengono identificati tramite la capacità di emissione ed intensità dello specchio. Da bambino adoravo giocare con uno specchietto rubato a mia madre, con esso catturavo la luce solare e la dirigevo, attraverso una finestrella, dentro una cantina buia. Solo ciò che era illuminato dal fascio luminoso era visibile mentre il resto delle pareti e delle cose accatastate sul
pavimento restava oscuro. 


Esattamente allo stesso modo funziona la mente, che illumina il mondo esterno.

Per analogia vediamo che la sorgente di luce, il sole, è come la consapevolezza suprema mentre lo specchietto è la mente. Ma la mente stessa, in effetti, è cosciente, essa è l’aspetto riflettente della coscienza. Dico “riflettente” per indicare la sua propensione a rivolgersi verso l’esterno. La mente non è altro che la capacità della coscienza di esteriorizzare se stessa.

Questo processo proiettivo lo possiamo osservare durante il sogno, in cui la mente da se stessa ed in se stessa crea un intero mondo, con varie entità in rapporto fra loro incluso un personaggio identificato dal sognatore come se stesso. Questo è il gioco della mente che fa apparire la forma dell’io e dell’altro. A questo punto il dubbio sorge “com’è possibile che la consapevolezza possa venire intrappolata e limitata dalla mente?”. 


In verità la limitazione della coscienza non è reale, allo stesso modo in cui la luce del sole non risulta compromessa o menomata dallo specchio, parimenti la pura consapevolezza è intonsa e non divisa dall’operato immaginario della mente individuale.


Dove sono interno ed esterno per la coscienza suprema che entrambi li compenetra e li supera? In realtà la sola idea di una tale separazione è impensabile nella sorgente di luce che unicamente è. 


Prendiamo ad esempio il sognatore che non viene menomato o compromesso dal suo sogno, essendo lui stesso ogni cosa proiettata nel sogno ed allo stesso tempo non essendone alcuna, parimenti la coscienza individuale e la pura consapevolezza si pongono negli stessi termini di relazione.

Una volta, in risposata alla domanda “cosa impedisce all’indifferenziata luce della coscienza di rivelarsi direttamente all’individuo che l’ignora”, il saggio Ramana Maharshi rispose “come l’acqua in una pentola riflette il sole nei limiti ristretti del contenitore, così le tendenze latenti (predisposizioni mentali), che agiscono da mezzo riflettente, catturano l’onnipervadente ed infinita luce della coscienza presentandosi nella forma del fenomeno chiamato mente”. Questa risposta del saggio ci fa percepire come la mente non sia altro che un agglomerato di pensieri, in cui primeggia il pensiero “io” dal quale sorge la falsa nozione di un individuo separato, che in realtà è illusorio tanto quanto la presunta separazione di un personaggio sognato rispetto al sognatore.

Attenzione, consideriamo però che il tentativo di comprendere intellettualmente questo processo è solo uno degli aspetti del “sogno” e non la verità. Infatti i saggi indicano la verità come ineffabile ed incomprensibile alla mente (intendendo la mente separativa ed esteriorizzata), tanto quanto l’immagine riflessa nello specchio non può capire o sostituirsi alla persona che vi si riflette. Un riflesso è solo riflesso non è sostanza.

E dunque com’è possibile giungere alla “sostanza” che noi siamo?

Colui che osserva, essendo in se stesso coscienza, non può mai divenire un “oggetto” della sua osservazione. 


L’oggettivazione è una componente del dualismo esternalizzante: “conoscitore, conosciuto”. Ma questa dualità può essere ricomposta in un “unicum” in cui, scomparendo la diversificazione (ovvero l’elemento riflettente rivolto all’esternalizzazione) permane la semplice “conoscenza”. Questa è la consapevolezza indifferenziata del Sé, per ottenere la quale Ramana Maharshi consiglia: “Quando l’io (ego o mente) rivolge la propria attenzione alla sua sorgente, le tendenze o predisposizioni mentali accumulate si estinguono ed in assenza di queste (che sono il mezzo riflettente) anche il fenomeno originato dalla “riflessione”, ossia la mente, scompare e viene assorbito nella Luce della sola Realtà (il Cuore)”.

Eppure malgrado sia in fondo semplice e diretta l’auto-conoscenza resta un "sentiero" alieno ai più. La gente rifiuta di conoscersi, preferisce il mistero e l’ignoranza, evidentemente a causa di quelle famose tendenze mentali accumulate dalla mente, stipate nella memoria e nell’immaginazione.


E qui risulta evidente la necessità della "Grazia", che consente il risveglio spirituale del cercatore e spiana la strada per la sua auto-realizzazione.

Paolo D'Arpini

Dal conflitto tra le religioni emerge una "Spiritualità Laica"



In questo momento storico in cui assistiamo ad un "clash! fra varie culture, mi son trovato a mediare le opposte visioni e le opposizioni che si creano fra esseri umani. La tendenza è sempre quella di separare nel nome di una ideologia, di una religione o di una ragione o cultura.

Ciò che avviene in medio oriente fra ebrei e musulmani, avviene anche nel resto del mondo, le contrapposizioni ideologiche si manifestano a livello planetario. Buddisti contro scintoisti, cristiani contro pagani, destri contro sinistri, etc. etc.


In Italia oggi c’è un grande fermento pseudo-religioso, da una parte alcuni si arroccano sulla difesa del cattolicesimo come ultima ratio di civiltà, altri fanno di tutto per dimostrare che invece è proprio lì il marcio, altri ancora si rivolgono a religioni più soft e ragionevoli o verso lo yoga o tendenze new age e neopagane.
Di queste nuove espressioni di pensiero ne abbiamo già discusso in precedenza, ed io cerco sempre di accogliere tutto bonariamente con spirito laico e sincretico, ma oggi mi è capitato di dover rispondere ad una email collettiva un po’ delirante in cui le accuse verso le religioni monoteiste erano anche motivo di separazione razziale e di spaccatura nel significato di comune appartenenza della specie umana, che spesso è il discorso anche di parecchi atei o cosiddetti "razionalisti".
Un po' di tempo addietro nel nostro gruppo teatrale, il Teatro Cinabro di Calcata, stavamo per mettere in scena tre atti unici di Jean Tardieu, un autore dell’assurdo, ed io mi sarei dovuto trovare ad incarnare la parte folle e pretenziosa di un professore che ha fatto dell’istruzione libresca e della cultura una sorta di roccaforte per ergersi al di sopra dell’umanità… Poi fui esautorato dalla parte per "mancanza di serietà professionale", anzi fui mandato in quarantena e riassunto solo dopo aver abbondanamente spurgato ogni "presunzione". Purtroppo questi fatti succedono allorché c'é qualcuno che si arroga il diritto di insegnare un "suo" vangelo e questo è ciò che fanno pedantemente tutti gli assuntori di una religione od ideologia, i padri della chiesa, i maestri della fede ed i docenti supremi della verità.
Ecco la mia riposta blasfema ai professori della fede:
"Cari professori, non sarete mica fessi (nel senso di spaccati), spero..!"  

Queste idee separative della specie umana, basate su un pensiero, su un concetto religioso, non hanno senso alcuno, come si può separare quello che non è mai stato diviso dalla natura e non è nemmeno divisibile? Prendete un cristiano, se lo accoppiate con un'animista prolificano; prendete un ebreo se lo accoppiate con una taoista, prolificano; prendete un musulmano se lo accoppiate con una atea, prolificano.... 

Tra l'altro i musulmani, che sono furbi, l'avevano già affermato "indirettamente" che non c'è differenza alcuna, infatti hanno insegnato che tutti i figli nati da un musulmano sono musulmani (anche se hanno un genitore diverso) e tutte le donne che si accoppiano con un musulmano vengono assorbite nella "religione".
Le religioni e le fedi sono solo etichette messe lì da "satanasso" a creare scompiglio fra gli uomini, soprattutto fra quelli che amano pensare in termini separativi.... e che non hanno nient'altro da fare se non vedere differenze fra se stessi e gli altri... ed in questo ovviamente sono bravissimi anche i cristiani, i musulmani, gli ebrei, i nazisti, i comunisti, i flippatisti... e tutti quelli che spaccano l'umanità in nome di un "nome".
Sursum corda..... Esseri Umani
Ed ora per la vostra esilarazione qui di seguito alcuni flash, in chiave professorale, delle affermazioni, di vari autori, contenute in varie email ricevute:
"Nel confermare la mia concordanza con gli scritti, che ho finito di leggere ora, e mi riservo di commentarli in seguito, ritengo utile iniziare a ridurre l'impatto del mito cristico/palestinese, in quanto elaborazione mitica con ambientazione palestinese di un personaggio la cui vita altri non è che la ripetizione ad iosa di vite di altri iniziati/fondatori di religioni etc..."
"Va notato che Filone era giudeo e quindi era interessato a situare la vicenda cristica in quei luoghi. Va inoltre sottolineato che dal lavoro di Filone discende tutta l'interpretazione cristiana della bibbia ( che resta sempre nell'ambito dell'allegoria), fino alla mistificazione delle profezie, strutturate per poter dimostrare che l' avvento del messia era stato preannunciato. Secondo Giovanni Reale, profondo conoscitore della filo-teologia di Filone, il procedere di F. è l' andamento tipico di un procedere sintetico, dove i dati di partenza, nel loro reciproco rapportarsi, danno vita a qualcosa di nuovo, in cui ciascun elemento perde la primitiva fisionomia e ne acquista una originale. Quindi, salvo prova contraria, pura invenzione".
"Non può trattarsi di constatazione di coincidenze, ma fatti sostanziali che non si possono ignorare. (Così come le recenti ricerche, sviluppate proprio in Israele, sulla falsità dell'identificazione del popolo ebraico con la Palestina. Vedi...... Shlomo Sand, prof. di Storia Moderna Univ. di Tel Aviv sulla falsità del mito della diaspora, e Jules Isaac: Verità e Mito, Carabba, 1965."
"Sarebbe come dire che un'idea filosofica, teologica o più semplicemente scientifica possa essere espressa al giorno d'oggi, divulgata, e per di più accettata universalmente senza includervi, volente o nolente, il substrato ideologico dell'evoluzionismo!"
"Ovviamente, sono d'accordo su tutto. Resta da definire un punto, direi fondamentale. All'origine della religione cristiana (cioè messianica. Infatti, in greco messianesimo si traduce in cristianesimo) non abbiamo che in minima parte una componente giudaica. Se esaminiamo il cristianesimo nella sua struttura, religione elaborata in 500 anni dalla cosiddetta nascita di Gesù, vi vediamo molto Platone, molto Pitagora e pochissimo giudaismo. E' per questo nei vangeli, falsi tanto quanto quelli giudicati, a posteriori, apocrifi, si dice chiaramente che il Messia è venuto per modificare sostanzialmente la Legge...( ma quale legge? quella della bibbia elaborata dai 70, direttamente in greco...dove? ad Alessandria, che non è Palestina, ma centro culturale essenziale per l'elaborazione di quella formidabile struttura di pensiero che è l' ellenismo e la sua propaggine ellenico-romana)".
"Ti faccio tuttavia osservare: a) Caino così bistrattato, ha semplicemente applicato la legge del pastore su quella dell'allevatore. Ne abbiamo viste, nella storia, di guerre come questa; poi chi ha detto che Caino è cattivo e Abele un santo? In teoria, viste le età, discenderemmo tutti da caino.... (eh eh eh, sardonico). b) Ismaele ha dato origine agli arabi.ma quello zuccone di Abramo, non poteva andare all'osteria a bere un goccio e ricordare i bei vecchi tempi, invece di mettersi a copulare alla sua veneranda età? Guarda tu che casini ci ha lasciato in eredità! c) Esaù è uno dei termini che "quelli là" usano per indicare i cristiani o comunque i non ebrei, i goym".
"Personalmente non vedo forti contrapposizioni fra le tre religioni monolatre: in fondo in fondo si aiutano e si spalleggiano a vicenda. Questo perché "quelli là" sono riusciti ad imporre il loro dio sia a cristiani che a maomettani. Ecco perché bene ha fatto l'Europa a non riconoscere "le comuni radici giudaico cristiane": tutto ciò che è semita, di provenienza semita, di cultura semita è alieno alla nostra cultura europea, per Odino! I semiti sono altro da noi; i semiti non sono aggregabili a noi: come acqua e olio non possono mischiarsi".
"Sarebbe bene fare una riflessione sul termine "fratelli maggiori" che Giovanni Paolo II usò nei confronti degli ebrei in occasione della visita alla Sinagoga di Roma. Spesso si afferma che quella frase è una forma di sottomissione della Chiesa al Giudaismo. Ma bisognerebbe invece riflettere su cosa siano stati i "fratelli maggiori" nella Bibbia.
* Caino: il primo "fratello maggiore" della storia umana, assassino, maledetto e reietto (ma non travolto dal diluvio: questa è un'altra storia...);
* Ismaele: il primo figlio di Abramo, scacciato da casa e ridotto a vagare nel deserto con la madre Agar;
* Esaù: ingannato e tradito sia dalla madre che dal fratello "minore" Giacobbe;
* Beniamino: fratello del Giuseppe l'egiziano, venduto dai suoi fratelli, fu da questi fatto incarcerare".
"Una lettura attenta della Bibbia (che andrebbe fatta e seriamente commentata) probabilmente ci fornirebbe altri esempi del genere, che vedono i "fratelli maggiori" sempre vittime di qualcosa. Forse, in queste storie ci potrebbe essere anche un'eco mascherata delle lotte ereditarie all'interno delle famiglie, contro il cosiddetto "maggiorasco" che sussiste tuttora in Alto Adige con il "maso chiuso" e che deriva dal patriarcato".
Avete compreso ora cosa intendevo in apertura?

Paolo D'Arpini


(Fonte: http://www.wandamontanelli.it/CdD/opi/2010/sin.htm)

“La via dell’acqua che scorre” e "la democrazia che avanza"


“La via dell’acqua che scorre” – Questo il titolo di un bellissimo libro di Alan W. Watts che parla del Tao.
In un punto riporta le parole di Lieh-Tzu, che dice: "Alla fine di 9 anni la mia mente diede briglia sciolta alle sue riflessioni, la mia bocca diede libero spazio ai suoi discorsi. Del giusto e dello sbagliato, del profitto e della perdita io non avevo conoscenza sia che riguardassero me stesso od altri… L’Interno e l’Esterno erano mescolati nella Unità. Dopo di questo non vi fu distinzione tra l’occhio e l’orecchio, l’orecchio e il naso. Il naso e la bocca, tutto era la stessa cosa". 
Mi è piaciuta molto questa frase, mi ha fatto gustare il senso della libertà, della totale spontaneità. E ci sta bene oggi la narrazione delle mie sensazioni vissute al baretto di Treia, durante il rito del cappuccino, leggendo i titoloni del corriere della serva, con in mano un cornetto alla cream che per la foga mi si era rovesciata sulla giacca e pure sulle pagine del giornale… Alla meno peggio ho riparato al danno con i fazzollettini di carta che avevo lì appoggiati. Le notizie del corriere le ho trovate strabilianti…
“Gli scienziati, condannati a 6 anni per aver dato false informazioni sul terremoto dell’Aquila: d’ora in poi avremo timore ad esprimerci”. E questo mi ha fatto ricordare delle previsioni del Bendandi che durante il fascismo fu castigato perché con i terremoti da lui annunciati “creava scompiglio nel popolo”. La scienza viene punita dalla politica come un tempo veniva punita dalla religione (vedi il povero Galileo Galilei). Ed a proposito di politica ecco che il renzi dice la sua: “Io sono del filone democratico americano e blairiano non sono della stessa pasta dei comunisti del vecchio PD… con l’aiuto di chi conta sono già arrivato al 40%… se io fossi eletto presidente del consiglio non vedo perché monti non dovrebbe essere eletto al quirinale”.
E poi il corriere continua con -a mezza pagina- un accorato appello per esportare la democrazia in Siria fatto da un gruppetto di “intellettuali” democratici: “basta ipocrisia… dobbiamo fare come è stato fatto in Libia e sconfiggere il despota Assad, portando la democrazia e la libertà al popolo siriano”.
Quanta democrazia nel corriere… democrazia dimostrata anche dalla fornero, la ministra che non ascolta nessuno, la quale abbandona un convegno con gli studenti che la contestano: “perché sono una banda di deficienti”. La democrazia, dagli apparatchik, a renzi alla fornero agli intellettuali democratici, avanza alla grande… Mentre il messaggio bancario del monti mario imperversa in Italia-Usa.
E come non potrei riconoscermi nella parole di Lieh-Tzu?
Paolo D’Arpini - (Articolo del 23 ottobre 2012)

Erotismo e sessualità in una visione tantrica taoista



La differenza fondamentale tra la natura sessuale dell’uomo e della donna è nella diversa natura dell’orgasmo. Quando l’uomo emette il seme (eiacula) perde gran parte della sua forza costituzionale; mentre per la donna è completamente diverso.

L’orgasmo per la donna è una forma di rigenerazione a tutti i livelli: fisico, energetico, mentale e spirituale. Ecco perché nel Taoismo si dice: “la donna comanda nella stanza da letto”. E’ la regina su molti livelli.

L’uomo occidentale perde il suo seme ad ogni rapporto e così facendo diventa sempre più debole: si ammala più facilmente e invecchia velocemente. La donna invece si rafforza sempre di più; infatti vediamo che la donna è normalmente più longeva dell’uomo.

Non bisogna pensare che l’uomo deve negarsi il piacere dell’orgasmo, ma egli deve imparare ad avere un'altra forma di orgasmo. Con questa tecnica non perde il seme e può vivere la sessualità come una profonda pratica spirituale e di guarigione. Si dice, ‘‘La natura dell’uomo è yang e quindi facilmente eccitabile’. Si eccita facilmente ma con la stessa velocità si spegne. La natura della donna è yin, si eccita lentamente e ci mette molto per trovare piacere”.

Insomma sono due mondi opposti e complementari che devono o possono trovare dei modi per comunicare ed imparare insieme. Nel Tao dell’amore i praticanti si nutrono a vicenda. L’uomo raccoglie il massimo dello yin dalla donna e la donna il massimo dello yang dall’uomo.

Si inizia con delle pratiche respiratorie molto semplici, poi si continua mettendo in contatto le zone dei rispettivi Tan-Tien (il punto due dita sotto l’ombelico) e in questo tocco si respira insieme. In realtà inizia già uno scambio profondo dello yin e dello yang.
E principalmente si gioca,si sdrammatizza l’atto sessuale e ci si incontra su un piano diverso. Di crescita e di alta spiritualità; il corpo e le sue innumerevoli energie vengono usati per crescere e comprendere di più la nostra relazione con l’universo.
Quando arriva il momento dell’orgasmo e qui siamo sempre nella prima fase(gioco – piacere – istinto), la ritenzione del seme da parte del maschio lo rafforza e nutre il suo cervello (mare del Qi del midollo) e anche i reni.

La donna non è privilegiata per il fatto che non trattiene il seme ma possiamo dire che lei è assolutamente la dominatrice della stanza da letto. Nel Tao dell’amore, l’obiettivo non è la longevità o il piacere dei sensi. Il fine è la conoscenza di sè stessi, e di conseguenza della vita.
La lontananza dell’uomo dalla donna e viceversa è sempre negativa. Insieme possono coltivare l’elisir di lunga vita e raggiungere livelli altissimi di realizzazioni spirituali. Quando la pratica è corretta possono avere in una notte anche più di 10 rapporti.

Chi dei due conosce tutti i passi della pratica non deve rivelare tutti i segreti subito, perché l’ingenuità e il fatto di consegnarsi a cuore aperto, favorisce il movimento del prana (Qi).
Gli spiriti comunicano tramite i corpi e in qualche modo si raccontano i segreti della vita universale; questo è meraviglioso. Nell’arte dell’alcova tutto è armonioso: ogni gesto è dolce e carico di pace. Si osservano i colori del compagno e lentamente si pratica in modo naturale;ma la naturalezza e la pace sono obbligatori.
La donna stimola e provoca l’energia dell’uomo, ma per dirigere il Qi dell’uomo in modo corretto il cuore della donna deve essere puro e il suo spirito calmo. Per nutrire l’energia dell’uomo la donna deve aspettare che l’uomo si stabilizzi nel più alto piacere fisico; che poi viene trasformato in energia spirituale.
Il punto nella pratica non è ne il piacere fisico ne il raccogliere per entrambi il fluido vitale, ma solo avere quell’atteggiamento fisico, mentale, spirituale che in qualche modo richiama gli spiriti (Shen) nelle coscienze dei praticanti.

Quando gli Shen sono a casa,allora inizia la vera pratica, perché l’uomo e la donna sono guidati da queste intelligenze superiori. Si dice che quando lo yang nutre lo yin non esiste malanno che non venga allontanato. Così la donna cerca lo yang dell’uomo e l’uomo cerca lo yin della donna. E’ una forma di alchimia meravigliosa che genera la vita a tutti i livelli:dal livello animale a quello spirituale.
Prima di qualsiasi rapporto l’uomo dovrebbe eccitare moltissimo la donna. I segni sulla donna sono molto chiari; i segni che ci fanno capire che è pronta per la penetrazione.
Occhi lucidi; labbra umide o bagnate;contrazioni spontanee; come una sensazione di stordimento. Qualche volta anche palpitazioni.
Le penetrazioni sono lente ma forti; poi si aspetta. Normalmente ci sono 3 penetrazioni profonde e una superficiale. Possiamo parlare di una figura mitica che trova nel Tao dell’amore una posizione centrale: è la regina madre d’occidente, si dice che essa sia diventata immortale assorbendo il liquido seminale dei giovanetti inesperti.
La donna per la tradizione medica cinese difetta di sangue,ma può sostituirlo con lo sperma dell’uomo. C’è quindi anche l’ipotesi dove è la donna che alimenta la propria vitalità grazie all’uomo. In realtà se la tecnica è praticata in modo corretto, tutti e due incrementano la loro vitalità. Nella coppia ci vuole una calma profonda; i cuori e le menti devono essere completamente in pace;il compagno si comporta come un innamorato al primo incontro: aspetta con calma che l’altra raggiunga il massimo godimento; solo così si può poi accedere a livelli di consapevolezza molti più alti.
E’ lo yin che nutre lo yang e viceversa.
Nel Tantra Taoista ci sono 3 stanze (o passaggi) da superare per arrivare allo yoga (unione con il Tao). La prima stanza (la più difficile ) è la stanza di carne,qui bisogna liberarsi di tutti i pregiudizi,le paure,la finta moralità che abbiamo sul sesso.

Quindi si va a toccare le nostre radici e il nostro lato animale;liberiamo così le forze più oscure e potenti dell’energia sessuale e del desiderio. Andiamo praticamente a toccare tutto quello che per noi è sempre stato vietato. Il fine qui è il godimento dei sensi al massimo livello. Questo passaggio è per noi molto difficile;primo perché non siamo tutti così disinibiti, poi la nostra cultura (cristiana-cattolica) ci vieta un po’ questo modo di vivere la sessualità.
La seconda stanza è quella dei fiori dove i praticanti imparano a gestire,guidare e manipolare l’energia sessuale (Yuan Qi) a scopo terapeutico. Qui la sessualità viene impiegata per curare i disturbi fisici,psicologici ed energetici dei praticanti.
Si utilizza l’orgasmo come strumento di cura. I corpi si muovono come in una danza dove i canali dell’energia vengono stimolati a fini terapeutici.
La terza ed ultima stanza è quella della luce: i praticanti fanno congiungere nel loro amplesso tutte le loro energie sulle sommità del capo e realizzano i 2 yoga (unioni). Prima la loro stessa energia (si uniscono nel gesto sessuale) e poi la più importante: fondono le loro energie con quella cosmica (yoga).

Dragonero


(Fonte: Centro Nirvana)