Felicemente portata a termine la prima visita antipapale di Paolo D'Arpini, il quale è giunto a Viterbo Bagnaia nella mattinata del 18 luglio 2009 ed ha potuto incontrare tre amici al bar, raggiungendo in tal modo il totale di quattro, numero perfetto per una riunione laica "altra" (si ascolti la canzone "eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo..").
Sono state così gettate le basi per una società veramente laica nella città dei papi (e degli antipapi).
"Andiamo oltre la religione e l'ideologia!" Ha affermato il D'Arpini, confortato e coadiuvato nell'intento dall'avvocato Vittorio Marinelli di European Consumers e dagli altri due amici presenti all'incontro semiclandestino in un baretto di Bagnaia, davanti ad una birretta, due caffè ed un cappuccino bollente.
Nel mentre fuori, nella piazza, un nutrito numero di agenti in borghese controllava che non venissero infrante norme dello stato o della chiesa. E non essendo state rilevate infrazioni, né prove di sedizione religiosa o politica (a parte le opinioni personali espresse dal gruppetto), nessuno dei partecipanti alla "rimpatriata laica" è stato incriminato o arrestato.
"Già un risultato positivo lo abbiamo ottenuto!" Ha commentato il D'Arpini, in veste d'antipapa (vedi foto allegata). Comunque chiedendosi: "Che fine avrà fatto l'ultimo antipapa Benedetto XVI, non questo Ratzinger ma quello del 15 secolo che infine si sottomise ad Alessandro VI...?!". "Inoltre, chissà se la precedente esistenza di un Benedetto XVI non dovrebbe far sì che Ratzinger avesse il numero XVII..? O forse no, poiché il XVII è considerato infausto?".
Ma il dubbio atroce del D'Arpini è stato prontamente fugato dai presenti che all'unisono hanno dichiarato che questi discorsi non hanno né capo né coda e che a loro non gliene fregava niente di questi numeri!
Il sedicente antipapa, Paolo D'Arpini, ha infine ringraziato la popolazione viterbese per la calda accoglienza (c'erano almeno 30 gradi all'ombra), le forze dell'ordine (per aver mantenuto una ragionevole calma) e gli organi d'informazione per aver ignorato l'evento.
Sono state così gettate le basi per una società veramente laica nella città dei papi (e degli antipapi).
"Andiamo oltre la religione e l'ideologia!" Ha affermato il D'Arpini, confortato e coadiuvato nell'intento dall'avvocato Vittorio Marinelli di European Consumers e dagli altri due amici presenti all'incontro semiclandestino in un baretto di Bagnaia, davanti ad una birretta, due caffè ed un cappuccino bollente.
Nel mentre fuori, nella piazza, un nutrito numero di agenti in borghese controllava che non venissero infrante norme dello stato o della chiesa. E non essendo state rilevate infrazioni, né prove di sedizione religiosa o politica (a parte le opinioni personali espresse dal gruppetto), nessuno dei partecipanti alla "rimpatriata laica" è stato incriminato o arrestato.
"Già un risultato positivo lo abbiamo ottenuto!" Ha commentato il D'Arpini, in veste d'antipapa (vedi foto allegata). Comunque chiedendosi: "Che fine avrà fatto l'ultimo antipapa Benedetto XVI, non questo Ratzinger ma quello del 15 secolo che infine si sottomise ad Alessandro VI...?!". "Inoltre, chissà se la precedente esistenza di un Benedetto XVI non dovrebbe far sì che Ratzinger avesse il numero XVII..? O forse no, poiché il XVII è considerato infausto?".
Ma il dubbio atroce del D'Arpini è stato prontamente fugato dai presenti che all'unisono hanno dichiarato che questi discorsi non hanno né capo né coda e che a loro non gliene fregava niente di questi numeri!
Il sedicente antipapa, Paolo D'Arpini, ha infine ringraziato la popolazione viterbese per la calda accoglienza (c'erano almeno 30 gradi all'ombra), le forze dell'ordine (per aver mantenuto una ragionevole calma) e gli organi d'informazione per aver ignorato l'evento.
La prossima visita dell'antipapa a Viterbo, forse a dorso d'asino, è prevista per il 3 settembre 2009 in occasione del trasporto della macchina di Santa Rosa.
Ufficio Stampa Antipapale
Viterbo Bagnaia - 18 luglio 2009
spiritolaico@gmail.com
Seconda parte:
3 settembre 2009: Paolo D'Arpini ri-visita Viterbo - qui il Palazzo Papale dalla Valle di Faul.
Se qualcuno sperava che Paolo D'Arpini si fosse dimenticato dell'appuntamento del 3 o 4 settembre a Viterbo, per la ricorrenza di Santa Rosa, rimarrà deluso...
Il “rompighiaggio” morale e culturale irrompe nella Città dei Papi per l'ennesima provocazione “goliardica”.
In questi giorni, con il dovuto anticipo organizzativo, il Team Vaticano, la Protezione Civile e le Forze dell’Ordine (e della disciplina) controllano e testano la sicurezza dei vari luoghi che saranno toccati dalla visita papalina prevista il 6 settembre 2009 nella Tuscia.
Controlli a tappeto vengono effettuati sulla nuova spianata appositamente creata dal Comune di Viterbo a Valle Faul e sul campo di calcio di Civita di Bagnoregio ove si prevede l’atterraggio del papa-elicottero.
Vengono effettuate prove cronometriche e di sicurezza sui percorsi alternativi e sul tragitto preferenziale da far seguire alla papa-mobile per giungere nella Città dei Papi (uno più uno meno…).
Visto l’assembramento presagito in occasione della salita del Papa Ratzinger in terra viterbese viene perciò anticipata la prevista visita di Paolo D’Arpini, al 3 o 4 settembre 2009.
“Domenica 4 settembre è luna piena, quindi il momento è particolarmente auspicioso per la scappata laica di Paolo D’Arpini a Viterbo” comunica l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Circolo.
“Scopo della visita è l’annuncio della prossima manifestazione laica prevista a Viterbo in occasione del solstizio invernale”.
Il fatto che contemporaneamente alla visitazione del D’Arpini la notte del 3 settembre 2009 sia programmata a Viterbo la Processione di Santa Rosa ed il 4 ci sarà ancora movimento non deve preoccupare per l’eventuale ressa, infatti il Presidente Vegetariano incontrerà solo quattro amici al bar e non vi sono perciò rischi di intasamento indesiderato.
“Considerando che Paolo D’Arpini si muove di rado e con mezzi di fortuna, si stanno studiando le distanze ed i tragitti.
Una possibilità di cammino sarebbe il raggiungimento da Calcata con l’autostop sino a Settevene e da lì risalire con la corriera che passa sulla Cassia Bis e arriva a Viterbo.
Altrimenti D’Arpini potrebbe arrivare a Civita Castellana (forse in bicicletta o con altro trasporto alternativo) e quindi montare sul trenino del COTRAL che in appena due ore giunge nel capoluogo della Tuscia.
Gli aspetti logistici sono tenuti in attenta considerazione, ivi compresa l’offerta di un amico di Faleria che ha proposto il suo asino per la risalita a Viterbo, la cosa potrebbe anche andare (per il risparmio evidente sui costi di viaggio) l’unico problema è la durata: almeno due giorni di cavalcata ininterrotta”.
Altra alternativa possibile sarebbe quella di posticipare la visita del D’Arpini al 6 settembre 2009 e chiedere a quel punto un passaggio alla Carovana Vaticana in transito.
Ma questa chance pare esclusa, vista l’incompatibilità delle due motivazioni, quella papale e quella laica.
Ufficio Stampa antipapale e Relazioni con il Pubblico