Essere nel Continuo Infinito Presente


Lo spazio e il tempo sono solo illusioni sensoriali. L’esoterista impara presto che il passato, il presente e il futuro convivono nella realtà del Continuo Infinito Presente e, seguendo particolari aspetti dell’inconscio collettivo, si accorge che chi opera nel presente, progettando il futuro dell’uomo, sono spesso individui vissuti  nel passato o che ancora non hanno vissuto sulla Terra.

Nell’invisibile realtà che circonda l’uomo operano individui che la Vita asseconda, perché hanno vissuto in armonia con l’evoluzione del cosmo. Un individuo che ha usato la sua mente, la sua vita, che ha svegliato la sua anima per proiettare nel futuro un pensiero nuovo, non muore alla Vita finchè questo suo pensiero non è stato realizzato nel tempo.  Così, fra i tanti invisibili individui che operano ora nella realtà parallela, ci sono due spagnoli della nobile famiglia Carranza, Bartolomeo de Carranza (1503-1576), teologo nato a Miranda, Navarra, fu professore di teologia a Valladolid, confidente di Carlo V e di Filippo II, confessore di Maria Tudor,teologo al Concilio di Trento e arcivescovo di Toledo.   L’Inquisizione lo tenne prigioniero dal 1559 al 1567, accusato di eresia  perché  insegnava che l’Amore doveva essere la guida dell’uomo, e che infinite energie angeliche esistevano nell’invisibile realtà che circonda l’uomo. Chiamato a Roma dal Papa, fu di nuovo incarcerato per dieci anni, fino alla morte, perché non volle sconfessare il suo libro “Commentario sobre ed  Catequismo Cristiano”.  Se fosse vivo ora sarebbe perseguitato ancora dalla Chiesa, perché il suo pensiero non è ancora stato accettato dall’umanità. Un suo discendente, Alphonso de Carranza, con la sua opera “Disputatio de vera umani partus naturali et legitmi designatione in qua de hominis conceptu …..(Madrid, 1628) gettò le basi della medicina forense.

Il  medico deve insegnare all’uomo che “la malattia viene per  curare” gli stati di disarmonia dell’anima, generati dall’ignoranza umana. Seguendo l’insegnamento del suo antenato egli  insegnò che è possibile vivere in armonia con la Natura se si riconoscono le miracolose presenze delle invisibili entità della realtà spirituale. Anche Alphonso de Carranza non ha lasciato la Terra. Dalla realtà delle Strade Alte del Mondo egli  guida quegli uomini che possono realizzare il suo  pensiero, farlo penetrare sul piano dell’inconscio collettivo affinchè si possa realizzare pienamente.

La Terra oggi è piena di negatività, di egoismo e di ignoranza, cioè piena di quelle negatività che Alphonso de Carranza aveva profetizzato nella sua opera per il futuro: la nascita di bambini malformati, l’uso di vendere i bambini, di far rapire i bambini dai delinquenti, lo sfacelo di un mondo che vive solo per avere, senza amore, senza carità cristiana. La società che non si cura dei bambini, che giustifica guerre e ingiustizie in nome di stupidi  ideali che mascherano solo il più gretto egoismo, è la causa prima della distruzione del mondo.

Ma oggi, proprio per l’invisibile presenza di questi individui del passato e del futuro, stanno germogliando nell’anima umana il buon senso e l’amore per tutto ciò che vive. Gli stupidi pregiudizi razziali sono condannati  quasi da tutti, nonostante l’ignoranza e l’egoismo portino ancora  molti a rifugiarsi nei pregiudizi, giustificandosi con insulse paure. Chi si lascia vincere dai pregiudizi, dai pensieri meschini che nascono dall’egoismo e dall’ignoranza, è un individuo che vive stoltamente nel più gretto materialismo, ignorando che attorno all’uomo esiste un’infinità di testimoni invisibili che giudicano il suo operato, e che gli darebbero una mano, un aiuto, se egli si mettesse in armonia con le Verità Spirituali.

Il  pittore olandese Cornelisz  van Hearlem (1562-1638) dipinse un quadro intitolato “L’umanità prima del Diluvio Universale”. Secondo il pensiero di quell’epoca, l’umanità viveva nel peccato e nelle lussuria, e perciò venne il Diluvio. Un concetto falso, nato dal senso di colpa di chi vive la preziosa vita con meschinità, calcolo, ignoranza. La vita deve essere gioia, serenità, fede nel Dio che ha creato tutti gli uomini e tutte le cose. Se l’uomo si rivolge all’”Invisibile”, l’Anima umana si sveglia,  attiva nell’individuo tutte quelle difese al male che  permettono  all’individuo di sviluppare quel profondo senso di libertà che gli permette di pensare secondo il piano evolutivo cosmico.

Oggi, in tutte le parti  del mondo, ci sono individui che hanno imparato ad ascoltare le voci di chi vive nell’invisibile realtà parallela, e così oggi appaiono già chiaramente i valori del nuovo piano di coscienza, quei valori che porteranno l’umanità più vicina alla Divinità.

(Bernardino  del  Boca – Rivista “Età dell’Acquario” n. 56/1988)   

Redazione a cura di  Paola Botta Beltramo

Il figlio di una donna sterile e la moglie di Gesù



....è come discutere sul sesso degli angeli o sulle qualità del figlio di una donna sterile. Ma evidentemente le favole piacciono più della realtà. Su un personaggio di cui non si ha certezza storica dell'esistenza si imbastiscono ipotesi di moglie, figli sparsi per il mondo, crocifissione e resurrezione, viaggi in India con relativa tomba, etc. etc. Il tutto "corroborato" da prove scientifiche, testimonianze storiche e scritture sacre...  Mitologia della religione. 

Non ci credete? Ecco qui un esempio:

Il frammento di papiro che parla della moglie di Gesù non è un falso storico. Lo confermano nuovi test scientifici condotti da alcuni professori di tre diversi atenei americani - Columbia, Harvard e il Massachussetts Institute of Technology (conosciuto come MIT) - che hanno eseguito diverse analisi sul frammento e sono riusciti a dimostrare che l'inchiostro è "perfettamente in linea con quello usato in altri 35-40 manoscritti datati tra il IV e l'VIII secolo dopo Cristo", come afferma il professor James Yardley, ingegnere elettronico della Columbia.

Precedenti - Il dibattito su questo testo si era aperto già nel settembre 2012, quando Karen L. King, docente della Harvard divinity School, aveva presentato durante un convegno il frammento, che aveva definito il Vangelo della moglie di Gesù, mostrando in particolare due frasi: "Gesù disse loro: mia moglie..." e ancora "Lei sarà in grado di essere mia discepola". Secondo la studiosa queste citazioni non dimostrerebbero che Gesù fosse effettivamente sposato, ma solo che tra i primi cristiani si discuteva di celibato, sesso, matrimonio e discepolato. Il dubbio resta quindi, ma, come afferma la King, "Quando tutte le prove puntano in una direzione non hai la certezza al 100 per 100, ma la storia non è un posto per il 100 per cento".
(Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/)

P.D'A. 

La pratica spirituale come esercizio di vita....



 "La mia pratica spirituale?... Un passatempo" (Saul Arpino)

...ogni giorno con regolarità compio dei piccoli riti, tipo cantare l'Arati verso l'ora di pranzo, oppure recitare mentalmente lo Shiva Manasa Puja la sera, questo oltre ad alcuni momenti tranquilli di consapevole assorbimento interiore (chiamiamola meditazione) e a momenti di lettura e di riflessione sulle verità del Nondualismo, del Taoismo, etc.  


Diverse volte sempre nell'arco della giornata le mie emozioni si sciolgono, nella rimembranza del coraggio e della forza realizzativa dimostrata da alcuni saggi e santi che io in particolare amo, e scopro nei miei occhi lacrime di devozione e amore. Oppure mi scopro ad agire senza sapere a chi giovi quell'azione ed a chi sia diretta, le azioni si compiono come un corollario della vita. 

Tutte queste piccole cose avvengono spontaneamente non ci penso nemmeno, non ho una vera e propria scaletta, succedono come succede che a certe ore mangio o svolgo funzioni corporali. Potrei dire che la mia pratica spirituale è inconscia, non posso distinguere ciò che è spirituale da  ciò che è mondano.
Persino passare il tempo a parlare di I Ching e zodiaco cinese, di politica o di ambiente od a scrivere qui al computer è una forma di contemplazione di come le cose succedano per conto proprio senza intenzione da parte nostra... Perché vi dico tutto questo?
...La pratica dovrebbe essere gioia di vita.. altrimenti a cosa serve? Per questo è importante che ognuno trovi il suo modo di praticare, che sia in armonia con il suo essere... La disciplina formale collettiva va bene quando si vive in comunità e conviene apprendere forme di convivenza finalizzata nella stessa direzione, come in un ashram o monastero. Eppure va bene anche praticare collettivamente di tanto in tanto, come succede quando facciamo una meditazione collettiva o cantiamo assieme agli altri, accettando la disciplina come una forma di "offerta", un modo per trovare la propria disciplina... 

Beh, sono parole... 
Paolo D'Arpini




Impressioni e riflessioni leggendo "Riciclaggio della memoria"

Carissimo Paolo, da qualche giorno ho iniziato a leggere il tuo libro "Riciclaggio della Memoria"(http://www.tracce.org/D'Arpini.htm)


Sono senza parole per descrivere come vorrei questa esperienza straordinaria.


Sono entrato in contatto con te tramite il tuo Giornaletto di Saul (http://saul-arpino.blogspot.ite senza voler togliere niente al tuo merito per l'impegno che gli dedichi, i messaggi che ricevi in confronto appartengono nella maggioranza ad un mondo per me molto banale.

Non sono niente interessato della vita privata di Berlusconi o di altri politici, quello che va facendo il Papa mi lascia abbastanza indifferente, la critica ossessiva contro chiunque sia al governo mi disturba, le beghe politiche italiane sono per me pietose e così via.
Però qua e la scavando in tutto quello che pubblichi  sul Giornaletto trovo degli articoli per me preziosi.


Nel tuo Giornaletto tu appari più che altro per le tue rispostine ma il Paolo del tuo libro non esiste.


Hai la capacità di analizzare ogni argomento considerandolo da ogni lato, come se tu non avessi una tua opinione.


Mi sembri senza condizionamenti e perciò esamini tutto in modo estremamente oggettivo. Affronti argomenti che sono lontanissimi uno dall'altro. Mi dai l'impressione di essere al disopra di tutto come distaccato.

Trovo però che le tue mete per la nostra umanità siano spesso utopiche perché per me sono tutti processi lentissimi come è tutta l'evoluzione degli universi, quindi posso immaginare solo piccoli miglioramenti che possono avvenire solo se ogni popolo capisce che è essenziale scoprire i lati positivi degli altri popoli in modo di poterli fare anche suoi.


Io dopo aver visitato, anche per lunghi periodi, 109 diverse nazioni mi sento cittadino del mondo, amo le mie origini italiane per gli aspetti positivi ma il concetto di patria non esiste più in me anche perché è una forma di divisione. Per me il solo gravissimo problema è la sovrappopolazione del pianeta che aumenta continuamente adesso che epidemie e grandi guerre sembrano essere sotto controllo e non posso immaginare come si potrà trovare una soluzione necessaria per non finire nel disastro totale. Ogni giorno non posso fare a meno di confrontare la vita in Sud Africa con quella italiana, qui c'è ancora moltissimo spazio e abbondanza per tutti e anche quelli di colore, se consideri come vivevano fino a poco tempo fa', oggi stanno quasi tutti molto molto meglio.

Un abbraccio,  Roberto Anastagi



 Roberto Anastagi in Sud Africa


Rispondo: "Ti ringrazio Roberto, per la tua critica "costruttiva" ed azzeccata (per quanto riguarda il mio distacco). 

Il discorso dell'aumento demografico l'ho affrontato in varie occasioni, poi l'ho abbandonato perché non è nelle mie mani poterlo risolvere e non credo nemmeno che sia un reale problema. Dipende solo dallo stile di vita che l'uomo "deciderà" di avere sul Pianeta. Se lo stile di vita si ecologizza al 100%, in ogni ambito, allora la popolazione può ancora crescere senza problemi. Nel processo dell'ecologizzazione deve rientrare anche la crescita spirituale, per questo mi dedico molto alla spiritualità laica. Infatti i miei interessi si sono concentrati sull'ecologia profonda e sulla spiritualità laica. 

Comunque -come detto più volte- il processo  evolutivo non dipende da decisioni prese dall'uomo singolarmente e nemmeno globalmente, è un processo automatico che utilizza il meccanismo di tentativi ed errori e di adattamento alle situazioni ambientali. Se in alcuni strati dell'umanità sorge lo stimolo alla crescita è perché quel progetto è già presente in fieri. Appare al momento opportuno. Nel libro ho toccato spesso questo tema.. vedrai"  

Un affettuoso saluto, Paolo D'Arpini


   Paolo D'Arpini  a casa di Rutilio Sermonti

Le nostre radici genetiche - In Sardegna il popolo più "vecchio"


Un'indagine da veri detective molecolari ha permesso a un team di scienziati italiani di fare luce sulle nostre radici e comprendere in che modo le caratteristiche genetiche maschili e femminili si sono differenziate.

Il riferimento è al cromosoma «Y» maschile e al Dna mitocondriale femminile, due parametri chiave per la storia evolutiva dell'Homo sapiens, tenuto conto del fatto che il primo si trasmette solo dai padri ai figli maschi, mentre il secondo viene ereditato esclusivamente dalla madre.

Grazie a questo studio, siamo ora in grado di stabilire la «contemporaneità» di Adamo ed Eva e, soprattutto, i numerosi processi genetici e mutazionali che si sono accavallati nel corso dei millenni.

Sappiamo, infatti, senza dubbi che l'uomo proviene dall'Africa, ma in che modo la genetica abbia contribuito nei dettagli a questo risultato, è sempre stato un argomento piuttosto spinoso: «Siamo passati da una visione nebulosa a una visione impressionista - rivela Francesco Cucca, coordinatore dello studio, membro del Cnr italiano e professore dell'Università di Sassari - Grazie ai progressi della tecnica e all'approfondimento dello studio della sequenza del Dna del cromosoma Y, abbiamo potuto rilevare con una precisione senza precedenti la storia genetica del maschio moderno, muovendoci a ritroso, fino a raggiungere un periodo compreso fra 180mila e 200 mila anni fa».

Il risultato ottenuto da Cucca e colleghi è stato messo a confronto con altre ricerche effettuate sul Dna mitocondriale, già studiato in passato perché molto più piccolo del cromosoma Y e più facile da analizzare.

Così è emersa la «contemporaneità» fra le due realtà evolutive, maschile e femminile, e la presunta data in cui degli ipotetici Adamo ed Eva possano essersi scambiati il primo bacio.

«Lo studio, però, non deve trarre in inganno - spiega Cucca - Non si tratta infatti di evidenziare tanto la contemporaneità dei nostri antichi progenitori maschili e femminili, ovviamente coevi visto che ci riproduciamo solo per via sessuata, bensì la nostra capacità di sapere leggere il passato con sempre maggior nitidezza, utilizzando il Dna come un registro molecolare capace di farci "viaggiare" nel tempo, verso epoche sempre più distanti dalla nostra realtà».

L'Africa, in ogni caso, è senz'altro l'angolo terrestre in cui i nostri progenitori hanno mosso i primi passi per raggiungere l'Asia, l'Oceania, il Medio Oriente, l'Europa e il resto del mondo. Gli scienziati ritengono che l'Homo sapiens - e quindi i nostri Adamo ed Eva - provengano dalle regioni dell'Africa subsahariana di 200mila anni fa. A Kibish, in Etiopia, nei pressi del fiume Omo, sono state trovate prove concrete risalenti a 195mila anni fa.

«Non è solo la genetica a condurci in questa parte del mondo, ma anche altre discipline come l'archeologia e l'antropologia - dice Cucca - Le migrazioni dell'uomo sono "scritte" nel suo Dna, e ora possiamo finalmente dire di disporre degli strumenti idonei per disegnare l'intero cammino evolutivo umano».

I ricercatori hanno esaminato i dati genetici del cromosoma Y di 1200 individui di origine sarda, "portatori" di un corredo cromosomico rimasto inalterato per secoli e secoli: «I nostri studi stanno evidenziando come i sardi rappresentino la popolazione contemporanea con caratteristiche genetiche più simili a quelle dei proto-europei, gli antichi abitanti dell'Europa - conclude lo studioso italiano - Abbiamo trovato conferma anche da una serie di analisi compiute comparando l'assetto genetico di tutte le popolazioni europee contemporanee, con quello ottenuto dal Dna estratto da ossa preistoriche, incluse quelle provenienti dalla mummia bolzanese di Similaun, il famoso Otzi, vissuto 5mila anni fa in Val Senales».

Gianluca Grossi


(Fonte: Il Giornale)


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Intervento integrativo di Giorgio Vitali:

LA TESI è INTERESSANTE...TUTTAVIA.....

1) Questo riferimento ad Adamo ed Eva sa troppo di assuefazione culturale al mito biblico. Tra i Miti preferisco quelli della PAGANITA' CLASSICA che ci narra di CRONOS che divora i suoi figli e Zeus, che sottintende il PENSIERO CREATORE che lo uccide. Dalla testa di Zeus nascerà poi MINERVA. La Dea della RAGIONE. 

2) E' bene che gli scienziati che utilizzano gli strumenti della CONOSCENZA in loro possesso al PRESENTE, premettano sempre che le loro interpretazioni NON sono ASSOLUTE. Al contrario esse sono relative. Questo è l'aspetto più interessante della SUPERIORITA' della SCIENZA sulle religioni cosiddette RIVELATE ( ri-velate= velate di nuovo). Inoltre, le ipotesi basate sul DNA sono ipotesi relative al PRESENTE delle nostre conoscenze. I nuovi gnostici di Princeton e di Pasadena hanno elaborato una teoria abbastanza credibile secondo la quale lo spirito verrebbe a coincidere con alcune particelle che sono crediamo immortali. Ma anche in questo caso, e tenendo presente che certe tesi ci trovano consenzienti, il tempo passa e le ipotesi si moltiplicano. Per concludere, una significativa considerazione ( tratta da : J.E. Charon, Lo Spirito questo sconosciuto, Ed Armenia, 1979. ........Esiste una realtà profonda, presente ovunque nell'Universo, in grado di far nascere il pensiero nello spazio; nello stesso senso in cui l'elettrone è in grado di far nascere attorno a sè un campo elettrico nello spazio. Il pensiero è presente ovunque: nel minerale, e nell'animale nello stesso modo che nell'Uomo. E' esso che traspare dietro il comportamento degli organismi viventi, anche se si tratta di organismi elementari, come i batteri.  (G.V.)

La favola saporita: "C'era una volta.. il sale"

“Di tutte le gemme che ci dona la terra il sale è la più preziosa” (Justus v. Liebig)
“C’era una volta un re. Il nostro re aveva tre figlie in giusta età da maritare e tutte erano, ovviamente, bellissime. Nella ricerca di mariti degni dei suoi tre gioielli  rimasero nella scelta finale soltanto tre principi, nobili di aspetto e di origini. Così arrivò il grande giorno dove i tre candidati fecero le loro proposte di matrimonio. Il primo candidato aveva preso d’occhio la figlia maggiore: “Oh, grande re, tua figlia grande mi piace più dell’oro e dell’argento.”  E con questa frase i suoi servi donarono al re un enorme vassoio pieno di oro e argenti magistralmente lavorati. Il re era molto soddisfatto e acconsentì. Poi si fece avanti il secondo principe, sorridendo alla secondogenita: “Grande re, la tua seconda figlia mi piace più di tutte le gemme del mondo!” E come prova delle sue parole fece portare dai suoi servi un vassoio colmo di gemme provenienti da ogni parte del mondo finemente incastonate. E il re era visibilmente soddisfatto. Allora si fece avanti il più giovane dei principi, che era di una bellezza misteriosa:  “Grande re, tua figlia è bella come l’acqua che sgorga dalle alte montagne. Prometto che la amerò per sempre.  Per me vale più del sale!”
E con queste parole porse lui stesso al re un vassoio pieno di splendido sale marino cristallino. Alla vista del “povero sale” il re si infuriò moltissimo. Si sentì personalmente offeso e cacciò via il principe. Ma fu interrotto da una voce terribile e tuonante che proveniva da un altro mondo: “Vi maledico per la vostra ignoranza verso un dono così prezioso come il sale! Da oggi non lo vedrete mai più nel vostro regno. E tu, figlio mio, sarai punito per la tua scelta di aver voluto sposare una fanciulla, un essere umano!“  E in un istante il bel principe si trasformò in una statua di sale. Aveva appena parlato il Sovrano dei Mondi Sotterranei, cioè il Re dei Minerali. Vedendo il bel principe trasformato in sale, la giovane principessa s’innamorò perdutamente di lui.
Ma nella generale confusione la statua sparì così come era comparsa e del giovane non vi era più nessuna traccia. La nostra giovane principessa cadde in una profonda tristezza d’amore. Suo padre era rimasto bloccato nella sua rabbiosa offesa e non comprese il dolore della figlia. Così la giovane donna decise di fuggire la notte stessa dal castello per cercare il suo amato principe. Non vi racconto tutte le avventure che dovette affrontare. Accadde comunque che finì nel mondo sotterraneo degli gnomi, fedeli servi del sovrano della terra e dei minerali. La accolsero e le diedero tanti lavori utili da svolgere.
Sotto quelle terre ritrovò anche la statua immutata del principe. Intanto nel castello la terribile maledizione del Re dei Minerali aveva trasformato tutto il sale del regno in oro, argento e preziosi. Inizialmente potete immaginare la gioia di tutti perché anche i poveri erano diventati ricchi. Ma ben presto nella cucina del re e di tutti i sudditi regnò una tristezza terribile: infatti non si può vivere senza cibo salato e consumare solo pietanze fatte con lo zucchero e spezie. I tentativi di acquistare sale nei regni vicini fallirono perché l’oro si ritrasformava in sale fuori dal regno e tutto il sale che si cercò di portare verso il regno si trasformava prontamente in oro e preziosi. Presto si ammalarono tutti, poveri e ricchi. Non venne più nessuno nel regno ormai maledetto perché il cibo non era saporito. Una grande depressione regnò su tutti e il re si mise a letto in attesa della fine dei suoi giorni.
La nostra giovane principessa invece nella sua nuova abitazione continuava a sperare di liberare la statua di sale dalla maledizione… Un primo tentativo con una pianta rara e miracolosa, fallì. Ma, infine, versando milioni di lacrime sincere ai piedi della statua, il cuore del Re dei Minerali si ravvide e finalmente liberò suo figlio dalla prigionia alla vista dell’amore puro e sincero che la fanciulla nutriva per suo figlio. I due si recarono con la benedizione del sovrano alla corte del re. E così il re venne salvato dal più prezioso dono che potevano portargli: un sacchetto di sale marino! E finalmente la terribile maledizione cessò. Il re aveva avuto la più dura delle lezioni di vita. La giovane coppia innamorata si sposò con una grande festa e un grande banchetto. Subito dopo il re mise i due sul trono affinché regnassero con la loro saggezza il suo regno. Iniziò un lungo periodo di grandi sviluppi e cultura.  Per questo motivo il sale viene a volte anche chiamato ORO BIANCO.”
La bella storia è  finita. Vi ho raccontato la versione della favola che personalmente amo di più (questa ha origini slovacche), ma ci sono tantissime favole sul sale in tutto il mondo; anche in Italia ne esistono molteplici versioni. E come si può immaginare, tutte arrivano alla medesima conclusione: senza sale la nostra vita è triste. Credo sia una specie di “favola universale”. La consapevolezza dell’importanza del valore del sale per tutti noi è stata manifestata in infiniti rituali antichi. In molti Paesi il sale veniva benedetto una volta all’anno con solenne ritualità.  
A questo punto mi viene in mente anche una frase che troviamo nel Vangelo dove Gesù ci invita ad essere il Sale della Terra (Matteo 5.13).
Questa piccola grande storia cercate di ricordarla. Raccontatela ai vostri figli, magari con in pugno alcuni cristalli di sale naturale, e alla fine  leccatene tutti un po’. Così non andrà mai perduta……
Sabine Eck