....è come discutere sul sesso degli angeli o sulle qualità del figlio di una donna sterile. Ma evidentemente le favole piacciono più della realtà. Su un personaggio di cui non si ha certezza storica dell'esistenza si imbastiscono ipotesi di moglie, figli sparsi per il mondo, crocifissione e resurrezione, viaggi in India con relativa tomba, etc. etc. Il tutto "corroborato" da prove scientifiche, testimonianze storiche e scritture sacre... Mitologia della religione.
Non ci credete? Ecco qui un esempio:
Precedenti - Il dibattito su questo testo si era aperto già nel settembre 2012, quando Karen L. King, docente della Harvard divinity School, aveva presentato durante un convegno il frammento, che aveva definito il Vangelo della moglie di Gesù, mostrando in particolare due frasi: "Gesù disse loro: mia moglie..." e ancora "Lei sarà in grado di essere mia discepola". Secondo la studiosa queste citazioni non dimostrerebbero che Gesù fosse effettivamente sposato, ma solo che tra i primi cristiani si discuteva di celibato, sesso, matrimonio e discepolato. Il dubbio resta quindi, ma, come afferma la King, "Quando tutte le prove puntano in una direzione non hai la certezza al 100 per 100, ma la storia non è un posto per il 100 per cento".
(Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/)
P.D'A.
Questa mattina ascoltando Radio Maria, in auto, un sacerdote si arrampicava sugli specchi per dire che la donna è stata trattata male per troppo tempo. Circolava nei seminari questa storia: "Il Risorto si è fatto trovare dalle donne perché così loro hanno diffuso in fretta l'informazione". Se non fosse per le donne nessuno saprebbe niente di nessuno. Si sono sempre aiutate nei paesi, si sostenevano e si parlavano a codici per non farsi capire dai bambini. Le storie che si raccontano sono come una barzelletta che ho letto tempo fa: "un gruppo di esegeti discuteva su alcuni brani del Vangelo, si dissezionava, si analizzava e si commentava fino a giudicare; uno di loro si allontanò e si mise a dissezionare un fiore in un vaso. Un altro si avvicinò e gli chiese perché stesse sezionando il fiore che era così bello intero... lui rispose che stava facendo quello che continuavano a fare loro!" Anch'io ho questa tendenza, ma comincio a chiedermi a cosa possa servire... Grazie Paolo, mi offri sempre spunti di riflessione che mi portano un po' più in là... verso un altrove...
RispondiEliminaCOME HO DIMOSTRATO DA TEMPO con alcune delle mie ricerche anche in loco ( nei luoghi in cui si trovano gli affreschi che ho fotografato) FINO AL SEICENTO INOLTRATO tutte, ma proprio tutte le ULTIME CENE, affrescate abitualmente nei refettori dei conventi, dei monasteri, dei seminari, e pertanto RIMASTE restaurate in sale di ospedali, di conventi rimasti tali, di scuole pubbliche o private, CONTENGONO UNA FIGURA CHIARAMENTE FEMMINILE ACCANTO A CRISTO. Inutile negarlo. Quindi l'ultima cena leonardesca rientra in questa tradizione e nON è un'eccezione come mostra di voler far credere il buon Dan Brown.
EliminaA ulteriore commento, direi che sono state le donne a seguire Gesù più degli uomini anche per il fatto che esse sono più “de core” e quindi percepiscono meglio ciò che viene dal cuore, mentre gli uomini usano e venerano la logica, l’intelletto, e tendono a credere solo a ciò che è dimostrabile logicamente. Ma niente del mondo spirituale è dimostrabile logicamente, quindi in campo spirituale le donne hanno un grosso vantaggio. Che seguire l’intelletto sia una strada sbagliata, lo dimostrano le condizioni attuali del mondo, governato e guidato da millenni dagli uomini.
RispondiEliminaNon a caso, quella di cui Gesù disse: “Avrei molte altre cose da dirvi, ma non sareste in grado di comprenderle, ma quando verrà lo Spirito di Verità vi porterà la Verità tutta intera” è appunto una donna, il serafino della Sapienza Divina, incarnato in una donna tedesca di nome Gabriella, la profetessa per i nostri tempi, e che ha attualmente quasi 80 anni.
Certo, quanto appena detto non sarà condiviso da chi crede che Gesù di Nazareth non sia mai esistito, ma anche questo deriva da elucubrazioni mentali basate sulla non esistenza di riferimenti storici al di fuori dei Vangeli. E allora dico: ammettiamo che Gesù di Nazareth non sia davvero mai esistito. I Vangeli, però, canonici o apocrifi che siano, esistono “nero su bianco”, quindi è innegabile che qualcuno li ha scritti. Di conseguenza, rifiutare di mettere in pratica quello che di sublime dicono i vangeli perché non si crede nell’esistenza di un Gesù, mi sembra alquanto insensato e autolesionista. Senza contare che molte delle affermazioni in essi contenute sono riportate anche in altri libri sacri, appunto perché verità universali.