Ogni particella vive solo se in simbiosi con le altre, e non può esistere separata dall’organismo di cui è parte. La cellula (uomo) che vivesse in antagonismo con le altre cellule (animali e vegetali) metterebbe in pericolo se stessa e il contesto in cui vive. Allo stesso modo una cellula impazzita (che può generare il cancro) può essere paragonata ad un uomo malvagio che può mettere in pericolo la sua vita e quella degli altri componenti la “famiglia”.
L’io individuale è un frammento dell’Io Assoluto. La coscienza collettiva è parte della Coscienza Cosmica; il pensiero individuale è un frammento dell’Intelligenza Universale. Come la materia si esprime attraverso le forme così la Coscienza Cosmica si manifesta attraverso la moltitudine di coscienze individuali. In sostanza la coscienza individuale è la parte più piccola dell’unica Coscienza Cosmica che esiste e di cui fa parte, perché non può esistere materia, energia, percezione o intelligenza isolata: tutto ciò che esiste fa parte dell’UNO, del Tutto Cosmico.
La materia di cui è fatto il nostro organismo è parte della materia di cui è fatto l’intero universo. I nostri singoli corpi sono parti dell’umanità e l’umanità è UNA. Se una sola parte di un organismo è sofferente l’intero organismo ne risente ed è in pericolo di vita. Come esiste il corpo singolo, il corpo Collettivo e il Corpo Cosmico così esiste il pensiero singolo, collettivo e cosmico.
Ogni organismo vivente è la sintesi formale ed energetica di tutto il contesto planetario. Un animale erbivoro nutrendosi di piante si nutre di tutto ciò che la pianta ha sintetizzato per la sua esistenza: dai raggi cosmici ai minerali, dall’acqua ai residui di altri esseri viventi che si sono polverizzati nella terra. Come gli animali carnivori, che nutrendosi di animali erbivori assorbono ogni elemento di cui è formato il loro organismo, allo stesso modo l’essere umano nutrendosi di vegetali o di animali si nutre della sintesi di tutto ciò che vive nell’universo.
L’essere umano è chiamato dall’evoluzione ad ampliare la sua sfera percettiva, a non concepire le cose come entità isolate ma come tessere di un solo grande mosaico, come note della stessa sinfonia, come membra del medesimo organismo e a capire che l’esistenza di ognuno è assicurata grazie alla coesistenza con tutto ciò che lo circonda. Senza la diversità chimico-biologica nulla esisterebbe nell’universo. Da questo se ne deduce che finché una sola parte dell’umanità è sofferente, malata, denutrita o violentata, l’intera umanità rischia di morire. Finché gli animali sono sofferenti, imprigionati o uccisi dall’uomo le vibrazioni di terrore che ne scaturiscono ricadono pesantemente sull’intero contesto umano, perché tutto è inscindibilmente collegato.
Franco Libero Manco