"Per orientarti nell'infinito distinguer devi e poscia unire"


"Per orientarti nell'infinito distinguer devi e poscia unire" (Goethe)

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Uno scambio di opinioni motivate e ragionevoli aiuta la comprensione del processo politico, economico e "spirituale" globale. In verità insisterei su questo ultimo aspetto che ritengo primario. Purtroppo la spiritualità, nel senso di "intelligenza coscienza", è stata soppiantata dalle religioni soprattutto quelle di origine giudaica (ebraismo, cristianesimo e islam) che si portano appresso una messe di ideologie materialistiche che poi sfociano in una divisione artificiale dell'umanità. La sete di denaro, di potere, di controllo e sfruttamento della natura e delle sue creature e persino il confucianesimo-marxismo (che si sforza di ripristinare un senso di giustizia sociale utilizzando mezzi artificiali) sono tutte forme di divisione dell'essere umano. 

Se riuscissimo a condividere almeno il senso di umanità, fra di noi che abbiamo una visione più "ampia" della vita, forse potremo dire di esserci avvicinati all'Uomo...

Ma anche questo avvicinamento non può essere compulsivo o percepito come un  "peso", basta sapere come va il mondo ed accoglierlo com'è adattandosi ad esso ma osservandolo con la nostra intelligenza coscienza non contaminata da esso.  In fondo non possiamo avere rapporti con tutti, possiamo rapportarci solo con coloro che hanno il nostro stesso atteggiamento e questo è il dettame della vita stessa: il simile cerca il suo simile. 

L'importante è non trasformare il dissimile in un “nemico”, non si sa mai quando potrà esserci un “riavvicinamento”, poiché la matrice comune è la stessa...  tutto è interconnesso.

Paolo D'Arpini

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Wilhem Reich: Bioni e genesi della cancerocellula (parte seconda)


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Premessa

Per una migliore comprensione di questa recensione è consigliata la lettura della parte prima1.

Brevi cenni di teoria psicanalitica e causa delle biopatie

Reich fa risalire le cause delle biopatie, principalmente al disturbo cronico della funzione sessuale, assumendo questa quale funzione vitale fondamentale. Il blocco e la rimozione dell’eccitazione sessuale, l’inibizione dell’esperienza del piacere, l’inibizione emotiva, devono necessariamente prima o poi condurre ad una biopatia, che si manifesta inizialmente come turba psichica, e che nel tempo va ad influire sul corpo e sfocia in una malattia organica. In altri termini la somatizzazione della propria condizione psicologica genera un insieme di tensioni corporee, che nel tempo produce un assetto psico/tensionale che Reich definisce corazzamento2.

Il corazzamento si instaura sin dalla nascita, a causa dello spasmo e della contrazione reiterati a fronte delle reazioni psicologiche, e col tempo provoca un ingorgo energetico il quale impedisce il naturale e libero fluire della pulsazione vitale, creando delle zone di ristagno plasmatico. Reich argomenta ricordando che tutti gli esseri viventi sono affetti dalla pulsazione biologica, la contrazione e l’espansione alternate. Negli unicellulari si osserva attraverso le contrazioni ritmiche, nei pluricellulari va dal pulsare del sangue alla peristalsi. Da ciò Reich postula che per l’organismo, il grado di salute o di predisposizione alla biopatia, è misurabile dal suo espletamento funzionale pulsatorio e dalla consistenza della propria carica orgonica.

E’ evidente come Reich individui nella matrice psicosomatica la causa delle biopatie, laddove l’aspetto psichico è causa nascosta ma predominante, e quello somatico ne è solo il riflesso. Questo spiega come la cura dei sintomi organici non guarisca dalle vere cause della malattia; nel caso delle cancro, l’asportazione del tumore non risolve le cause della biopatia, poiché “il tumore maligno è quindi l’ultima manifestazione di un grave disturbo dell’equilibrio orgonico e della funzione unitaria dell’organismo a causa dell’impotenza orgastica. E’ la conseguenza di un nucleo cellulare colpito contro i processi d’asfissia e di atrofizzazione in atto nel plasma.”

L’approccio psicosomatico pone conseguenti dubbi sull’ereditarietà quale causa prettamente organica delle biopatie, almeno come discende dalla visione meccanicista.

Germe atmosferico e germinazione spontanea

A proposito dei germi atmosferici, l’autore spiega come il pregiudizio religioso e meccanicista abbia permesso l’accettazione di questa teoria e rammenta l’esperimento di Félix A. Pouchet (1800-1872), che immette nell’acqua centinaia di metri cubi d’aria per poi analizzare il liquido, conducendo esperimenti ovunque, dai ghiacciai pirenaici alle tombe tebane …. ma assai raramente si imbatte nella spora di una muffa o nel cadavere di un infusorio; come pure fa notare che se nell’aria vi sono tutti i germi e le spore, ed è da lì che essi provengono, inclusi quelli che abitano il nostro organismo, allora non si spiega il perché della presenza del bacterium coli nell’intestino e non invece nella mucosa della faringe, come pure non si riesce a capire come abbia fatto il genere umano a sopravvivere … vista la quantità di batteri mortali che si trovano nell’aria e di conseguenza sulle mucose.
Nonostante questo, l’eziologica patologica privilegia le cause igieniche escludendo quelle autogene. Tuttavia in medicina è ammesso che l’organismo generi organismi unicellulari, quali globuli rossi, globuli bianchi e cellule seminali, mentre il resto della flora batterica viene considerata proveniente dall’esterno. Però un caso di infezione autogena è quello della tubercolosi, per la quale da tempo si è ammessa la natura endogena del bacillo di Koch, ossia il temibile bacillo non si trasmette (contatto, mucose, via aerea, se non all’interno dei tubercolosari!) ma si crea dentro i polmoni quando fuori non vi sono condizioni salubri per il vivente!
Reich ovviamente non esclude che la trasmissione dei germi avvenga anche per via aerea, ematica, sessuale, oro-fecale, e che i germi trasmessi, trovate le condizioni, si riproducano; ma con la generazione spontanea non siamo davanti ad una semplice replicazione ma ad una creazione.

Quindi Reich non nega le dinamiche riproduttive dei protozoi. “Naturalmente il fatto che i protozoi nascano dal tessuto vegetale bionico non contraddice il fatto si riproducano per divisione. Nascere grazie all’organizzazione naturale [generazione spontanea] e riprodursi per divisione sono due azioni simultanee; basta osservare al microscopio per convincersene.
Va precisato che Reich individua i bioni perché utilizza un microscopio con ingrandimenti di 3000/4000x, altrimenti questi passerebbero inosservati.

In ultimo i risultati sperimentali (ricordiamo che nel 1938 Reich filma l’esperimento nel quale avviene la generazione spontanea, mentre nel 1945 effettua l’esperimento XX dove i bioni primari si generano dal nulla), confermano che le forme viventi non provengono dall’aria ma traggono la loro origine dai preparati stessi e che nell’atmosfera non può esserci altro che materia inorganica e materia organica morta.

Bioni PA e T
In riferimento ai tessuti organici, all’atto della formazione i bioni si dividono in due tipologie:

1) i bioni PA da 2-10 micron, molto carichi di orgone, azzurrognoli, grampositivi, di forma rotondeggiante ottenuti dal macerato in coltura di varie sostanze (muschio, foglie, carbone, tessuti organici, terra, sabbia ecc.), aggregandosi in vescicole generano organismi unicellulari (spore di virus, spore di miceti, microbi, protozoi), che qualora sottoposti ad esempio a sterilizzazione, si disgregano nuovamente in bioni.

2) i bioni T (todes bazillen – bacilli della morte), da 0,2 a 0,5 micron, lanciformi, a bassa carica orgonica, gramnegativi. Si generano esclusivamente dall’imputridimento e degenerazione dei tessuti, del sangue dei cancerosi e delle proteine; più in generale i bioni T rappresentano prodotti di degenerazione, compaiono quando i tessuti le cellule o i batteri cominciano a perdere la loro carica orgonica; a loro volta stimolano la disintegrazione tissutale.
Reich occupandosi in particolare del cancro3 fornisce man mano varie osservazioni sperimentali. Eccone alcune: i bioni PA immobilizzano e dissolvono in fluido plasmatico i bioni T sia in vitro che ex vivo, e tanto più efficacemente quanto più sono carichi d’orgone; i PA “hanno fame” d’orgone e lo assumono dai bioni T; in particolare ex vivo, il sangue dei cancerosi sottoposti a radiazione orgonica sufficientemente energetica viene liberato dei corpuscoli T. L’azione della carica orgonica si osserva maggiormente nell’effetto dei bioni SAPA sui batteri della putrefazione, sui protozoi e sui bioni T, poiché si rivela più vigoroso di quello di altri bioni, a contatto con le cellule cancerose sono capaci di ucciderle o paralizzarle.

Ma l’energia orgonica carica biologicamente anche i globuli rossi. 

Gli stessi SAPA inoculati nelle cavie cedono la propria carica orgonica a favore di globuli rossi. Quest’ultimi osservati a 4000 ingrandimenti appaiono come bioni. L’efficacia dell’azione immunizzante dipende dal loro grado di carica orgonica, l’azione immunizzante è più efficace quanto più sono carichi, normalmente ricevono l’orgone atmosferico attraverso i polmoni che lo trasferisce ai tessuti. Quando sono fortemente carichi d’orgone nelle loro vicinanze nessun agente patogeno sopravvive; i globuli carichi attaccano batteri, protozoi e bioni T, con differenti modalità.

Nel caso di un bione di terra, si osserva come un globulo attraverso un ponte di radiazioni assorba a proprio vantaggio la carica orgonica diventando più luminoso, mentre il bione di terra perde luminosità, non avviene quindi alcuna fusione o inglobamento.
Ecco chiarita una funzione dell’accumulatore orgonico, che durante le sedute terapeutiche va a fornire ai globuli rossi (e non solo) una carica supplementare, evitando che questa venga da essi sottratta all’organismo.


Origine della cellula cancerogena

Ma come e da cosa si origina la cancerocellula? Reich riesce ad osservare nei tessuti vivi le varie fasi del processo. In un caso di cancro polmonare, analizzando ad ingrandimenti superiori ai 2000x, i tessuti ex vivo e il sangue (la cancerologia tradizionale dell’epoca opera su tessuti morti e difficilmente oltre i 1000x), si osservano insolite strutture vescicolari, di un azzurro intenso e luminoso che non assomigliano né ad una cellula né ad un batterio, piuttosto ad ‘amebe’, tutte formazioni che non si incontrano in un soggetto sano! Come sono potute giungere alle vie respiratorie umane? Non certo per via aerea. Esse devono essersi sviluppate nei polmoni medesimi. Queste strutture si sono sviluppate dai tessuti polmonari in decomposizione, esattamente come esse si sono sviluppate dal muschio decomposto nell’infuso.

Indagando l’espettorato a 3000x/4000x si osserva una quantità di corpuscoli lanceolati che hanno forma e movenza simili ai bioni T di formazione endogena, già noti poiché presenti nelle colture di tessuti organici degenerati. Se ne ricava che nel tessuto polmonare è in atto un processo di putrefazione. Nell’espettorato si riscontra la presenza anche dei bioni PA.

Da un’ulteriore osservazione al microscopio si deduce che le cellule sane si decompongono in bioni PA, attraverso la decomposizione vescicolare, mentre le cancerocellule, prescindendo dal tessuto di provenienza, in bioni T; lo stesso vale nella degenerazione dei globuli rossi sani (bioni PA) e di quelli atrofizzati, ossia il bacillo T nasce anche dai globuli rossi che si stanno degenerando.

Viene appurato come i tessuti di fatto si auto infettino attraverso la degenerazione tissutale e conseguente formazione di vescicole di tipo PA e T, al che il tessuto degenerato danneggia quello adiacente, innescando il processo di infiltrazione, mentre risulta univocamente che i bacilli T sono presenti nel sangue e nei tessuti sin da subito, tanto da poter essere individuati quali indicatori tumorali.

Reich osserva e descrive metodicamente vari passaggi, ma solo in ultimo riesce a unirli in un processo consequenziale. Il primo passo nello sviluppo di un tumore maligno è sempre e ovunque la dissoluzione vescicolare del tessuto, infatti dapprima si evidenza la presenza dei bioni T e poi si attiva la decomposizione vescicolare delle cellule sane in bioni PA. I bioni PA contrastano e annientano i bioni T, ma si organizzano in gruppi vescicolari con forme a fuso e a clava, da queste vescichette bioniche di energia, attraverso molti stadi, le cancerocellule si organizzano fino a diventare unicellulari che si muovono ad ameba. Le vescicole di bioni PA diventano quindi cancerocellule autonome, e dopo ciò generano per divisione altre cancerocellule. In ultimo si innesca la degenerazione vescicolare delle cellule normali adiacenti, l’infiltrazione e l’espansione. 

Questo quanto osservato al microscopio, Reich commenta: “La cellula cancerosa è una conseguenza della difesa del tessuto contro l’azione dei bacilli T.”e rileva che “La forma della cancerocellula finita è tipica per qualsiasi specie di cancro … è facilmente riconoscibile poiché ha la forma di clava e ha la coda.”

Ricapitolando quanto osservato al microscopio (2000x – 4000x):

Gonfiamento e decomposizione in vescicole dei tessuti

Presenza di bioni T e decomposizione vescicolare in bioni PA delle cellule sane;

Organizzazione della massa cellulare bionica PA in forme a fuso e a clava;

Maturazione di queste forme in cancerocellule autonome;

Formazione per divisione delle cancerocellule;

Degenerazione vescicolare delle cellule normali adiacenti, infiltrazione ed espansione.

Anche negli esperimenti su topi si osserva la stessa cadenza di eventi, Reich nota inoltre che i topi inoculati con bioni PA, dopo due anni rimangono sani, mentre quelli con bioni T muoiono rapidamente o sviluppano la cancerosi. 

A causa di ciò nel 1937-38 Reich pensa persino di aver scoperto l’agente cancerogeno specifico, il bione T: “Il primo passo nello sviluppo del tumore maligno è la massa di bacilli T. Sono sempre presenti dove è in atto la degenerazione. Anche l’organismo più sano contiene bacilli T,… la tendenza al cancro è quindi universale. Ma finché i tessuti e il sangue sono orgonicamente forti, ogni bacillo T che tenti di formarsi viene annientato ed eliminato prima che possa moltiplicarsi, accumularsi ed arrecare danno.”

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Terapie

Inizialmente l’orgonoterapia sperimentale avviene per inoculazione di bioni PA e SAPA nelle cavie, come abbiamo visto questi bioni cedono ai tessuti e al sangue la carica vitale e rafforzano i globuli rossi a scapito di qualsiasi agente patogeno inclusi i bioni T; tutto ciò secondo un preciso assioma: il sistema orgonicamente più forte attrae a sé quello più debole e gli toglie la carica4. Più in generale ‘caricare’ orgonicamente un organismo significa dotare il corpo di una fonte di energia supplementare per far fronte alle proprie necessità funzionali.
Dopo il luglio del ’40, con la scoperta dell’orgone atmosferico5, Reich perviene alla costruzione della camera orgonica6; gli emotest sui topi cancerosi indicano chiaramente che il trattamento orgonico con l’accumulatore carica il sangue e lo libera dai bioni (T).

Lo stesso avviene nel caso dei pazienti cancerosi, questi vengono introdotti in un accumulatore di orgone, … l’orgono energia penetra nei corpi nudi, anche attraverso la respirazione. Per Reich è subito chiaro che l’orgonoterapia resta solo un rimedio sintomatico mirato a distruggere il tumore locale e a uccidere i bacilli T, essendo, come si è accennato, altre e più profonde le cause della biopatia.

La terapia viene richiesta dai pazienti, senza corresponsione di danaro e firmando una liberatoria sollevando il dott. Reich da qualsiasi responsabilità sugli esiti di decorso della malattia. Gli effetti dell’orgonoterapia sono: l’arrossamento della pelle, la diminuzione della frequenza del polso, il sudore caldo, una lieve febbre e la sensazione soggettiva di rilassamento corporale, diminuisce la tensione e la contrazione tipica del corazzamento. Ma soprattutto l’orgono terapia arresta lo sviluppo del tumore e lo sostituisce con un ematoma che viene riassorbito … ed eliminato.7

Si effettuano così molte sedute terapeutiche dalle quali emergono due problematiche. La prima, come pure accade per le cavie, è legata all’eliminazione dei prodotti della decomposizione del tumore dissolto, spesso organi quali il fegato e i reni collassano a causa della insostenibile mole di lavoro; capita così che alcuni pazienti muoiano ad esempio per blocco renale. La seconda è di tipo squisitamente psicologico, infatti malgrado l’effetto positivo della terapia (es.: riduzione del volume dei tumori e sparizione dolori), la completa rassegnazione emozionale non permette al paziente comunque di sopravvivere, più in generale le condizioni sociali, familiari e psichiche del malato fungono da freno al cambiamento profondo che questi deve attuare per rimuovere le cause psicosomatiche della propria patologia. Con le parole di Reich: “fino a quando l’educazione produrrà rassegnazione caratteriale e corazzamenti muscolari in gran numero, non si potrà parlare di radicale neutralizzazione della canceroepidemia.”

Questa recensione è dedicata in particolare a chi opera nel settore medico, la dimostrazione della generazione spontanea getta una luce nuova sulle leggi della biologia, tanto da stimolare almeno una volta nella propria vita, una verifica, una ricerca, non prendendo per buono ciò che si è studiato sui libri, solo perché accettato universalmente; fossi in Voi quindi perderei un po’ di tempo sui monocoli di un microscopio, per vederci chiaro e di persona …. e mi raccomando con ingrandimento a 4000x.



pep65@tiscali.it  - Moscatello Giuseppe


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16/04/2017



Nota Bibliografia:
2. – Una definizione del corazzamento in: W. Reich, Etere, Dio e Diavolo, 1949 N.Y., 1987 Milano.
3. - Wilhelm Reich, La Biopatia del Cancro, 1948 New York, 1986 Milano.
4. – Annota Reich: l’esatto contrario di ciò che avviene con la carica elettrica (o temperatura), dove l’energia fluisce dal sistema più forte a quello più debole.
5. – “L’orgone atmosferico rappresenta … un’energia filosomatica, specificamente biologica. L’orgone giunge nell’organismo dall’aria e dal sole attraverso la respirazione la pelle e i polmoni continuamente. Ecco perché tutte le cellule e tutti i fluidi dell’organismo contengono ed emanano incessantemente l’orgone. Quando l’organismo si trova nell’orgonoaccumulatore, si incontrano due sistemi orgonici funzionalmente collegati.” W. Reich, La Biopatia del Cancro, op. cit, pag. 343.
6. – Il laboratorio orgonico fu impiantato a Forest Hills, New York. Attraverso un percorso differente lo stesso Pier Luigi Ighina ad Imola (BO) era arrivato a costruire e sperimentare terapeuticamente la poltrona magnetica.
7. - A fronte di un processo di guarigione mostrato dalle radiografie, Reich annota:  mi imbattei nello strano e incomprensibile comportamento di medici … essi non domandarono come fosse avvenuto il miglioramento.” W. Reich, Biopatia., op. cit, p. 370.

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