Premessa
Per
una migliore comprensione di questa recensione è consigliata la
lettura della parte prima1.
Brevi
cenni di teoria psicanalitica e causa delle biopatie
Reich fa risalire le
cause delle biopatie, principalmente al disturbo cronico della
funzione sessuale, assumendo questa quale funzione vitale
fondamentale. Il blocco e la rimozione dell’eccitazione sessuale,
l’inibizione
dell’esperienza del piacere,
l’inibizione emotiva, devono necessariamente prima o poi condurre
ad una biopatia, che si manifesta inizialmente come turba psichica, e
che nel tempo va ad influire sul corpo e sfocia in una malattia
organica. In altri termini la somatizzazione della propria condizione
psicologica genera un insieme di tensioni corporee, che nel tempo
produce un assetto psico/tensionale che Reich definisce
corazzamento2.
Il
corazzamento si instaura sin dalla nascita, a causa dello spasmo e
della contrazione reiterati a fronte delle reazioni psicologiche, e
col tempo provoca un ingorgo energetico il quale impedisce il
naturale e libero fluire della pulsazione vitale, creando delle zone
di ristagno plasmatico. Reich argomenta ricordando che tutti gli
esseri viventi sono affetti dalla pulsazione
biologica,
la
contrazione e l’espansione alternate.
Negli unicellulari si osserva attraverso le contrazioni ritmiche, nei
pluricellulari va dal pulsare del sangue alla peristalsi. Da ciò
Reich postula che per l’organismo, il grado di salute o di
predisposizione alla biopatia, è misurabile dal suo espletamento
funzionale pulsatorio e dalla consistenza della propria carica
orgonica.
E’
evidente come Reich individui nella matrice psicosomatica la causa
delle biopatie, laddove l’aspetto psichico è causa nascosta ma
predominante, e quello somatico ne è solo il riflesso. Questo spiega
come la cura dei sintomi organici non guarisca dalle vere cause della
malattia; nel caso delle cancro, l’asportazione del tumore non
risolve le cause della biopatia, poiché “il
tumore maligno è quindi l’ultima manifestazione di un grave
disturbo dell’equilibrio orgonico e della funzione unitaria
dell’organismo a causa dell’impotenza orgastica. E’ la
conseguenza di un nucleo cellulare colpito contro i processi
d’asfissia e di atrofizzazione in atto nel plasma.”
L’approccio
psicosomatico pone conseguenti dubbi sull’ereditarietà quale causa
prettamente organica delle biopatie, almeno come discende dalla
visione meccanicista.
Germe
atmosferico e germinazione spontanea
A
proposito dei germi atmosferici, l’autore spiega come il
pregiudizio religioso e meccanicista abbia permesso l’accettazione
di questa teoria e rammenta l’esperimento di Félix A. Pouchet
(1800-1872), che
immette nell’acqua centinaia di metri cubi d’aria per poi
analizzare il liquido, conducendo esperimenti ovunque, dai ghiacciai
pirenaici alle tombe tebane …. ma assai raramente si imbatte nella
spora di una muffa o nel cadavere di un infusorio;
come pure fa notare che se nell’aria vi sono tutti i germi e le
spore, ed è da lì che essi provengono, inclusi quelli che abitano
il nostro organismo, allora non
si spiega il perché della presenza del bacterium coli nell’intestino
e non invece nella mucosa della faringe,
come pure non
si riesce a capire come abbia fatto il genere umano a sopravvivere …
vista la quantità di batteri mortali che si trovano nell’aria e di
conseguenza sulle mucose.
Nonostante questo,
l’eziologica patologica privilegia le cause igieniche escludendo
quelle autogene. Tuttavia in medicina è ammesso che l’organismo
generi organismi unicellulari, quali globuli rossi, globuli bianchi e
cellule seminali, mentre il resto della flora batterica viene
considerata proveniente dall’esterno. Però un caso di infezione
autogena è quello della tubercolosi, per la quale da tempo si è
ammessa la natura endogena del bacillo di Koch, ossia il temibile
bacillo non si trasmette (contatto, mucose, via aerea, se
non all’interno dei tubercolosari!)
ma si crea
dentro i polmoni quando fuori
non vi sono condizioni salubri per il vivente!
Reich ovviamente non
esclude che la trasmissione dei germi avvenga anche per via aerea,
ematica, sessuale, oro-fecale, e che i germi trasmessi, trovate le
condizioni, si riproducano;
ma con la generazione spontanea non siamo davanti ad una semplice
replicazione ma ad una creazione.
Quindi Reich non
nega le dinamiche riproduttive dei protozoi. “Naturalmente
il fatto che i protozoi nascano dal tessuto vegetale bionico non
contraddice il fatto si riproducano per divisione. Nascere grazie
all’organizzazione naturale [generazione spontanea] e riprodursi
per divisione sono due azioni simultanee; basta osservare al
microscopio per convincersene.”
Va
precisato che Reich individua i bioni perché utilizza un microscopio
con ingrandimenti di 3000/4000x, altrimenti questi passerebbero
inosservati.
In
ultimo i risultati sperimentali (ricordiamo che nel 1938 Reich filma
l’esperimento nel quale avviene la generazione spontanea, mentre
nel 1945 effettua l’esperimento XX dove i bioni
primari
si generano dal nulla), confermano che le forme viventi non
provengono dall’aria ma traggono la loro origine dai preparati
stessi e che nell’atmosfera
non può esserci altro che materia inorganica e materia organica
morta.
Bioni
PA e T
In
riferimento ai tessuti organici, all’atto della formazione i bioni
si dividono in due tipologie:
1)
i bioni PA da 2-10 micron, molto carichi di orgone, azzurrognoli,
grampositivi, di forma rotondeggiante ottenuti dal macerato in
coltura di varie sostanze (muschio, foglie, carbone, tessuti
organici, terra, sabbia ecc.), aggregandosi in vescicole generano
organismi unicellulari (spore di virus, spore di miceti, microbi,
protozoi), che qualora sottoposti ad esempio a sterilizzazione, si
disgregano nuovamente in bioni.
2)
i bioni T (todes bazillen – bacilli della morte), da 0,2 a 0,5
micron, lanciformi, a bassa carica orgonica, gramnegativi. Si
generano esclusivamente dall’imputridimento e degenerazione dei
tessuti, del sangue dei cancerosi e delle proteine; più in generale
i bioni T rappresentano
prodotti di degenerazione,
compaiono quando
i tessuti le cellule o i batteri cominciano a perdere la loro carica
orgonica;
a loro volta stimolano la disintegrazione tissutale.
Reich occupandosi in
particolare del cancro3
fornisce man mano varie osservazioni sperimentali. Eccone alcune: i
bioni PA immobilizzano e dissolvono in fluido plasmatico i bioni T
sia in vitro che ex vivo, e tanto più efficacemente quanto più sono
carichi d’orgone; i PA “hanno fame” d’orgone e lo assumono
dai bioni T; in particolare ex vivo, il
sangue dei cancerosi sottoposti a radiazione orgonica
sufficientemente energetica viene liberato dei corpuscoli T.
L’azione della carica orgonica si osserva maggiormente
nell’effetto dei bioni SAPA sui batteri della putrefazione, sui
protozoi e sui bioni T, poiché si rivela più vigoroso di quello di
altri bioni, a contatto con le cellule cancerose sono capaci di
ucciderle o paralizzarle.
Ma
l’energia orgonica carica biologicamente anche i globuli rossi.
Gli
stessi SAPA inoculati nelle cavie cedono la propria carica orgonica a
favore di globuli rossi. Quest’ultimi osservati a 4000
ingrandimenti appaiono come bioni. L’efficacia dell’azione
immunizzante dipende dal loro grado di carica orgonica, l’azione
immunizzante è più efficace quanto più sono carichi, normalmente
ricevono l’orgone atmosferico attraverso i polmoni che lo
trasferisce ai tessuti. Quando sono fortemente carichi d’orgone
nelle loro vicinanze nessun agente patogeno sopravvive; i globuli
carichi attaccano batteri, protozoi e bioni T, con differenti
modalità.
Nel
caso di un bione di terra, si osserva come un globulo attraverso un
ponte
di radiazioni
assorba a proprio vantaggio la carica orgonica diventando più
luminoso, mentre il bione di terra perde luminosità, non avviene
quindi alcuna fusione o inglobamento.
Ecco chiarita una
funzione dell’accumulatore orgonico, che durante le sedute
terapeutiche va a fornire ai globuli rossi (e non solo) una carica
supplementare, evitando che questa venga da essi sottratta
all’organismo.
Origine
della cellula cancerogena
Ma
come e da cosa si origina la cancerocellula? Reich riesce ad
osservare nei tessuti vivi le varie fasi del processo. In un caso di
cancro polmonare, analizzando ad ingrandimenti superiori ai 2000x, i
tessuti ex vivo e il sangue (la cancerologia tradizionale dell’epoca
opera su tessuti morti e difficilmente oltre i 1000x), si osservano
insolite strutture vescicolari, di un azzurro intenso e luminoso che
non assomigliano né ad una cellula né ad un batterio, piuttosto ad
‘amebe’, tutte formazioni che non si incontrano in un soggetto
sano! Come
sono potute giungere alle vie respiratorie umane?
Non certo per via aerea. Esse
devono essersi sviluppate nei polmoni medesimi.
Queste strutture si sono sviluppate dai tessuti polmonari in
decomposizione, esattamente
come esse si sono sviluppate dal muschio decomposto nell’infuso.
Indagando
l’espettorato a 3000x/4000x si osserva una quantità di corpuscoli
lanceolati che hanno forma e movenza simili ai bioni T di formazione
endogena, già noti poiché presenti nelle colture di tessuti
organici degenerati. Se ne ricava che nel tessuto polmonare è in
atto un processo di putrefazione. Nell’espettorato si riscontra la
presenza anche dei bioni PA.
Da
un’ulteriore osservazione al microscopio si deduce che le cellule
sane si decompongono in bioni PA, attraverso la decomposizione
vescicolare, mentre le cancerocellule, prescindendo dal tessuto di
provenienza, in bioni T; lo stesso vale nella degenerazione dei
globuli rossi sani (bioni PA) e di quelli atrofizzati, ossia il
bacillo T nasce
anche dai
globuli rossi che si stanno degenerando.
Viene appurato come
i tessuti di fatto si auto infettino attraverso la degenerazione
tissutale e conseguente formazione di vescicole di tipo PA e T, al
che il tessuto degenerato danneggia quello adiacente, innescando il
processo di infiltrazione, mentre risulta univocamente che i bacilli
T sono presenti nel sangue e nei tessuti sin da subito, tanto da
poter essere individuati quali indicatori tumorali.
Reich osserva e
descrive metodicamente vari passaggi, ma solo in ultimo riesce a
unirli in un processo consequenziale. Il
primo passo nello sviluppo di un tumore maligno è sempre e ovunque
la dissoluzione vescicolare del tessuto,
infatti dapprima si evidenza la presenza dei bioni T e poi si attiva
la decomposizione vescicolare delle cellule sane in bioni PA. I bioni
PA contrastano e annientano i bioni T, ma si organizzano in gruppi
vescicolari con forme a fuso e a clava, da
queste vescichette bioniche di energia, attraverso molti stadi, le
cancerocellule si organizzano fino a diventare unicellulari che si
muovono ad ameba.
Le vescicole di bioni PA diventano quindi cancerocellule autonome, e
dopo ciò generano per divisione altre cancerocellule. In ultimo si
innesca la degenerazione vescicolare delle cellule normali adiacenti,
l’infiltrazione e l’espansione.
Questo quanto osservato al
microscopio, Reich commenta: “La
cellula cancerosa è una conseguenza della difesa del tessuto contro
l’azione dei bacilli T.”e
rileva che
“La forma della cancerocellula finita è tipica per qualsiasi
specie di cancro … è facilmente riconoscibile poiché ha la forma
di clava e ha la coda.”
Ricapitolando
quanto osservato al microscopio (2000x – 4000x):
Gonfiamento
e decomposizione in vescicole dei tessuti
Presenza
di bioni T e decomposizione vescicolare in bioni PA delle cellule
sane;
Organizzazione
della massa cellulare bionica PA in forme a fuso e a clava;
Maturazione
di queste forme in cancerocellule autonome;
Formazione
per divisione delle cancerocellule;
Degenerazione
vescicolare delle cellule normali adiacenti, infiltrazione ed
espansione.
Anche negli
esperimenti su topi si osserva la stessa cadenza di eventi, Reich
nota inoltre che i topi inoculati con bioni PA, dopo due anni
rimangono sani, mentre quelli con bioni T muoiono rapidamente o
sviluppano la cancerosi.
A causa di ciò nel 1937-38 Reich pensa
persino di aver scoperto l’agente cancerogeno specifico, il bione
T: “Il
primo passo nello sviluppo del tumore maligno è la massa di bacilli
T. Sono sempre presenti dove è in atto la degenerazione. Anche
l’organismo più sano contiene bacilli T,… la tendenza al cancro
è quindi universale. Ma finché i tessuti e il sangue sono
orgonicamente forti, ogni bacillo T che tenti di formarsi viene
annientato ed eliminato prima che possa moltiplicarsi, accumularsi ed
arrecare danno.”
Terapie
Inizialmente
l’orgonoterapia sperimentale avviene per inoculazione di bioni PA e
SAPA nelle cavie, come abbiamo visto questi bioni cedono ai tessuti e
al sangue la carica vitale e rafforzano i globuli rossi a scapito di
qualsiasi agente patogeno inclusi i bioni T; tutto ciò secondo un
preciso assioma: il
sistema orgonicamente più forte attrae a sé quello più debole e
gli toglie la carica4.
Più in generale ‘caricare’ orgonicamente un organismo significa
dotare il corpo di una fonte di energia supplementare per far fronte
alle proprie necessità funzionali.
Dopo il luglio del
’40, con la scoperta dell’orgone atmosferico5,
Reich perviene alla costruzione della camera orgonica6;
gli
emotest sui topi cancerosi indicano chiaramente che il trattamento
orgonico con l’accumulatore carica il sangue e lo libera dai bioni
(T).
Lo
stesso avviene nel caso dei pazienti cancerosi, questi
vengono introdotti in un accumulatore di orgone, … l’orgono
energia penetra nei corpi nudi, anche attraverso la respirazione.
Per Reich è subito chiaro che l’orgonoterapia resta solo un
rimedio sintomatico mirato a
distruggere il tumore locale e a uccidere i bacilli T,
essendo, come si è accennato, altre e più profonde le cause della
biopatia.
La
terapia viene richiesta dai pazienti, senza corresponsione di danaro
e firmando una liberatoria sollevando il dott. Reich da qualsiasi
responsabilità sugli esiti di decorso della malattia. Gli effetti
dell’orgonoterapia sono: l’arrossamento
della pelle, la diminuzione della frequenza del polso, il sudore
caldo, una lieve febbre e la sensazione soggettiva di
rilassamento corporale, diminuisce la tensione e la contrazione
tipica del corazzamento. Ma soprattutto l’orgono
terapia arresta lo sviluppo del tumore e lo sostituisce con un
ematoma che viene riassorbito … ed eliminato.7
Si
effettuano così molte sedute terapeutiche dalle quali emergono due
problematiche. La prima, come pure accade per le cavie, è legata
all’eliminazione dei prodotti della decomposizione del tumore
dissolto, spesso organi quali il fegato e i reni collassano a causa
della insostenibile mole di lavoro; capita così che alcuni pazienti
muoiano ad esempio per blocco renale. La seconda è di tipo
squisitamente psicologico, infatti malgrado l’effetto positivo
della terapia (es.: riduzione del volume dei tumori e sparizione
dolori), la completa
rassegnazione emozionale non
permette al paziente comunque di sopravvivere, più in generale le
condizioni sociali, familiari e psichiche del malato fungono da freno
al cambiamento profondo che questi deve attuare per rimuovere le
cause psicosomatiche della propria patologia. Con le parole di Reich:
“fino
a quando l’educazione produrrà rassegnazione caratteriale
e
corazzamenti muscolari in gran numero, non si potrà parlare di
radicale neutralizzazione della canceroepidemia.”
Questa recensione è
dedicata in particolare a chi opera nel settore medico, la
dimostrazione della generazione spontanea getta una luce nuova sulle
leggi della biologia, tanto da stimolare almeno una volta nella
propria vita, una verifica, una ricerca, non prendendo per buono ciò
che si è studiato sui libri, solo perché accettato universalmente;
fossi in Voi quindi perderei un po’ di tempo sui monocoli di un
microscopio, per vederci chiaro e di persona …. e mi raccomando con
ingrandimento a 4000x.
pep65@tiscali.it - Moscatello Giuseppe
16/04/2017
Nota Bibliografia:
1. – La prima parte di quest’articolo è pubblicata in: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2017/04/bioni-allorigine-della-vita-la-ricerca.html
2. – Una definizione del corazzamento in: W. Reich, Etere, Dio e Diavolo, 1949 N.Y., 1987 Milano.
3. - Wilhelm Reich, La Biopatia del Cancro, 1948 New York, 1986 Milano.
4. – Annota Reich: l’esatto contrario di ciò che avviene con la carica elettrica (o temperatura), dove l’energia fluisce dal sistema più forte a quello più debole.
5. – “L’orgone atmosferico rappresenta … un’energia filosomatica, specificamente biologica. L’orgone giunge nell’organismo dall’aria e dal sole attraverso la respirazione la pelle e i polmoni continuamente. Ecco perché tutte le cellule e tutti i fluidi dell’organismo contengono ed emanano incessantemente l’orgone. Quando l’organismo si trova nell’orgonoaccumulatore, si incontrano due sistemi orgonici funzionalmente collegati.” W. Reich, La Biopatia del Cancro, op. cit, pag. 343.
6. – Il laboratorio orgonico fu impiantato a Forest Hills, New York. Attraverso un percorso differente lo stesso Pier Luigi Ighina ad Imola (BO) era arrivato a costruire e sperimentare terapeuticamente la poltrona magnetica.
7. - A fronte di un processo di guarigione mostrato dalle radiografie, Reich annota: “ mi imbattei nello strano e incomprensibile comportamento di medici … essi non domandarono come fosse avvenuto il miglioramento.” W. Reich, Biopatia., op. cit, p. 370.
A seguito della lettura degli art. sopra esposti, sto leggendo alcuni scritti su Whilelm Reich, lo scienziato, allievo di Freud, che fu poi perseguitato e imprigionato a causa delle sue scoperte, come al solito affossate dalla scienza ufficiale perché contraddicevano gli assiomi in vigore. Reich scoprì l'esistenza dell'energia cosmica, che chiamò ORGONE. E' quell'energia che fa crescere le piante, le fa germogliare e fruttificare, che mantiene in vita e in salute tutti gli esseri viventi ..... se ce n'è abbastanza. E allora ... ho capito perché oggi vengono usate le scie chimiche: per schermare il sole e ridurre l'effetto dell'orgone così da far ammalare e magari morire prima del tempo, l'uomo e la natura in genere. Ma perché? Perché la popolazione mondiale è troppa per le necessità lavorative future. Infatti, come letto poco tempo fa da qualche parte, oggi potremmo far svolgere a delle macchine il 50% del lavoro umano per arrivare a breve al 70%. Ma perché non lo facciamo e ancora sono molte le operazioni eseguite dalle mani e dalla mente umane? Perché siamo tanti e come potrebbero essere gestiti milioni di sfaccendati in giro a cercar da mangiare? Allora bisogna che, prima di implementare le macchine a dismisura, il numero dei “lavoratori” venga diminuito. Come? Con malattie (cure fasulle che non curano e pandemie), scie chimiche che riducono l’energia vitale, distruzione dell’ambiente tramite deforestazioni, pesca selvaggia, uccisioni di animali e infine (perché no!) con una guerra mondiale che spazzi via milioni e milioni di esseri umani in poco tempo, quando le necessità impellenti della tecnologia non potranno più aspettare.
RispondiEliminaPer la logica della sopravvivenza, chi ha il potere è portato a salvaguardarsi e a mantenerlo, quindi agirà a suo favore e a scapito dei più deboli: prima i vegetali, poi gli animali e infine gli uomini. Se ci guardiamo bene intorno, possiamo capire che siamo già in quest’ultima fase.
E allora, non c’è speranza? NO, la speranza c’è. Sta in quell’Essere che non è mai stato preso in considerazione seriamente e che, poi, è Colui che ci ha creato e che, sapendo come sarebbero andate le cose, ha inviato un Suo rappresentante, un profeta, per indicarci la giusta via per la salvezza. Questo profeta (profetessa) è in vita e ci parla e istruisce tuttora. Chi cerca, trova.
Questi sono gli effetti che la carica orgonica produce:
Effetti biologici di una forte carica orgonica
Q) Generale effetto vagotonico, espansivo sull’intero sistema.
R) Sensazioni di formicolio e di calore alla superficie della pelle.
S) Incremento della temperatura della pelle e del nucleo, arrossamenti.
T) Moderazione della pressione e della pulsazione.
U) Incremento della peristalsi, della respirazione più profonda.
V) Incremento della germinazione, della riproduzione, fioritura e produzione di frutta delle piante.
W) Incremento della velocità nella crescita dei tessuti, della riparazione e cicatrizzazione delle ferite, come determinato attraverso studi sugli animali e prove cliniche umane. (Prove su esseri umani hanno dimostrato la capacità della carica orgonica di far scomparire i tumori, trasformandoli in ematomi, che poi il corpo riassorbe-ndr)
X) Incremento del campo di forza, della carica, dell’integrità dei tessuti e dell’immunità.
Y) Migliora il livello energetico, l’attività e la vitalità
Ci sono vari video che mostrano come costruire un accumulatore orgonico. Io ne sto facendo uno e lo sperimenterò su me stesso.