Lo stato naturale...

 


Lo stato naturale non è uno “stato senza pensieri”, questa è una burla che dura da millenni giocata ai poveri creduloni. Non sarai mai senza pensieri finché il corpo non sarà un cadavere. Pensare è necessario per sopravvivere. Ma in quello stato [lo stato naturale] il pensiero smette di soffocarti e cade nel suo ritmo naturale. Non c’è più un “io” che legge i pensieri credendo siano i suoi!  

La coscienza è talmente pura che qualunque cosa facciate per purificarvi non fa altro che rendervi impuri. La coscienza deve sgorgare, per così dire: deve purgarsi da ogni traccia di santità e non-santità, da tutto quanto. Anche ciò che voi considerate «sacrosanto» è una contaminazione in quella coscienza. 

Non avviene attraverso una volontà da parte vostra; quando le barriere vengono distrutte, non attraverso uno sforzo da parte vostra, né per mezzo della vostra volontà, allora le chiuse si aprono e tutto scaturisce. [...] Lo stato di coscienza separativo non funziona più; c’è sempre lo stato di coscienza unitario, e niente può toccarlo. Qualunque cosa può arrivare – un pensiero buono, cattivo, il numero di telefono di una prostituta di Londra… [...] Quello che viene non ha nessuna importanza – buono, cattivo, sacro, profano. Chi può dire: «Questo è bene; questo è male»? – è tutto finito. Si è come ricondotti alla sorgente.

Uppaluri Gopala Krishnamurti 



C'era una volta una "fierucola"...

 



Per raccontare questa storia debbo fare diversi passi all’indietro e partire da quando a Verona fondai la prima associazione di cultura “alternativa” d’Italia.  Avvenne sulla scia del ‘68, a quel tempo le associazioni si “legalizzavano” depositando uno statuto e la lista dei fondatori alla Questura di competenza e così feci nel 1970 aprendo nei locali di una vecchia osteria dei poeti sita in Piazzetta San Marco in Foro quel che si chiamava “Club Ex”, composto non solo di ex sessantottini ma soprattutto di membri della cultura locale, scrittori, artisti, cantanti, etc. Dal Club Ex passarono gruppi come i Gatti di Vicolo Miracoli, pittori di grido e persino cantautori di “fuori porta” come Francesco Guccini ed altri. A quel tempo io stesso mi fregiavo del titolo di “artista concettuale” ed essendo un alternativo lanciai una contro-biennale (in antitesi a quella borghese e finta di Venezia) definita “itinerante” che si svolgeva lungo le strade di Verona, una specie di “marcia”che al posto dei cartelli di protesta esibiva opere d’arte portate a mano (od in motoretta) in ostensione.
Un'altro evento importante che organizzammo fu "Quattro giorni a Piazza Broilo" che si svolse a Verona vicino al Vescovado, vennero artisti ed artigiani di ogni genere e con l'aiuto di alcuni grafici stampammo anche grandi manifesti che attaccai di nascosto nella strada pedonale più importante della città, Via Mazzini, stranamente nessuno li strappò nemmeno il servizio municipale.
Dopo qualche anno di vita alternativa, dopo un periglioso viaggio prima in Africa e poi in India, avendo cambiato genere ed essendomi dedicato alle attività spirituali ed essendo tornato nella mia città natale, Roma, aprii un centro di meditazione che si chiamava “Sri Gurudev Mandir” che ospitava ricercatori spirituali di passaggio, con cui compartecipai al primo Festival dello yoga italiano, che si tenne a Milano nel 1974. Nel mentre a Roma cominciai ad interessarmi di erbe  selvatiche e frutti spontanei che crescevano nei grandi parchi della città, un buon sistema di sopravvivenza naturalistica.  
Alfine nel 1977, dopo un periodo di “prova”, mi trasferii stabilmente nel villaggio semi-abbandonato di Calcata, che doveva essere demolito per rischi sismici, lì mi dedicai con più attenzione all'agricoltura di sopravvivenza e ad un rapporto più sensibile con gli animali, e per non perdere di vista la "cultura" fondai nel 1979 con altri amici “mezzo spiritualisti e mezzo artisti” l’associazione teatrale che si chiamava Vecchi Tufi, che operò per le vie di Calcata e dei paesi limitrofi con l’esecuzione di varie pieces dal sapore zen (articolo esemplificativo:  https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/04/il-circolo-vegetariano-vvtt-ed-il-parco.html?m=0). 
Giunse quindi il tempo in cui sentimmo il bisogno di avere una sede “meno mobile” e così, con buona parte dei soci dei Vecchi Tufi, fondai nel 1984 il Circolo vegetariano VV.TT. per promuovere oltre alla cultura alternativa ed allo yoga anche la pratica vegetariana ed ecologista nella ricerca di un’armonia fra società e habitat.
Dal corpo del VV.TT. nacquero anche altri movimenti e sigle, come ad esempio il Comitato per la Spiritualità Laica, il Punto Verde di formazione bioregionale, etc. , per dare una visibilità esterna alla nostra “linea” organizzammo incontri per la promozione del biologico, tra i primi in Italia, nonché eventi open air, in giardini, nel Parco del Treja, in vecchie strutture, nella nostra sede, ma anche in sedi istituzionali di Calcata, di Viterbo, di Roma e di vari altri luoghi del Lazio.  Tra gli eventi che mi furono più a cuore, ce n'è uno che  si svolse nel Palazzo Baronale di Calcata,   la  “Fiera delle Arti Creative” (articolo esemplificativo:  http://www.parcotreja.it/public/it/news/2008/archivio_080325.asp) che poi si spostò anche a Viterbo con il titolo di “Biennale d’arte creativa” (Articolo esemplificativo: http://www.viviviterbo.it/node/38267).
Ma le cose non stanno mai ferme e ad un certo punto, nel 2010, lasciai  Calcata, che nel frattempo era diventato un luogo glamour, alla moda, e mi trasferii armi e bagagli (ovvero compreso il Circolo VV.TT. e tutto l’ambaradam) in quel di Treia, in provincia di Macerata, ospite della mia fedele compagna, Caterina Regazzi.
Disse l’amico Stefano Panzarasa: “Dal Treja a Treia c’è solo una linguetta di differenza...”. In verità trattasi di una linguetta molto lunga, composta da numerosi  aderenti che non mi seguirono affatto, salvo in occasioni particolari come durante le “feste comandate” del Circolo. Treia non avendo a fianco una città come Roma ed essendo poco “propensa” alla cultura alternativa non ha consentito al nostro Circolo di crearsi un entourage pari a quello di Calcata. "Poco male, mi son detto, ripartiamo da dove siamo e vediamo cosa succede".
Non avendo la possibilità di cooptare un numero di affiliati in sintonia con la filosofia vegetariana ecologista e spiritualista laica mi adattai alle consuetudini locali, basate su un forte attaccamento alle tradizioni, e con pochi amici  fondai nel 2015 un comitato civico denominato “Treia Comunità Ideale” che organizzò con non poche difficoltà una prima “Fierucola delle Eccellenze Bioregionali”, che si tenne sotto l’ex Mercato Coperto sottostante al Palazzo Comunale. Malgrado tutto la cosa ebbe successo, piacque sia agli amministratori, inizialmente un po’ scettici, ed anche al popolo treiese che partecipò con interesse. 
Da allora ogni anno, salvo il periodo pandemico, la Fierucola si tenne in varie località del territorio treiese in collaborazione con altre associazioni tra cui, in particolare Auser Treia, e nel 2024 dovrebbe svolgersi a Passo di Treia, forse in una sorta di canto del cigno, visto come le cose stanno velocemente cambiando ed esaurendosi... mentre io invecchio e mi preparo alla dipartita.
Paolo D'Arpini

L'autore con Caterina Regazzi a Cingoli