La pratica spirituale come esercizio di vita....



 "La mia pratica spirituale?... Un passatempo" (Saul Arpino)

...ogni giorno con regolarità compio dei piccoli riti, tipo cantare l'Arati verso l'ora di pranzo, oppure recitare mentalmente lo Shiva Manasa Puja la sera, questo oltre ad alcuni momenti tranquilli di consapevole assorbimento interiore (chiamiamola meditazione) e a momenti di lettura e di riflessione sulle verità del Nondualismo, del Taoismo, etc.  


Diverse volte sempre nell'arco della giornata le mie emozioni si sciolgono, nella rimembranza del coraggio e della forza realizzativa dimostrata da alcuni saggi e santi che io in particolare amo, e scopro nei miei occhi lacrime di devozione e amore. Oppure mi scopro ad agire senza sapere a chi giovi quell'azione ed a chi sia diretta, le azioni si compiono come un corollario della vita. 

Tutte queste piccole cose avvengono spontaneamente non ci penso nemmeno, non ho una vera e propria scaletta, succedono come succede che a certe ore mangio o svolgo funzioni corporali. Potrei dire che la mia pratica spirituale è inconscia, non posso distinguere ciò che è spirituale da  ciò che è mondano.
Persino passare il tempo a parlare di I Ching e zodiaco cinese, di politica o di ambiente od a scrivere qui al computer è una forma di contemplazione di come le cose succedano per conto proprio senza intenzione da parte nostra... Perché vi dico tutto questo?
...La pratica dovrebbe essere gioia di vita.. altrimenti a cosa serve? Per questo è importante che ognuno trovi il suo modo di praticare, che sia in armonia con il suo essere... La disciplina formale collettiva va bene quando si vive in comunità e conviene apprendere forme di convivenza finalizzata nella stessa direzione, come in un ashram o monastero. Eppure va bene anche praticare collettivamente di tanto in tanto, come succede quando facciamo una meditazione collettiva o cantiamo assieme agli altri, accettando la disciplina come una forma di "offerta", un modo per trovare la propria disciplina... 

Beh, sono parole... 
Paolo D'Arpini




3 commenti:

  1. ... Ho raccolto il piccolo bonsai che qualcuno aveva abbandonato per la strada.
    Stamattina l'ho annaffiato ed ho potato alcuni rametti, mi sono accorta che c'è ancora vita.
    Spero torni a mettere le foglie, vorrei vederlo fiorire.

    Grazie Paolo, leggere questa mail è stata una piacevole doccia fredda.

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  2. Non saprei mai meditare come te, ma, del resto, non siamo tutti uguali e non abbiamo appreso le stesse discipline; inoltre la tua preparazione è davvero notevole! A volte medito in cucina, mentre preparo la cena, non penso ad altro, dedico me stessa alla pulizia delle verdure, le osservo, le accarezzo, le assaggio o come quando vado per i campi: non raccolgo i fiori, li guardo nella loro bellezza, li annuso... e ringrazio. Forse anche questa è meditazione? Grazie Paolo per averci reso partecipi di questo excursus personale. Buona serata

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