Affresco di Carlo Monopoli
Ian Stevenson - professore di psichiatria presso l'Università della
Virginia - si dedica da molti anni allo studio di bambini che
spontaneamente presentano memorie di quelle che sembrano essere vite
precedenti.
In qualità di psichiatra, Stevenson cercava di comprendere il perché
di certe paure e fobie, o anche di certi talenti innati riscontrabili
spesso nei bambini piccoli; voleva inoltre spiegarsi il motivo delle
simpatie e antipatie che a volte i piccoli dimostrano fin dalla più
tenera età.
Studiando questi aspetti, Stevenson si rese conto che i bambini, oltre
a mostrare fobie o attitudini particolari, a volte ricordavano cose
che non avrebbero dovuto sapere: parlavano di vicende di vita diverse
da quelle attuali e soprattutto di episodi di morte (presumibilmente
riferibili a vite precedenti), che sembravano spiegare e giustificare
proprio quelle paure e quelle fobie.
In Ian Stevenson, che si dichiara di religione protestante,
l'interesse per la reincarnazione nacque poco a poco, nel corso degli
anni: gradualmente si rese conto che questo tipo di credenza, questa
concezione della vita, per così dire, più "allargata", poteva offrire
spiegazioni plausibili a situazioni apparentemente enigmatiche ed
inspiegabili. Una volta convintosi di questa possibilità, Ian
Stevenson cominciò a girare il mondo proprio alla ricerca di bambini,
i cui ricordi potevano essere, in questo senso, rivelatori. Ne ha
ormai incontrati e studiati a centinaia, sia nei paesi che credono
alla reincarnazione, come l'India, sia in quelli che non la
contemplano.
Per le sue accuratissime indagini, Stevenson ha messo a punto una
tecnica quasi poliziesca: parla coi bambini, interroga i familiari, i
parenti e i vicini, analizza i ricordi, li mette in relazione con le
situazioni reali, fa sopralluoghi nei posti che i piccoli dicono di
ricordare e organizza incontri con le persone che i bambini
asseriscono di aver conosciuto nella vita precedente.
I riscontri sono spesso straordinari: bambini di pochi anni che
riconoscono con esattezza persone che non avevano mai visto, le
chiamano per nome, discutono con loro di vicende passate, si muovono
con disinvoltura in case e città dove non sono mai stati; a volte,
addirittura, mostrano di conoscere lingue straniere che non sono state
loro mai insegnate(anche perché molto piccoli) e che non hanno neppure
mai udito, né in casa né altrove.
Libri sulla Reincarnazione:
Sulla sua casistica il professor Ian Stevenson ha scritto molto: il
suo libro più importante, ormai un classico in materia, è
"Reincarnazione - venti casi a sostegno", pubblicato diversi anni or
sono. Ma le sue indagini sulla reincarnazione non si fermano qui:
esistono infatti altri elementi riguardanti questo fenomeno, che
mettono in luce aspetti a dir poco inquietanti. Ed è a questi che
facciamo ora riferimento.
Certi bambini infatti nascono avendo sul corpo segni inspiegabili,
come cicatrici lasciate da ferite mai ricevute o presentando anomalie
fisiche, di cui i medici non riescono a individuare l'origine. E
appena incominciano a parlare, questi bambini affermano di essere
morti di una morte violenta, che sono in grado di descrivere nei
dettagli e che giustifica e spiega quelle cicatrici.
C'è per esempio "Jacinta Agbo", una bambina nigeriana, che alla
nascita (1980) presentava sulla nuca una strana, lunghissima
cicatrice. Quando fu in grado di parlare, Jacinta descrisse una
situazione che spiegava quella ferita: parlò di un uomo di nome
"Nsude" che durante una lite era stato pesantemente ferito alla testa.
Portato all'ospedale di Enugu, era stato operato e il chirurgo gli
aveva praticato una lunga incisione sulla nuca. In seguito tuttavia
l'uomo era morto. I fatti erano avvenuti nel 1970 e Stevenson ebbe
modo di controllarli e di verificarne l'autenticità.
Un altro caso incredibile è quello di "Ma Htwe Win", una bambina nata
a Burma nel 1973. La piccola presentava fin dalla nascita strani segni
e anomalie agli arti inferiori, che sembravano riconducibili ad anelli
di costrizione alle gambe. Quando sua madre era incinta, sognò un uomo
che si trascinava sulle ginocchia, che la seguiva e le si avvicinava
sempre più. Quando la piccola fu in grado di parlare, rievocò la morte
terribile di un uomo di nome "Nga Than", che era stato brutalmente
assassinato dalla moglie e dal suo amante, e poi legato con delle
corde per poter essere meglio occultato. Il corpo fu in seguito a
queste informazioni ritrovato e l'omicidio scoperto. E i segni che la
bambina portava sul corpo, corrispondevano esattamente alle legature
traumatiche a cui quell'uomo era stato sottoposto.
Citiamo infine il caso di "Semith Tutusmus", un ragazzino turco nato
con una pesante malformazione all'orecchio destro: anche lui ricordava
la morte violenta di una personalità precedente, dovuta a colpi di
arma da fuoco che, fra le altre cose, gli avevano maciullato un
orecchio. Come si spiegano dunque questi fatti? Il professor Stevenson
ritiene che questi segni presenti in alcuni bambini fin dalla nascita,
confermino i ricordi dei bambini stessi, dimostrando la verità del
processo di reincarnazione, ed anche che un'essenza vitale sopravvive
alla morte fisica, influenzando con un'azione psicocinetica il nuovo
corpo in formazione nel ventre materno.
Le prove della reincarnazione:
La teoria della reincarnazione spiegherebbe dunque alcune alterazioni
della pelle, come le voglie, nonché altri più gravi difetti che alcuni
individui presentano alla nascita. lan Stevenson, al fine di
suffragare la teoria della reincarnazione con prove scientifiche, ha
analizzato nel dettaglio centododici casi di persone, soprattutto
bambini, che presentano segni sul corpo attribuibili ad eventi
traumatici risalenti ad esistenze precedenti, di cui essi stessi hanno
infatti memoria: incisioni chirurgiche, pugnalate, ferite d'arma da
fuoco, morsi di serpente e persino tatuaggi.
Referti medici e autoptici, esame dei segni sui corpi, materiale
fotografico, riscontri in loco delle dichiarazioni dei soggetti
studiati, studio comparato del comportamento, della postura, dei tic ,
nonché interviste con familiari e conoscenti, rappresentano l'ampia
documentazione che il medico ha raccolto per ogni caso, durante un
ventennio dedicato allo studio serio e appassionato di questo
fenomeno. La vasta casistica, l'approccio rigorosamente scientifico e
critico, la cautela con la quale Stevenson azzarda delle conclusioni,
convincono anche gli scettici ad assumere una posizione più
"possibilista", non escludendo "aprioristicamente" una teoria che
affascina e sconvolge le salde certezze del pensiero occidentale.
Nel libro "Reincarnazione - 20 casi a sostegno", Ian Stevenson esamina
l'ipotesi della sopravvivenza della personalità umana (per molti
l'anima, l'essenza vitale eterna) dopo la morte, presentando venti
casi che sembrano suffragarla. I soggetti presi in esame sono in
genere bambini o ragazzi che conservano precisi ricordi di
un'esistenza precedente: se non si ammette l'idea della
reincarnazione, ricordi di questo tipo (che si affievoliscono con il
passare degli anni) rimangono inspiegabili. Il libro mette a
disposizione del lettore tutto il materiale raccolto dall'autore
nell'arco di molti anni di studio, dando vita a una suggestiva
"geografia della reincarnazione", che va dall'India allo Sri Lanka,
dal Brasile all'Alaska sud-orientale.
"Bambini che ricordano altre vite" è un altro libro di Stevenson, nel
quale l'autore presenta una ricerca sistematica e approfondita su
altri dodici tipici casi di bambini (orientali e occidentali,
americani ed europei) che affermano di ricordare vite precedenti. A
questi sono aggiunti numerosi altri casi che illustrano particolari
aspetti della reincarnazione. L'autore fornisce inoltre, un'ampia
analisi delle più comuni convinzioni che negano la reincarnazione,
dimostrandone l'infondatezza, sfatando anche numerosi pregiudizi
sull'argomento. Inoltre, Stevenson sottolinea alcuni aspetti connessi,
e spesso presenti, nei numerosi casi di reincarnazione da lui
studiati: ovvero alcuni fenomeni paranormali quali apparizioni,
impressioni telepatiche, sogni telepatici ecc., studiati anche dalla
parapsicologia in questo ultimo secolo.
Rivisto da Fisicaquantistica.it
Fonte: http://www.viteprecedenti.com/
Perché abbiamo sempre bisogno di prove? Dov'è tutta la Fede che tante persone dicono di avere? Oppure è solo una "bieca dipendenza" ai dogmi che altri impongono? Avevo scritto un commento più lungo, forse era troppo lungo... è sparito nell'etere. Un saluto a tutti
RispondiEliminaVerissimo Franca, la reincarnazione è logica, visto anche ciò che abbiamo qui (a scuola non ci si va solo per un anno, per es.) e poiché la realtà terrena è un surrogato o una trasposizione della realtà macroscopica dell'Universo.... la reincarnazione è una delle due ragioni della nostra esistenza umana.
RispondiEliminaPerò è vero anche che abbiamo mangiato il frutto della conoscenza del bene e del male e, se non abbiamo Fede e Fiducia, solo sbattendo la testa fino a rompercela possiamo arrivare a credere a quello che è la Verità e il mondo è pieno di santi tommasi.