Il Giornaletto di Saul
Infine però sono i media ufficiali, pagati da lorsignori della politica e dell'economia, a rimettere le cose nel giusto ordine gerarchico. In primis agiscono le agenzie di notizie che lanciano solo le veline del Berlusca e del Renzie, in secundis le televisioni che le riportano ed in terziis i media cartacei che sprecano inchiostro per chi li paga. La motivazione è semplice: “Il Berlusca e Renzie rappresentano un potere reale…”. Quindi le loro dichiarazioni passano anche se questi dicono emerite cazzate che farebbero ridere i polli se vivessimo in una società in cui si misura l’intelligenza e non l’apparenza.
In una società in cui la sostanza e la “verità intrinseca” della notizia avesse più peso, e questo parzialmente avviene su internet, la saggia considerazione di un qualsiasi cittadino, avrebbe la maggiore evidenza.
In una società in cui la sostanza e la “verità intrinseca” della notizia avesse più peso, e questo parzialmente avviene su internet, la saggia considerazione di un qualsiasi cittadino, avrebbe la maggiore evidenza.
E tutto sommato debbo dire che una incidenza su internet è ancora possibile. Da quando anni fa ho iniziato a pubblicare il mio diario, chiamato il Giornaletto di Saul, per i pochi affezionati che spesso lo rilanciano, è diventato un’icona e non per la sua grafica, non per i suoi scaldaletti erotici, non per le sue boutades volgari, non per la scempiaggine dei suoi argomenti, ma forse solo perché dice cose ragionevoli ed alquanto condivisibili….
O forse le "notiziole" che vi appaiono fanno "intelligence", così pare a giudicare dall'ubicazione geografica dei lettori, situati massimamente negli USA, in Russia, in Germania, in Inghilterra, etc. etc. insomma dove la "notizia reale" ancora conta!
Vostro affezionato, Paolo D’Arpini
O forse le "notiziole" che vi appaiono fanno "intelligence", così pare a giudicare dall'ubicazione geografica dei lettori, situati massimamente negli USA, in Russia, in Germania, in Inghilterra, etc. etc. insomma dove la "notizia reale" ancora conta!
Vostro affezionato, Paolo D’Arpini
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