Ultimo atto per la nascita del Grande Israele: il ritorno a casa dei "marrani"



Premessa - Uno scritto molto opportuno che ci  fa capire due cose. La prima riguarda Torquemada. Sapevo che il personaggio era ebreo, marrano meno non si sa. Oggi so che le persecuzioni contro i Marrani erano ambivalenti. Da una parte dovevano servire a bloccare interferenze ideologiche nella dottrina della Chiesa. Infatti gli auto da fé riguardavano solo gli intellettuali. Ma servivano anche a dissuadere gli ebrei dal farsi marrani. Per quanto riguarda i cristiani rinati, quelli ossequiati da Bush, sappiamo finalmente il significato del termine. GV 

"O ETERNO FA TORNARE I NOSTRI CHE SONO IN CATTIVITA’, COME TORNANO I FIUMI NELLA TERRA DEL NEGEV” (Salmo 126:4)
L’ultimo esodo: la restaurazione dei marrani.
Questo salmo profetico parla di un ritorno di Israele nel mezzogiorno del paese, ma insieme parla di fiumi che irrigheranno il deserto del Negev.
Molti profeti parlano della restaurazione finale del popolo d’Israele sulla sua terra , che precederà il Ritorno del Messia e la Sua glorificazione.
Nel corso della nostra vita abbiamo visto, non solo la rinascita della Nazione d’Israele, ma anche ondate di emigrazione e restaurazione su Heretz Israel.
Dalle ceneri della morte dei campi di concentramento, i profughi dell’Europa sono rifioriti e hanno fatto rifiorire la terra d’Israele che noi oggi ammiriamo.
Solo 20 anni fa, quello che sembrava l’impero chiuso della cortina di ferro, l’Unione Sovietica, si sbriciolava come un castello di sabbia rilasciando milioni di Figli di Israele che sono poi tornati ad abitare la terra dei padri.
Tuttavia, anche in quelli che leggono la Bibbia, si infiltra una mentalità incredula che prende per ovvie le profezie anche quando si avverano, ma ne dubita quando sono annunciate.
L’esistenza della Nazione di Israele oggi è data per scontata da quelli che un secolo fa erano increduli e avversari, a cominciare dagli studiosi della Bibbia. Ma gli stessi sorridono all’idea profetica di un completo ritorno d’Israele sulla terra. I cristiani sono più interessati alla vita eterna e al regno dei cieli che al Regno di Dio.
Oggi siamo davanti a un’altro passaggio profetico che sfida la nostra fede e seppellisce il cinismo degli increduli.
Il profeta Isaia al cap. 61 v.8 fa un annuncio specifico: “Chi sono costoro che volano come una nuvola, come colombi verso il loro colombario? Sono le isole che sperano in me, ed avranno alla loro testa le navi di Tarsis, per ricondurre i tuoi figli da lontano col loro oro e col loro argento, per onorare il nome dell’Eterno , tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti avrà glorificata.”
Dal tempo del profeta Jona ,Tarsis è inequivocabilmente una città fenicia della Spagna.
Dunque il profeta sta affermando che negli ultimi tempi il Signore farà volare come colombi i discendenti dei deportati dalla Spagna, per stabilirli sulla terra d’Israele al solo scopo d’onorare il Nome del Signore. Più chiaro di così? Chi può porre le sue obiezioni?
L’ultimo esodo sarà più grande dei primi e soprattutto sarà quello che precederà la glorificazione del Messia Gesù. Stiamo parlando del riconoscimento e del ritorno degli ebrei Marrani, i discendenti di Sefarad- Spagna.
Oggi si calcola che un numero impressionante, nell’ordine di milioni, di Marrani-Anussim siano discendenti dagli ebrei di Spagna perseguitati e torturati dall’inquisizione cattolica.
Fino ad oggi non sono stati riconosciuti come ebrei, ma oggi lo Stato d’Israele sta seriamente considerando la loro appartenenza al popolo eletto e il loro diritto a ritornare sulla terra.
Da dove origina questa storia?
Dopo la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio, i generali dell’imperatore Tito portarono con sé, come bottino di guerra, migliaia di schiavi Ebrei. Di questi molti finirono sul mercato degli schiavi dell’epoca, lungo le coste del Nord Africa e in Grecia. Di ciò ci parla il profeta Gioele al cap. 3. Cinque mila di loro andarono a coltivare le tenute agricole dei generali romani nella città di Oria (Taranto), altri 5 mila a Siracusa, più di 30 mila furono deportati nella città di Cartaghena nella Spagna del Sud.
Dal 70 D.C. al 1492, anno della loro cacciata dalla Spagna in seguito al decreto di espulsione di Granata firmato da Ferdinando e Isabella la cattolica, i Giudei della Spagna rimasero e prosperarono sotto la dominazione musulmana. Ciò era possibile grazie alla legge del Dimi (diritto di tutela previsto dal Corano), che proteggeva i non musulmani in cambio di una tassa e accordava loro condizioni di vita più sopportabili di quelle inflitte dal dominio cattolico.
Per questo motivo, all’inizio dell’età moderna la maggioranza del popolo d’Israele si trovava in Spagna, da dove si disperse e fuggì in tutta Europa.
L’ottusità teologica del cattolicesimo romano e la nascita dell’idea-nazione formata da un solo popolo legato al concetto di patria e religione, provocò in Spagna fra le più grandi persecuzioni contro il popolo d’Israele e contro le minoranze.
L’anno cruciale fu il 1391, detto della disputa di Tortona, in cui i rabbini ebrei furono costretti a difendere i principi della religione di Mosè contro i dogmi tenebrosi di teologi cattolici.
Il risultato fu la sobillazione delle classi popolari contro le Giuderie con inevitabili massacri e persecuzioni di ogni genere.
Davanti a tanto orrore molti ebrei accettarono il battesimo, nella maggior parte forzato, e in alcuni casi volontario. Nacque così una nuova categoria, quella dell’ Ebreo detto Marrano.
Volgarmente questo termine era usato dal popolino cattolico per apostrofare come Maiali i giudei. Nei fumetti Zio Paperone apostrofava il povero Paperino dandogli del “Vil Marrano” quando non soggiaceva alle sue aspettative.
In realtà il termine Marrano dagli ebrei veniva usato nel significato aramaico e cioè Signore.
Tra i Marrani vi erano coloro che speravano e aspettavano la venuta del Signore: Maran Atà. La persecuzione subita e la salvezza ritrovata, erano un motivo fondante della religione di questi Marrani, che avevano così la consolazione che il Signore non li aveva abbandonati. Dalla consolazione e dal credere nella venuta del Messia che porta la pace, e nel regno Millenario, trassero origine i movimenti messianici, soprattutto nel ’500, con al centro l’idea della restaurazione d’Israele: molti di loro cercavano di raggiungere la Terra promessa per assistere al ritorno del Messia. E’ per questo motivo che oggi possiamo ammirare le meravigliose sinagoghe Sefardite di Safed, dove ancora oggi si celebra in lingua castigliana.
Tornando al XV secolo in Spagna, l’effetto imprevisto delle conversioni e dei battesimi di massa fu che ai Marrani, che mantenevano il loro giudaismo, ma professavano la loro fede in Gesù, furono accordati i diritti civili di tutti gli Spagnoli. I Marrani battezzatisi poterono affermarsi socialmente ed economicamente, così videro spalancarsi le porte per tutte le professioni della Spagna di allora.
Di fronte a questo si assistette alla rivolta della nobiltà spagnola, gli Hidalgo indolenti e passivi, che si videro sorpassati dal successo e dall’ascesa dei Marrani, divenuti intanto banchieri, consiglieri del Re e persino vescovi e cardinali, raggiungendo posizioni sociali invidiabili.
In risposta a questo fenomeno nacque l’Inquisizione e l’invenzione di un concetto diabolico: il cristianos nuevos o conversos.
Nell’idea del fondatore dell’Inquisizione, il domenicano Torquemada, confessore della regina Isabella, poteva essere cristiano solo chi aveva ascendenze cristiane, così che tutti quelli che si erano convertiti e battezzati, ma avevano i nonni ebrei, non potevano più essere riconosciuti come sudditi cattolici.
Un’assurdo teologico aveva creato un nuovo tipo di vittima-martire, il Marrano o Anussim (Violentato). Prima si chiedeva di convertirsi e battezzarsi, poi si diceva che era impossibile essere cristiani se non si aveva un nonno cristiano. Nacque il concetto di “limpieza de sangre”: si era cristiani solo per discendenza e per appartenenza etnica e ogni mescolanza matrimoniale era vietata. Un triste anticipo della purezza della razza, praticata nefastamente dal nazi-fascismo.
Quelli che si erano battezzati, essendo portatori del “sacramento” del battesimo, dovevano essere indagati e torturati perché non si poteva permettere che il battesimo fosse “profanato”. Chi era sospettato di pratiche giudaiche nascoste veniva messo al rogo.
Si accesero i roghi e gli auto da Fè e migliaia di ebrei battezzati furono catturati, torturati e bruciati.
Di fatto agli ebrei vennero confiscati i loro beni che finirono nelle casse dell’Inquisizione e del re. Il Papa stesso che aveva autorizzato l’inquisizione cercò di porvi un freno. Fu lì che iniziò il calvario del popolo Marrano che cercò in tutti i modi di sfuggire alla persecuzione e di salvare la vita e i beni.
Da una parte trattati come rinnegati apostati dai fratelli ebrei per aver cercato la salvezza col battesimo, dall’altra venivano indagati come finti cristiani dai cattolici. Si formò così un nuovo popolo con una doppia identità, giudeo-cristiana, che doveva salvarsi tra incudine e martello.
A ben vedere si riapriva quell’antica  divisione all’interno del popolo d’Israele che si era verificata al tempo degli Apostoli  tra chi credeva in Yeshua e chi no. Quella volta fu a causa della persecuzione dei romani.
La prima ondata migratoria dalla Spagna si indirizzò verso il Portogallo. Sei anni dopo, il figlio del re del Portogallo sposò la figlia di Ferdinando re di Spagna, che pose come condizione di nozze la persecuzione dei Marrani che abitavano in Portogallo. In un solo rogo a Lisbona furono bruciati migliaia di Marrani, davanti alla cattedrale cattolica che cantava le lodi a dio.
Stessa sorte toccò agli ebrei dell’Italia meridionale, che a quel tempo era sotto il dominio della Spagna. Ogni decisione presa in quel paese aveva ripercussioni analoghe nel Regno di Napoli.
Furono quelli gli anni delle grandi scoperte geografiche di Colombo, Vasco de Gama, Magellano, Vespucci, Cabral, che a scuola ci vengono raccontate come l’epopea delle grandi scoperte, che in realtà furono dettate dalla necessità di trovare delle vie di fuga dalla persecuzione. Colombo stesso era un Marrano e molti membri degli equipaggi erano giudei.
In seguito all’instaurarsi della Inquisizione in Portogallo,  i Marrani da commercianti quali erano, fuggirono verso i grandi porti del Mediterraneo e del nord Europa, e in seguito verso le nascenti comunità delle Americhe.
Grazie alle loro abilità mercantili si stabilirono in città come Napoli, Genova, Venezia, Livorno, Ancona e altri principati dell’Italia rinascimentale; e inoltre Salonicco, Tunisi, Costantinopoli, Anversa, Amsterdam, Amburgo ecc. Questi porti abitati da comunità di famiglie Marrane imparentate tra loro, divennero i nodi di una fiorente rete commerciale che andava dal Mediterraneo, all’Atlantico, al Mare del nord. Nacquero nuove città come Livorno e Pesaro.
Ancora una volta dove il peccato dell’Inquisizione era abbondato, la grazia e la prosperità sovrabbondarono. Nacque una classe di ricchi mercanti che facilitavano l’accoglienza e la fuga di correligionari meno fortunati. Fu in queste circostanze economiche che la repubblica di Venezia affidò a loro i commerci e nacquero le lettere di credito e gli assegni (cosa che lasciava sbigottiti i pirati che non trovavano più l’oro a bordo dei navigli). Nelle nuove città aveva grande valore la libertà di religione, per cui molti ritornarono all’ebraismo, mentre molti altri si convertirono al protestantesimo. Venezia grazie a loro divenne il più grande mercato di libri e Bibbie poliglotte, Nuovo Testamento incluso. La prima copia del Corano fu stampata a Venezia e non in un paese arabo.
La fede biblica si coniugava con la tolleranza.
L’inquisizione era però così accanita contro i Conversos o Cristianos Nuevos che li raggiungeva anche nelle nuove città. Fu così che il Gran duca di Toscana Cosimo dei Medici, inserì nelle Patenti livornine la clausola che la città di Livorno era aperta a tutti, ma interdetta ai soli gesuiti, per proteggere i suoi ricchi e operosi ospiti Marrani dalle persecuzioni dei tribunali papalini.
L’inquisizione formò tribunali in Spagna, in tutti i paesi del Sud America e d’Italia celebrando processi e praticando la tortura e il rogo fino al 1800.
In tutto questo tempo la caratteristica della religione di un aparte dei Marrani era quella di ebrei che credevano ancora in Yeshua di Nazaret come il Messia d’Israele. In tutti i paesi latini, compresa l’Italia meridionale, l’osservanza della Torà era un culto clandestino.
Grandi Marrani furono Baruch Spinosa ad Amsterdam e Abrabanel a Napoli e Venezia.
La storia dei marrani negli ultimi due secoli si obnubilò nell’assimilazione, ma sappiamo che grandi masse di Marrani emigrarono in tutte le colonie spagnole, dal Messico al sud America, e dall’Italia meridionale furono definitivamente cacciati dal viceré spagnolo del regno di Napoli nel 1510.
I Marrani che rimasero per forza di sopravvivenza si assimilarono ai cattolici, ma mantennero il fuoco giudaico sotto la cenere.
Cosa accade oggi.
Come dice il profeta Abdia al verso 22: “i deportati di Gerusalemme che sono a Sefarad (Spagna) possederanno le città del Neghev… e il Regno sarà del Signore.”
Le sue parole sono scritte nei cieli e dunque si adempiranno. Il salmo 126:4 parla di un ritorno nel Negev e il profeta Geremia 32: 42-43, inequivocabilmente parla di una terra che sarà riscattata e ripopolata.
Oggi assistiamo ad una pioggia dello Spirito Santo per cui migliaia di credenti evangelici ritrovano la loro origine e benedizione giudaica, riscoprendo le loro radici ebraiche e chiedendo di essere parte del Popolo di Israele con la prospettiva di andare ad abitare e fecondare la terra del sud di Israele.
Siamo davanti all’ultimo esodo che si compirà secondo le promesse che il Signore ha assegnato ai discendenti degli schiavi di Spagna.
Oggi vi sono migliaia di cristiani nati di nuovo che in più sono discendenti dei Cristianos Nuevos, cioè discendenti d’Israele, figli degli ebrei di Spagna, Brasile, Messico, Stati Uniti, Olanda, Spagna, Italia e altri paesi del Mediterraneo. Sono credenti in Yeshua che portano il segno della benedizione d’Israele.
La salvezza è per grazia mediante la fede, ma le promesse di Dio sono secondo il patto e le benedizione dei Padri. La Parola del Signore non cadrà a vuoto ed Egli non permetterà che la benedizione della Promessa fatta ad Abrahamo, Isacco, Giacobbe e David cada a terra.
Lo stato d’Israele nella sua accondiscendenza verso il giudaismo ortodosso chiede che chi vuole appartenere ad Israele deve “ battezzarsi giudeo”. Ma i credenti in Yeshua, che si sentono figli di Israele a causa delle benedizioni dei Patriarchi, dei loro cognomi, del DNA o della testimonianza di famiglia, vogliono essere accettati nella loro libertà.
Non vogliono subire per la seconda volta una conversione forzata! Chi è l’uomo che può giudicare le promesse e la discendenza della famiglia di Dio?
Un tempo nuovo è giunto, l’ultimo Esodo sta per cominciare e un popolo attraverserà il grande mare.
J.M.

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