Sergio Cabras
Gli accordi internazionali sul
commercio e la politica agricola comunitaria europea (PAC), insieme
al controllo sui mercati agroalimentari globali da parte di poche
aziende multinazionali, danno forma all’agricoltura nel mondo
secondo un modello standardizzato, che segue economie di scala ed è
orientato al profitto senza curarsi delle differenze tra contesti
locali sia ambientali che culturali.
Le comunità legate ai territori e
quelle contadine tradizionali, che ancora producono il cibo per la
maggior parte dell’umanità, gli contrappongono il modello plurale
e multifunzionale della sovranità alimentare e rivendicano il
diritto all’autodeterminazione sul proprio tipo di nutrizione e di
interazione produttiva con gli ecosistemi che ritengono più
appropriato.
Il volume affronta questo conflitto su
tre temi centrali: le sementi, la terra ed il lavoro.
L’autore, che unisce ricerche
indipendenti alla propria esperienza diretta sul campo, discute i
pericoli del monopolio sulle sementi, i brevetti sulla vita, la
semi-estinzione delle api, il fenomeno del land-grabbing e la
speculazione finanziaria sulla terra, la vendita del demanio agricolo
in Italia, le politiche agricole eurocomunitarie, le normative
igienico-sanitarie nazionali in materia alimentare che escludono le
produzioni contadine e penalizzano i circuiti locali dei mercati a
vendita diretta. Per ognuno di questi aspetti propone alternative
praticabili riportando interventi di leader contadini da molti paesi
del mondo, interviste inedite con attivisti italiani, un’analisi
attenta delle normative vigenti, l’ipotesi Biolinux (brevetti open
source sui semi), il miglioramento genetico partecipativo, proposte
di legge presentate da associazioni contadine e sue personali ancora
inedite.
Ne emerge un quadro che, smentendo molti assunti su presunti
passaggi evolutivi “necessari” per lo sviluppo, evidenzia tutta
la questione di volontà politica che sta dietro a questi temi.
Ed.
Eurilink
Nota
biografica sull’autore
Sergio Cabras nasce a Roma nel 1963.
Abbandona la vita di città non ancora ventenne per unirsi al
fenomeno di occupazione e recupero di casolari rurali e terreni
demaniali abbandonati sul Monte Peglia in Umbria. Dal 1990 conduce
una piccola azienda agricola bio di sua proprietà. Ha una formazione
etno-antropologica e filosofica acquisita attraverso studi personali
e numerosi viaggi in Asia. Scrive sul sito di cui è autore:
www.ecofondamentalista.it
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