“Nessun grande artista vede mai le cose come sono veramente. Se lo facesse smetterebbe di essere un artista” (Oscar Wilde)
Carlo Monopoli ha tutte le caratteristiche dell’artista completo, egli è un vero “maestro” dell’espressione. Le sue capacità sono molteplici e variegate ma è soprattutto nell’arte antica dell’affresco che egli riesce a dare il meglio di sé. Durante il corso della prima Biennale d’Arte Creativa di Viterbo, nei giorni 4, 5 e 6 giugno 2010, Carlo Monopoli è stato ospite nel capoluogo della Tuscia per realizzare un affresco dal vivo.
L’opera avrebbe meritato uno spazio istituzionale, comunque resterà perennemente esposta al pubblico poiché istallata nel giardino interno della Zaffera, un nobile ristorante viterbese (sito in Piazza S. Carluccio) la cui proprietaria ha ospitato l'artista per il tempo della composizione. Anticamente erano i papi ed i cardinali ed i principi che accoglievano gli artisti per ricavare dalla loro arte lustro per chiese e palazzi… evidentemente i tempi son cambiati.. ma ciò non toglie nulla sia alla bellezza del gesto della Zaffera (che significa "caraffa"), sia alla genialità dell’artista che ha lavorato gratuitamente lasciando dietro di sé un affresco di sublime fattura.
La prima mostra alla quale Carlo Monopoli partecipò in terra di Tuscia fu quella organizzata a Calcata diversi anni fa (ad una edizione della Fiera delle Arti Creative) sul tema della “creatività umana”, lì egli espose uno strappo d’affresco ritraente una bella donna mora, nuda ed incinta, che versa acqua da una caraffa verso la terra…
Ma lasciamo che sia Carlo Monopoli stesso ad esprimere qualche pensiero sull’ispirazione che lo guida, tratto da uno stralcio di una sua lettera a me indirizzata: “Carissimo Paolo..come promesso ti invio una lettera che un po’ mi racconta. Il mio desiderio, verso la realizzazione di un sogno, può abbracciare il tuo incontro. Ho scritto in un passo, che .. “il caso non esiste”. Ricordo esattamente le parole della mia amatissima nonna Italia, in un freddo mattino, mentre mi accompagnava a scuola: “Carletto..un giorno dipingerai grandissimi affreschi, come Raffaello”. Rimasi folgorato da quella frase! Il caso non esiste. Tutto ciò che accade è determinato dalle nostre scelte.. consce o inconsce che siano. Ogni scelta, ogni incontro fatto, ha determinato il mio cammino da allora: ma quella frase, così spontanea, come la bellezza spirituale, etica e morale di mia nonna, non mi ha mai abbandonato….”.
Ed è cosi che Carlo Monopoli ha accettato, su invito di Laura Lucibello e mio, di scendere a Viterbo, dalla lontana Desenzano Del Garda, per compiere quest’opera meritoria, del condividere e ritrasmettere l’ispirazione che lo guida ai suoi estimatori della Tuscia.
“D’altronde –come ebbi occasione di rispondergli- anche la più intima poesia non ha valore se non viene spartita con altri che conoscono il significato della poesia… Fra poeti ci si scambia i versi, non c’è nulla di male… è un arricchimento, non è prosopopea od arroganza. E’ modestia nella parola, é sorriso nel donare agli altri ciò che noi siamo. Non è forse così che fai con i tuoi dipinti? Non sono forse essi offerti agli amanti dell’arte?”
Paolo D’Arpini
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