Treia - Caterina Regazzi nell'orto
Oggi, martedì 4 febbraio, giornata piena. Domani riparto per Spilamberto e quindi io e Paolo abbiamo svolto alcune piccole incombenze. Stamattina di buon'ora, dopo la classica colazione al bar (3 euro e 60 per caffè, cappuccino bollente e due paste superbe di pasticceria), siamo andati al Comune a consegnare al protocollo la richiesta di patrocinio morale per la Festa dei Precursori che si terrà qui a Treia, al Circolo Vegetariano, dal 25 al 27 aprile 2014.
Il Comune di Treia è commissariato, per cui abbiamo indirizzato la richiesta alla Commissaria, dott.ssa Tiziana Tombesi e alla proloco. Purtroppo la Commissaria oggi non era presente, altrimenti saremmo andati a farle visita. Anche per definire i termini dell'ordinanza contingibile e urgente che abbiamo ricevuto entrambi (io come proprietaria e Paolo come "conduttore" dell'abitazione) per la ripulitura dell'orto e smaltimento delle ramaglie derivate dalla potatura degli ulivi (sig! ci avrebbero fatto comodo per l'accensione del camino!). Ma grazie al signor Luigi, che precedentemente aveva potato le piante, le frasche sono state tutte asportate quando, Paolo ed io, eravamo ancora a Spilamberto.
Finiti i vari giri al mercato all'aperto, in posta, dal farmacista... e tornati a casa siamo subito andati nell'orto a visitare le nostre Ciccì e Coccò, che ci hanno accolto festosamente. Noi le abbiamo ricambiate con un po' di granaglie, pane secco e salatini sbriciolati.
Nel nido abbiamo trovato un bell'uovo fresco.... le nostre gallinelle si sono accorte bene che le giornate si vanno allungando e producono...!
Fa un po' tristezza vedere il nostro bell'orto così vuoto e "pulito" ma confido che le erbe selvatiche che sono state sempre presenti (finocchiella, crespigno, parietaria, malva e tante altre) non tarderanno a rispuntare. Al mio prossimo ritorno poi prevedo di piantare un bel caco e qualche pianta commestibile di quelle che non abbisognano di troppe cure e magari permanenti (cavolo nero, cicorie, radicchi, bietole, topinambur, ecc.).
Verso le 11 e 30 siamo partiti alla volta di Macerata dove avevamo appuntamento con la cara cugina Valeria per andare a pranzo al Ristorante Natura dall'amico Mauro. Ma prima siamo passati a fare scorta di granaglie per le galline e a saldare il nostro debito col potatore e smaltitore di frasche.
Siamo giunti a Macerata presto, ci siamo messi ad aspettare Valeria seduti su una panchina a scaldarci al sole, non sembrava possibile essere al 4 di febbraio!
Macerata - Valeria e Caterina nei pressi del Ristorante Natura
Poi, arrivata lei, ci siamo accomodati al nostro solito tavolo e abbiamo gustato le prelibatezze vegetariane che erano nel menù del giorno: passato di verdura con crostini, pennette bianche alle verdure, sformatino di miglio, insalatina mista, verdura cotta mista, broccolo ripassato e un crostino squisito all'hummus.
Pieni come uova ma leggeri ci siamo accomiatati e ci siamo diretti verso Treia. Lungo il viaggio ci siamo fermati ad ammirare un "bel" campo di pannelli fotovoltaici e abbiamo scoperto delle piantine di rucola selvatica, ne abbiamo prese un paio per trapiantarle nell'orto, speriamo che prendano!
Pannelli solari a terra sullo sfondo - Vicinanze di Treia
Prima di rientrare al borgo antico di Treia ci siamo fermati a casa d Valeria, che abita in campagna, la quale ci ha dato l'olio ottenuto dalle nostre olive raccolte a novembre e un sacchetto di farina di granturco locale per la polenta (grazie, Valeria, sei sempre gentile!).
Poi ci attendeva l'ultima fatica: fare un po' di scorta di legna fresca dalla legnaiola di Camporota. Abbiamo riempito assieme a lei il bagagliaio dell'auto, pesata l'auto prima e dopo, poi a casa a scaricare e a sistemare il tutto nella legnaia che tanti fa mio padre predispose nella stanza detta "della nonna". Paolo faceva avanti e indrè con le cassette piene ed io la sistemavo tutta bella impilata.
Treia - Caterina Regazzi si scalda vicino al fuoco
Ovviamente abbiamo acceso subito il camino, per riscaldare il corpo ed allietare lo spirito, se per caso ce ne fosse stato bisogno, aggiungendo anche un bell'orzo caldo alla festa.
Ma ora devo scappare a cercare Dumì, il più famoso ed amato pittore di Treia, voglio andare a vedere i suoi quadri!
Caterina Regazzi
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