"Siediti lungo la riva del fiume ed aspetta... prima o poi vedrai il cadavere del tuo nemico portato dalla corrente" (detto cinese)
L'antica saggezza dei popoli più progrediti ci insegna a non
coinvolgerci nei mutevoli eventi del "divenire", cioè la corrente del
transeunte, del contingente, che lascia sempre il tempo che trova; ad
investire, piuttosto,su quelli che sono i valori immutabili, che si
collocano su di un altro piano di realtà, superiore al nostro, una
dimensione metafisica - un mondo parallelo secondo la fisica
d'avanguardia- nella quale ha radice, in ultima analisi la nostra
realtà. Dunque operare sul piano materiale significa operare sugli
effetti, mentre il mondo delle cause ci sfugge.
Gli antichi saggi erano a conoscenza di tali dinamiche che governano
lo stato delle cose, ed è per questo che sostenevano che prendere
parte alle dinamiche di questo mondo è come giocare a cow boys e
indiani,cioè è un lavoro totalmente inutile e dispendioso a livello
energetico, quando quelle stesse energie potrebbero essere convogliate
con molta più efficacia nel prendere contatto con le realtà superiori
di cui si diceva, e vedere la foresta dal di fuori nella sua interezza
mentre coinvolgersi nelle dinamiche del mondo significa solo vedere
qualche albero attorno sè perdendo la visione d'insieme. La vera
azione , dice il Tao,è la "non-azione", che non significa passività,
ma significa agire - tramite un impegnativo lavoro di trasformazione
di sé in primis -a sul piano in cui l'azione davvero conta, perché è
il piano delle cause.Certo,è molto più facile seguire la mentalità
corrente, da pecoroni ( e in questo caso non neri,ma bianchi come
tutto il gregge) privi di originalità di pensiero che ci dice di
indignarci di fronte ai fatti incresciosi che accadono nel mondo, per
i politici che prendono pensioni d'oro,per questo e per quell'altro:
ci sarà sempre qualcosa che fa indignare, che suscita scandalo, che ci
sembra ingiusto. Inutile dire che tutto questo epidermico e
superficiale dispendio psichico ed emotivo non solo è totalmente
inutile, ma è anche deleterio,perché distrae l'attenzione da quello
che veramente conta: la coscienza appunto che tutto questo non è che
un riverbero,un flebile riflesso di cose molto più reali, molto più
solide, molto più certe perchè, appunto,immutabili. E così si perde il
proprio tempo ed energia psichica incazzandosi con quei politici
corrotti, o con gli americani cattivi, con questo o con quello, e
mettendo su facebook un' enorme quantità di post (che noia, gente!) di
tutta questa robaccia, che ripetono in continuazione lo stesso film,
visto, rivisto e stravisto, le stessa banalità che oggi sembrano (a
loro) di primaria importanza e domani saranno altrettanta carta
straccia, caduta nel dimenticatoio della storia. Ogni energia
convogliata verso un obiettivo,sia essa positiva o negativa,lo carica,
lo alimenta, e tutto questo interessarsi di tutta questa immondizia
non ce ne libererà mai, anzi incatena sempre più le persone a questa
negatività imperante ,a questa azione ciclica,ripetitiva,
inconcludente, dando ancora più forza alle energie che stanno dietro
all'evento o situazione che si condanna.Possibile che non ci si renda
conto che non solo tutto questo pubblicizzare queste situazioni
negative non risolve assolutamente nulla, ma ha come risultato un
vortice di immedesimazione in una rabbia che non sfocia in nulla? In
altre parole,si ottiene proprio il contrario del proprio scopo.
"Egli non si esibisce, perciò risplende
Egli non si afferma e perciò si manifesta
Egli non si vanta, e perciò riesce.
La Via è costantemente inattiva, eppure non c'è niente che non si faccia"
-Tao Te Ching, XXII e XXXVII
Cerchiamo di imparare qualcosa da chi è stato (molto) più saggio di noi.
Simon Smeraldo
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