Una memoria sulla Rete Bioregionale Italiana e preparativi per il prossimo Incontro Collettivo Ecologista del 2016


In questi giorni (o mesi) stiamo tentando di individuare e scegliere il luogo in cui si terrà il prossimo incontro collettivo ecologista del 2016.  Intanto è stata decisa la data, che sarà vicina al solstizio estivo, il 25 e 26 giugno 2016. 
Avevamo già pensato di organizzarlo in una zona del Centro Italia, in modo da favorire la partecipazione del più grande numero di ecologisti.   Al momento abbiamo alcune alternative aperte: Montevarchi, Civita Castellana, Sacrofano, Ronciglione e forse anche un paesino nel parco dei Monti Lucretili, etc.  La scelta non è facile, poiché si impone la necessità che il luogo dell'incontro sia in prossimità della natura, facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici, che i costi del soggiorno siano accessibili a tutti, che la struttura messa a disposizione sia idonea per ospitare un certo numero di persone e che gli ospiti siano in grado di offrire un servizio mensa biologico a  prezzo di costo o ad offerta libera. 
Per me del Circolo Vegetariano VV.TT.  questi incontri, sul tema del bioregionalismo, dell’ecologia e della spiritualità della natura, sono iniziati dal 1984, però dal punto di vista ufficiale la Rete Bioregionale Italiana nacque ad Acquapendente (Vt), nel parco di Monte Rufeno, nella primavera del 1996. Quindi le proposte politiche e sociali relative all’attuazione bioregionale ebbero “inizio” ufficialmente in quell’anno.
Io fui uno dei fondatori del Movimento e sono rimasto nella Rete malgrado le correnti avverse che, come spesso accade, hanno suddiviso il gruppo iniziale in rivoli e rivoletti con varie etichette. Nel frattempo, a mano a mano che qualcuno usciva c’è stato anche qualcuno che entrava e tutto sommato possiamo dire che il movimento ecologista profondo, facente riferimento alla Rete Bioregionale Italiana, è tutt’ora vivo e vegeto e fortemente operativo.
Una chicca storica  sulle azioni bioregionali del passato ve la voglio sottoporre, si tratta di un comunicato stampa ripreso da Antonello Palieri dell’ADNkronos, risalente al 1996. Non so se ricordate che in quell’anno Umberto Bossi aveva iniziato il pattugliamento sul fiume Po, per promuovere il suo federalismo separativo. Noi partimmo da Calcata ed organizzammo un contro-presidio, sulle rive del Po. Potranno testimoniarlo Antonio D’Andrea di Capracotta  ed anche Lina Boner di Verona, che erano presenti, ed altri che ora non ricordo.. Ah, c’era pure Stefano Disegni, il vignettista, che aveva disegnato il logo del nostro Ostello per Erbivori.
Lì sul Po, in provincia di Mantova, vissi una esperienza mista.
Eravamo arrivati al mattino presto, la natura era molto bella, passeggiai in lungo ed in largo sulle sponde del fiume, mentre i navigli della Lega facevano avanti ed indrè sull’acqua limacciosa, A contrastarli c’era una mongolfiera della Lega per l’Ambiente ormeggiata a terra, con tanti bei colori… Ma la lunga giornata al sole mi aveva proprio incocciato.. ed infatti ricordo che dovetti andare a rifugiarmi in un boschetto per sfuggire ai cocenti raggi e perciò non potei intervenire sul palco dove si tenevano gli interventi. Ma Stefano Disegni disse qualcosa su di noi, tanto per stabilire la nostra presenza. Sostanzialmente la proposta da noi portata avanti, di attuazione del bioregionalismo, è sotto riportata dall’Adnkronos. Ah ricordo che finimmo pure in prima pagina su Repubblica….
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Storico flash di agenzia: BIOREGIONALISMO LA PROPOSTA SARA’ RILANCIATA SUL PO IL 15 SETTEMBRE
Roma, 30 ago. 1996 (Adnkronos) - ”Bossi faccia pure il suo raduno fluviale il 15 settembre, noi ci batteremo per il riconoscimento di un nuovo ordinamento regionale basato sul ”bioregionalismo” (luoghi riconoscibili per le affinità culturali, dialettali, della flora e della fauna) e su effettive automonie locali.”
Lo dichiara il Presidente del Circolo vegetariano VV.TT. di Calcata, Paolo D’Arpini che la settimana scorsa ha lanciato ”con grande successo” la proposta del bioregionalismo. ”Il 15 settembre, giorno dell’imbarazzante ‘uscita fluviale’ di Bossi, noi riproporremo l’Italia dei bioregionalismi e del federalismo effettivo che ci unisca nel nome d’Italia -ma nel rispetto autentico delle autonomie- e non separi quanto e’ stato unito attraverso drammatiche e secolari vicende.”
”Lo riproporremo in tre diverse sedi e manifestazioni: il primo sull’altra sponda del Po, davanti a Ponte di Legno (nell’ambito di una manifestazione dell’Unione italiana ed Europea), il secondo nell’incontro di San Benedetto del Po, organizzato dai verdi della Regione Lombarda ed infine il terzo a Calcata, nella Valle del Treja, per rilanciare il modello etrusco come metodo di aggregazione per una bioregione sperimentale dell’Etruria”.
Intanto ”giungono lettere di adesione alla nostra proposta” precisa Paolo d’Arpini” anche dagli abitanti della cosiddetta ‘Padania’. Dai confini di questa inesistente ‘regione federata’ M.F. di Gorizia ci comunica che chiede asilo politico a Calcata nell’evetualita’, sia pure remota, di una vittoria bossista. Lo chiede in qualita’ di ‘barbaro illirico simpatizzante’ con il bioregionalismo etrusco’”
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Purtroppo l’idea bioregionale non ha ancora attecchito, ed il sistema “federalista regionale” ha nel frattempo dimostrato tutte le sue pecche.. Le Regioni sono carrozzoni che appesantiscono il bilancio dello Stato e servono solo a mantenere una massa di corrotti e di scansafatiche. Dividendo inoltre gli ambiti omogenei e le comunità. Per quanto riguarda la visione bioregionale e su quello che dovrebbe essere l’ordinamento e la riorganizzazione territoriale dello stato (secondo la nostra visione), vi rimando agli articoli: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=no%20regioni%20carrozzoni%20paolo%20d’arpini
Beh, la nostra battaglia bioregionale continua, vi aspettiamo all’Incontro Collettivo Ecologista 2016, aperto a tutti coloro che si riconoscono nell’ecologia profonda e nella biospiritualità.
Paolo D’Arpini - bioregionalismo.treia@gmail.com

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