Inizialmente ho cominciato a riconoscere alcune tendenze come rabbia o tristezza, dopodiché ho cercato le radici di tali tendenze e ho cercato di riequilibrarle. Solo dopo ho potuto osservare che tali manifestazioni sono legate e generate da due componenti equilibratrici presenti in noi . la parte destra e la parte sinistra.
Queste due componenti possono essere chiamate in vari modi: ego e superego, canali simpatici destro e sinistro, maschile e femminile, proiezione al futuro o passato, caldo o freddo ecc.
Nessuna di queste due componenti genera di per sé benessere o sofferenza ma tutte è due possono allo stesso tempo alimentare una o l'altra. Sono i due piatti della bilancia su cui noi mettiamo la nostra attenzione.
Parallelamente alla mia esperienza personale generata per la maggiore dalla mia tendenza ad essere "un po' esagerato negli estremi" ho studiato molte idee al riguardo e oggi scrivo queste riflessioni spinto dalla voce di un bambino autistico che consiglia di scordare tutto ed essere creativi a modo proprio (non ricordo come si chiama ma è stato candidato ad un oscar) .
Studiando ho trovato più confusione che altro , mille visioni limitate ed in parte contraddittorie . Così ricercai in me le risposte , creavo una chiave di lettura generale, una specie di passpartout che mi creava altre domande e risposte in un gioco infinito. In questo gioco erano attori di base due componenti fondamentali che creavano un continuo mutamento di forme, idee, percezioni.
Tutto aveva inizio nella divisione e tutto ruotava attorno ad essa, osservavo la divisione illusoria che abbiamo delle cose e percepivo che da li nasceva tutto. Quindi raggiunta la consapevolezza che la mia attenzione spostava radicalmente il mio modo di vedere le cose ho cominciato a sperimentare varie possibilità.
Nello spostare la mia attenzione notavo che era necessaria molta energia sia per modificare il modo di vedere le questioni sia per consolidare e mantenere questa posizione . In principio ciò che mi impediva maggiormente di farlo a piacimento erano i preconcetti, gli attaccamenti ad un modo di " vedere " che conoscevo e mi dava sicurezza , poi trovai infiniti ostacoli ma volli comunque indirizzare la mia attenzione su quelle possibilità che intuivo potessero essere pratiche.
Nei tentativi di spostare la mia osservazione-attenzione notavo e lo notavo per varie ragioni pratiche che il miglior luogo dove riporre questa " MAGIA" era il presente o ciò che chiamiamo adesso . Allo stesso tempo mi accorgevo che il luogo dove si riponeva la mia attenzione dipendeva da un atto di volontà paragonabile a qualsiasi altro atto di volontà.
Così cominciai ad osservare il presente in una maniera più profonda slegata da un interpretazione costante e più vicina ad un sentirsi parte del momento . In questo processo ho dovuto scardinare una parte di quella che chiamiamo "razionalità", fare esperienza che la comprensione non è legata solo alla mente ma ad un sentire che mette in gioco tutto ciò che viviamo , ed essendo razionalmente impossibile spiegare tutto ciò che viviamo ho alimentato l'intuizione , l'empirismo , la fantasia e la percezione in genere.
Ho così osservato quali erano state le motivazioni , il seme, di tale ricerca. Il seme erano la sofferenza e la rabbia . Erano arrivati per insegnarmi. Ho visto la sofferenza come una freccia che mi trafiggeva e la rabbia come la prima risposta del corpo , ho visto il processo che mi ha portato alla ricerca della "creatività personale in consapevolezza senza pensiero" come un mezzo utile a vivere un esistenza più completa e ricca di gioia.
Tutte le componenti che osserviamo hanno la forma e la sostanza che noi diamo loro . Sono piatti di una bilancia, una bilancia gigantesca, che non ha nessun valore se non quello che gli attribuiamo. È però esistente l'illusione delle cose divise e con essa dobbiamo serenamente convivere , dobbiamo convivere con la sofferenza con l'odio con l'ignoranza o con il male.
Cambierà il modo di percepirle ma le questioni pratiche sono comunque pratiche . Scavando raccolgo la terra la porto a casa , mi sporco, la poggio sul tavolo , lo sporco , la plasmo con le mani , le muovo , osservo , creo.
Creazione ed ego sono legati, uno compensa l'altro, creazione ed ego sono a loro volta compensati da distruzione e superego e così via all'infinito con tutto ciò che esiste.
Ogni cosa che esiste regge ed è retta dall'universo.
Ogni affermazione è vera e falsa, ogni cosa che esiste naturale . Per questioni pratiche consiglio di allenare volontà e pazienza , domandarsi "cosa essere io" e mangiare sano. Per la volontà fare ciò che non vi piace , per la pazienza soffrite , per domandarsi " cosa essere io" fare come il brucaliffo di Alice nel paese delle meraviglie e per mangiare sano seguite l istinto .
A che fine? Vivere il mondo è una questione pratica e poter cambiare il proprio modo di vedere le questioni , il mondo in generale, e riportare l'attenzione al presente è utile a vivere più pienamente e serenamente la propria esperienza. Quando parlo di cose pratiche intendo quelle cose che ci comportano un impegno per vivere il presente sufficientemente limitato da poter avere l'energia per stare in osservazione del punto di equilibrio tra le divisioni di forma che creiamo nell'osservare stesso.
Per por stare tra ego e superego , tra luce e buio , tra dentro e fuori , vivi e non , passivo e attivo . Ostacoli sono la presunzione, l'arroganza, la pigrizia, l'autocommiserazione, il narcisismo , e l'egocentrismo in generale. Come ogni equilibrio è il risultato di forze contrastanti, l'equilibrio è anche annullamento di componenti o energie nel momento presente.
L'equilibrio non esiste se non nel presente , è una caratteristica di ogni presente, assume manifestazioni infinite osservabili in altrettante prospettive. Il presente ciò che evita l'illusione è da lui che ha origine il maya e a lui torna, ha in se tutte le leggi e le loro alternative, nel presente si può modificare il presente e renderlo il presente.
Se sogniamo, ridiamo, soffriamo, voliamo, lo facciamo sempre nel presente. Il presente e l'unica possibilità di ogni futuro e passato. Il presente è dio . Il presente è ciò che ci libera dal presente. Nel presente la natura umana può percepire compassione per tutto, stupore per ciò che conosce, amorevole ammirazione per il percepito , amore incondizionato. Il presente è ciò su cui mettiamo la nostra attenzione. Il piacere di vivere il presente è in equilibrio con il dispiacere altrimenti non sarebbero esistiti e con loro il presente.
Tutto è possibile, anche l'impossibile, il presente è entrambi. L'istinto è consapevolezza senza pensiero. L'istinto non misura, percepisce e agisce in sincronicità con il mistero che ci comprende. È una comando-azione che preserva la vita.
I bipedi anno perso il contatto con il proprio istinto , lo hanno confuso con qualcosa di primordiale ed inutile, credono che oggi siamo nei " tempi moderni" , che non serve più. Gli animali preVEDONO i terremoti. Noi no.
La nostra razionalità ci impedisce di essere sereni e non ci fa percepire il mondo, ci racconta e si racconta la realtà e ci crede. Il mondo è un mistero e come tale non può essere razionalizzato. L'istinto ha accesso ad una memoria che è ancestrale, genetica, cristallina. Ne ha accesso senza volontà o costruzioni mentali.
(Ignoto sofista)
Caro Ignoto sofista, cosa ne sai di quello che preVEDONO gli altri; dopo tante riflessioni, elucubrazioni mentali che puoi permetterti di fare, perché riesci a dedicarci tempo, magari un tempo che tu hai e che altri non hanno, potresti almeno lasciare agli altri quello che sono, senza decidere tu quello che VEDONO o non VEDONO. Scusa la franchezza, ma volevo arrivare a dirti che ad ogni terremoto di vaste proporzioni, mi sento malissimo e lo preSENTO almeno due o tre giorni prima. Una condanna, credimi, perché gli animali possono fregarsene e una volta passato non devono rendere conto nemmeno alla loro coscienza; per un umano, come credo di essere io, è una vera disperazione. Mi sento come Cassandra, o forse sono solo un animale....
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