L'origine dell'ebraismo è la religione dei Sumeri



Nei testi sumeri di circa 6000 anni fa si parla del dio EN.LIL, che
aveva l’epiteto di ILU.KUR.GAL, ovvero “Signore della grande
montagna”; egli aveva tre figli, uno dei quali si chiamava ISH.KUR o
“Signore della montagna”, difatti il glifo KUR in sumero significa
“montagna” mentre ISH è un gioco di parole che deriva dall’unire
l’accadico ISHA (signore) con la desinenza cananea ISH (montagna),
glifo che viene tradotto in accadico con SHADDU, e che si evolverà in
ebraico in El Shaddai, dove El vuol dire “Signore”, mentre Shaddai
significa “montagna”. Questo è l’epiteto con cui Dio si presenterà per
la prima nell’Antico Testamento, quando in Genesi 17: 1,2 disse ad
Abramo: «Io sono El Shaddai, cammina alla mia presenza e sii
perfetto».


Ishkur prenderà il nome di Hadad in accadico, mentre per i cananei
diventerà Baal Hadad. Gli Assiri cercarono di concretizzare il primo
tentativo di monoteismo sul dio semitico Baal, tuttavia resosi conto
che questo dio non era idoneo ad assurgere a tale funzione a causa
della sua tradizione secolare, nonché dell’importanza che la sua
figura ricopriva nel Pantheon cananeo, capirono che sarebbe stato
arduo far traslitterare su di esso le caratteristiche di altre
maggiori divinità. La soluzione per un passaggio dal politeismo al
monoteismo fu trovata quindi facendo prendere in sposa al dio Baal la
sua sorellastra Asherah, ed il figlio nato dalla loro unione fu
chiamato Yaw El, dove possiamo subito notare l’assonanza con il dio
biblico Yahweh. Fu così fatto traslitterare, questa volta con
successo, il tentativo di monoteismo dal dio fenicio Baal a Yahweh,
tanto che ritroviamo in entrambi lo stesso epiteto di Cavaliere delle
nubi. Difatti il dio fenicio Baal lo ritroviamo in un testo
proveniente da Ugarit e risalente al XIV secolo a.C., dove si legge:
Per sette anni possa Ba‘al essere assente,
per otto anni il Cavaliere delle Nubi!
CTA 19: IV: 204-205; KTU 1.19: IV: 42-43


Come è possibile notare dalle tavolette ugaritiche, Baal è
identificato con l’epiteto di Cavaliere delle nubi, lo stesso che, di
fatto, ritroviamo in Salmi 68: 5 attribuito al dio biblico Yahweh:
Cantate, o dèi! Inneggiate, o suoi cieli!
Spianate la strada al Cavaliere delle Nubi!
In Yahweh gioite
ed esultate dinanzi a lui!
Salmi [LXVIII: 5]
Questo epiteto, di derivazione semitica, è la prova che Yahweh sia
nato dalla traslitterazione del dio fenicio Baal, derivazione a sua
volta di quell’ISH.KUR sumerico. Non solo: per completare il processo
di sincretismo Asherah, madre di Yahweh, fu data in sposa a suo
figlio, come evidenziato, oltre che da numerosi ritrovamenti
archeologici, anche da una iscrizione paleo ebraica risalente all’VIII
secolo a.C. e recentemente rinvenuta nei pressi di Kuntillet ‘Ajrud,
dove si legge:
Ti benedico tramite Yahweh di Samaria e la sua Asherah
Iscrizione Paleoebraica


Gli invasori Hyksos-Ebrei, adoratori del dio Baal, come raccontato da
Manetone conquistarono l’Egitto nel 1750 a.C., scegliendo Seth per
affinità elettive con il loro dio. Dopo le due cacciate del primo e
secondo Esodo, gli Ebrei promuoveranno il nuovo dio Yahweh eliminando
i riferimenti a sua madre, ed in seguito moglie, Asherah, come
testimoniato da numerosi riferimenti biblici (cfr. I Samuele 7: 4 e
12: 10; II Re 10: 19; II Re 11: 18). L’esatta interpretazione
dell’epiteto biblico “El Shaddai”, che designerebbe Yahweh come un dio
delle montagne, è peraltro confermata anche da numerosi riferimenti
biblici:
I Re 20: 23 – «Ma i servi del re di Aram dissero a lui: “Il loro dio è
un dio delle montagne»
Salmo 67: 14-17 – «Dio ha scelto a sua dimora il monte di Basan, il
monte delle alte cime; il Signore lo abiterà per sempre»


(Fonte notizie: http://apocalisselaica.net/)

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