Nativi del web... e trasformazione della comunicazione



“Dopo internet il futuro della comunicazione si chiama  telepatia…” (Saul Arpino)
Le fonti di informazione ormai “viaggiano" sul web. Internet ha cambiato ed aggiornato il  mondo  della comunicazione e della carta stampata, creando , lettori, blogger, cittadini, aspiranti giornalisti, giornalisti, ed abitanti del mondo del web che partecipano con  “passione” alla creazione, partecipazione e circolazione delle informazioni, grazie a questi nuovi media. Oggi con piccoli mezzi, e pochi soldi, ognuno di noi può diventare giornalista, ma anche editore di se stesso. Tutti possono raccontare, narrare, esprimere opinioni, denunciare fatti non conosciuti. Da qui al cosiddetto  “giornalismo partecipativo” il passo è assai breve. Dal Medio Oriente e dall’Africa  i “citizen” media” offrono e puntano  all’informazione di base, sostituendosi così alle grandi testate,
 Ed in Italia cosa succede?
Non ci sembra che la blogosfera di casa nostra abbia rilevanza nel mondo, ma qualche rilancio  sostanziale e globale si è avuto grazie al blog aperto da Beppe Grillo. Ma non solo Grillo ha avuto questa idea. Circa una dozzina di anni fa, Roberto D’Agostino per mezzo di Dagospia, intuì le potenzialità della rete.  E’ importante aiutare i blogger a costruirsi un proprio linguaggio per raccontare e raccontarsi. In tal senso è  significativo ed importante  anche l'esperimento autarchico tentato dal "Giornaletto di Saul" di Saul Arpino.
Di solito a tentare la via dell'informazione virtuale son   giovani predisposti  e nati per la tecnologia, i così chiamati “nativi del web”,  ma è necessario, per mantenere una credibilità,  approfondire e verificare sempre le fonti da cui provengono le notizie.  Un mondo di “nuovi reporter”, una generazione formata da 2.0, che avanza armata di pc,  telefonino, telecamerina, con l’ansia di raccontare il mondo.
Rita De Angelis

1 commento:

  1. Cara Rita, apprezzo i tuoi interventi. Pur essendo più vicina d'età a Paolo che ai giovani webbisti di oggi, sono a testimoniare anch'io che la potenzialità del web è immensa e che prima di diffondere occorre verificare. Ma... "mi consenta"... i telegiornali, i giornali, i media in generale sparano cavolate ogni giorno, spesso non si smentiscono nemmeno se sbagliano. Il problema è che chi viaggia "ai margini" - e intendo ai margini della pseudolegalità inventata dai potenti - è spesso tacciato di terrorismo, ateismo, stregoneria e quant'altro. Mi piacerebbe fare un censimento per capire quanti sono "ai margini" come noi, che continuiamo imperterriti a diffondere ciò che "vediamo", le tante miserie umane, la naturalità degli eventi e tentiamo di far cadere il velo di maia da chi guarda ancora il dito invece della luna... Grazie per questi spunti che mi aiutano ad esprimere le mie opinioni.

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