Lakshmi veniva all’ashram per pascolare ogni giorno e sedersi nella hall accanto a Ramana. Ramana aveva un grande rispetto per tutti gli animali e disse in un’occasione: «Non è vero che la nascita nello stato umano è necessariamente la più alta, e che la realizzazione possa essere raggiunta soltanto da un essere umano: anche un animale può raggiungere l’auto-realizzazione (Muliadar 2-9-46) ».
Una volta Lakshmi entro nella hall mentre Ramana stava leggendo i giornali e iniziò a leccare i fogli. Ramana la guardo e gli disse «Aspetta un momento Lakshmi». Ma Lakshmi continuò a leccare i fogli. Ramana posò il giornale e mise le sue mani dietro le corna della mucca e poggio la fronte sulla sua fronte e rimasero così, immobili. Dopo un po’ Ramana si girò verso Shantammal che assisteva sbalordito alla scena e gli disse «Sai cosa Lakshmi sta facendo? È in samadhi». La mucca rimase immobile con il respiro sospeso fino a quando Ramana gli disse « Lakshmi come ti senti adesso?» . Al che girando attorno a Ramana se ne andò. Alla fine laksmi non tornò più la sera in città e si sistemò definitivamente al Ramanashramam ( The Maharshi Novembre Dicembre 1998 Eternal Bhagavan di Shantammal).
Il 17 giugno del 1948 Lakshmi si ammalò. Il mattino successivo era palese che era ormai prossima alla morte. Ramana andò da lei e la salutò chiamandola madre, prese la sua testa sulle ginocchia la guardò negli occhi e le tenne una mano sul cuore e l’altra sulla testa e rimase così finché Lakshmi non abbandonò il corpo. Secondo la tradizione che il corpo del jnani dovesse essere interrato e non arso sulla pira funebre Lakshmi ebbe una sepoltura cerimoniale e sulla sua tomba si pose una statua e una lapide su cui Ramana in tamil scrisse che Lakshmi aveva conseguito la liberazione.
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