Noi siamo anime, siamo Spirito individualizzato; questo è il motivo per cui dobbiamo ritornare a Dio. Dobbiamo considerarci anime e non creature mortali.Quando guardo la fotografia dei miei genitori, non riesco a credere che il mio corpo sia nato da loro, perché so che sono stati creati anch’essi da Dio. Il Vasaio ha creato l’argilla con la quale ha modellato la mia forma e quella di mio padre e di mia madre. Come potrei dire allora che sono stati i miei genitori a crearmi? Il mio Padre Celeste è l’unico artefice della mia nascita. Allo stesso modo, Sankara ha detto: “Non ho nascita, né morte, né casta. Non ho padre né madre. Sono Lui, sono Lui; lo Spirito beato, sono Lui”. Ora i miei genitori terreni sono morti, ma rimangono nella mia coscienza e nella memoria della mia anima che fa parte di Dio, come io stesso ne faccio parte. Quindi,perché devo limitare quel ricordo chiamandoli padre e madre?
La devozione che si prova per i genitori è simile alla devozione che si prova per Dio, perché il vostro vero Genitore li ha incaricati di prendersi cura di voi. Ma il vostro primo gesto di lealtà deve essere rivolto a Dio,il vostro vero Genitore presente nel padre e nella madre terreni. Dio è vostro padre, Dio è vostra madre, Dio è il vostro amore supremo. La presenza di Dio rende meravigliosi i rapporti familiari e tutti gli altri rapporti umani che, senza di Lui, sono soltanto l’ interazione delle leggi del karma e della natura in questa vita. Quei rapporti non significherebbero nulla se Dio non avesse infuso i suoi pensieri e il suo amore nel vostro cuore.
Rimarreste stupiti se sapeste quanto è stupenda la vostra anima, quanto avete deturpato la sua manifestazione nell’ego e quanto avete turbato quella coscienza divina con le azioni errate. La maggioranza degli esseri umani pensa che la vita sia molto affascinante, ma con il passare del tempo se ne stanca, e quando muore ritorna inconsapevolmente nell’anima. Lo stato della mia coscienza è esattamente opposto. Io vivo nell’anima ora, ma trovo comunque il modo di svolgere la mia opera nel mondo.
Tuttavia non lascio che l’attaccamento a una qualsiasi cosa si manifesti in me perché vedo le ingiustizie e la precarietà della vita. Vedo la crudeltà: il pesce grande che mangia quello piccolo, un animale che si ciba della carne di un altro, la vita che combatte la vita, gli orrori della povertà e della malattia.
Allora dico: “Signore, questo è il tuo spettacolo. Così sia. Ma non mi interessa farne parte, se non per obbedire alla tua volontà. Compirò la tua opera il più presto possibile e mi allontanerò in fretta dal tuo spettacolo; ma voglio anche aiutare il mio prossimo ad allontanarsi da questo ingannevole dramma, fatto di commedie e di incubi”.
Non prendete la vita troppo seriamente. Finirà prima che ve ne accorgiate. Quando eravamo bambini ci sembrava bellissima. Erano così tante le cose da desiderare, così tante le cose di cui godere senza grandi responsabilità. Ma ora comprendete in che cosa consiste. Tutti quei sogni sono svaniti, e allo stesso modo finirà questo episodio della vita. Ma fino a quando durerà, fate in modo che i vostri pensieri siano rivolti soltanto a Dio. Se Lo cercate seriamente, come potrà resistere al vostro amore? Parlategli sempre, in segreto; ed Egli non potrà più rimanere lontano da voi.
“Rivolgete a mia Madre l’ invocazione della vostra anima, ed Ella non potrà più rimanere nascosta”. Chiudete gli occhi, pensate a Dio, e invocate la Madre divina dal profondo dell’ anima. Potete farlo sempre, in ogni momento, in ogni luogo. Qualsiasi cosa stiate facendo, potete conversare mentalmente con Dio: “ Mio Signore, io ti sto cercando. Non voglio nient’ altro che Te. Desidero tanto stare sempre con Te. Tu mi hai fatto a Tua immagine; Tu sei la mia dimora. Non puoi tenermi lontano da te. Forse ho commesso molti errori, tentato dalle illusioni del tuo spettacolo cosmico. Ma poiché Tu sei mia madre, mio padre, mio amico, so che mi perdonerai e mi riprenderai con Te. Voglio tornare a casa. Voglio venire da Te”.
Paramhansa Yogananda
Tratto da "Verso la realizzazione del Sé"
Ed. Astrolabio
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