Spesso pensiamo che l'Europa sia più avanzata, sulle lotte ambientali. "Invece la maggior parte di queste battaglie avvengono nel Sud del mondo, e abbiamo tutto da imparare.
Là ci sono le proposte piu' costruttive dell'economia ecologica", diceva Joan Martinez Alier, dell'Università
autonoma di Barcellona, al convegno internazionale su "Economia ecologica e crisi" tenuto a Roma il 25 giugno 2009, organizzato dall'associazione A Sud e dal progetto europeo Civil Society Engagement with Ecological Economics (lunga sigla che significa "impegno della societa' civile con l'economia ecologica"), che lavora per superare il gap fra la ricerca accademica e la conoscenza delle organizzazioni della società civile sul campo - quindi per divulgare principi e pratiche dell'economia ecologica: e il primo e' che i flussi di energia e di materie prime devono decrescere nel post-sviluppo.
Tuttavia, come ha detto Simron Jit Singh, indiano ricercatore in Austria, "l'India e' tuttora un'economia estrattiva, che ha già usato fin troppo il proprio capitale di risorse". E l'ha usato non per il consumo interno ma per l'export: "Ricava poco denaro con molto danno..".
Al tempo stesso proprio la "società in movimento", soprattutto nel Sud del mondo (Asia, Africa, Sudamerica) ha vinto diversi conflitti ambientali, ad esempio costringendo a sospendere decine di megaopere (dighe, fabbriche, miniere). Non solo: i poveri nelle campagne stanno dimostrando capacità di reazione e inventiva: Supriya Singh, del Center for Science and Environment di New Delhi, ha spiegato che "povertà e distruzione ambientale sono due lati dello stesso problema". Ma ha anche raccontato che intere regioni dell'India si sono mobilitate per gestire l'acqua in modo sostenibile, e con misure intelligenti e drastiche sono riusciti a ricostruire le risorse idriche e insieme l'agricoltura e la vita dei villaggi, nell'India rurale che è un'economia tutta basata sulle biomasse.
L'India è anche il paese del National Rural Employment Guarantee Act (Nrega), la legge che per ridurre la povertà rurale garantisce un minimo di cento giorni lavorativi pagati a ogni nucleo familiare: il programma prevede di usare questo lavoro per riforestare e creare cisterne per la raccolta dell'acqua. Il Cse intende applicare i metodi dell'economia ecologica per valutare i benefici sociali, economici e ambientali del Nrega in diversi distretti.
In America Latina l'uscita dall'economia fossile - insieme all'ingresso nell'economia della collaborazione fra stati e comunita' - ha contagiato perfino alcuni governi. Si pensi alla proposta governativa di moratoria dell'estrazione del petrolio nel parco nazionale Yasuni' (Ecuador).
Perché "la vera soluzione alla crisi e' nella piccola produzione contadina e indigena e nell'economia locale, nei vincoli di solidarieta' nel tenersi ai margini da parte di certe comunità. I saperi indigeni hanno validità universale, possono aiutare anche altrove a uscire dalla crisi dell'egoismo, dello sfruttamento e del consumismo estremo", dice Omar Bonilla Martinez, della rete ecuadoriana Accion Ecologica.
Le lotte del movimento antiminerario ecuadoriano con imponenti mobilitazioni recenti e future vedono in alleanza "i popoli indigeni che da sempre sostengono il buen vivir come idea e pratica di sviluppo armonioso e gli ecologisti urbani che condividendone la visione hanno dato loro forse una forma per esprimersi".
Marinella Correggia
Marinella Correggia
Dal quotidiano "Il Manifesto" del 27 giugno 2009 col titolo "L'economia ecologica"
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Marinella Correggia approfondirà questo tema durante la tavola rotonda "Forum del lavoro bioregionale" che si tiene a Treia il 23 aprile 2016. Sarà presente anche Marica Di Pierri referente dell'associazione "A Sud" menzionata nell'articolo, che presenterà il suo libro "Riconversione: un'utopia concreta".
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