Dialogo riflesso tra Sebastian, Faitù ed altri sé... in accelerazione della memoria

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Buongiorno bio come previsto mi ritrovo su una spiaggia pescarese visto che me la sono poco sentita andare al Festival delle  Erbe con la vespetta 50 special


Hai fatto bene Faitù,  bella la vespetta

buongiorno la chitarra è pronta


buongiono Micche' angor trov nu passagge o na machin pi duman

mio caro ti ho fatto mettere le balle di paglia come mi hai chiesto tu!

ero assente assorta quasi assopita nell'orto

passo dopo, che vado un attimo!

amor che al cor gentile ratto s'apprende…

ecco come inizia la storia

A volte le  parole scivolano senza lasciare traccia sul nostro essere assente come flusso indistinto di un linguaggio continuamente frammentato, mai  ricomposto, visionario e televisionario con un sfasamento sincronico unidirezionale, baci allo zolfo.

Faitu’ smanettava continuamente con il suo cellulare mandando e ricevendo messaggi di sorta, dopo un po' stanco di questa attività si alzò dalla sabbia e inizio a passeggiare distratto nervosamente sulla spiaggia.

Allorquando vide quella ragazza che prendeva il sole sul bagnasciuga con le trecce da biancaneve il costume bianco e gli occhili rotondi. Così aveva iniziato a girarle attorno raccogliendo i legnetti che le stavano nei paraggi.

Quando lei si era alzata da terra lui le aveva detto: "grazie dei legnetti!"
 - "perché ho fatto qualcosa?"  rispose lei -  "come ti chiami?" disse faitù - "mi chiamo spirituale!" -  "ah ecco perché!" -  "perché cosa?" - "ecco perché i legnetti si stavano allontanando; quando lo spirito abbonda la materia scappa!" - "vorrai dire quando la materia abbonda lo spirito scappa!"  lo aveva corretto “spirituale” -  Allora aggiunsi: “faitù“  - "preferisco quando la materia abbonda e lo spirito balla! ecco, ho raccolto questi legnetti per farne una specie di scultura volatile e leggera che mi pare si chiami scacciapensieri come quelle sculture composte di calder che si muovono al minimo alito di vento, i legnetti producono suoni muti e silenziosi. le strutture semplici o composte, lo metterò all'orto!". 

Nel frattempo era arrivata una sua amica “amore” e ascoltando il discorso aveva affermato: "gli orti.. ora tutti li fanno, c'è una grande tendenza a fare orti è divenuta come una moda! C'è chi li fa pure sui balconi e poi quelli che  li fanno quel che producono se lo mangiano pure!  - "Veramente anch'io faccio orti, orti urbani!"  aveva riposto timidamente faitù ed  aveva continuato: posso chiedervi un favore! dipende vediamo di che si tratta! avevano risposto incuriosite “amore” e “spirituale”...

In genere scrivo e racconto storie ora ho perso l'ispirazione e se volete aiutarmi a ritrovarla? vediamo… che possiamo fare! ora vi leggo quel che ho scritto stamane si intitola: “bestiario di spostati e sognatori” sottotitolo “quando la materia abbonda lo spirito balla”:

Mi giro e mi rigiro la pizza come mi pare!

in verita  so ancora poco quale’ il mio trip!

aspetto di sentirmelo dire e se  lo sapete sono qui pronto ad ascoltarvi!

mi sento poco rivoluzionario anche poco ribelle!

da tempo  seguo l'estetica della relovetion al posto della revolution

addio relovetion benvenuta relovetion

attraverso le cosiddette azioni della gioia cerco quel che chiamo

il punto dell acqua

il centro armonico

determina l'incontro

tra le diverse tendenze

anime plesse e perplesse

accelerazione della memoria

come tocco immaginario:

respiro sguardo movimento gesto

più in grande lo spirito vitale

l'energia di orgon

con la rimozione della famosa corazza

come la chiamava W. Reich

come semi

nei loro sacchettini

di carta

piccole bombe vitali

cosi noi!

Bell'inizio fanno loro e poi? e poi di più non so! 

Spirituale: "sai che non ci avevo mai pensato  alla parola relovetion che fa pensare a rinnamoramento, ritorno all'amore piuttosto che fare la rivoluzione" -  "vero, reinnamoriamoci dell'essere attraverso appunto la revoluzione. scriverò su una maglietta relovetion, grazie!"  Anche Amore annuiva sorridendo.

Nel frattempo in mare a pochi metri dalla riva mentre noi ci stavamo reinnamorando decine di barche pescherecci turbosoffianti con un rombo  assordante aspiravano distruggendo tutta la vita dei fondali marini. nei paraggi la motonave della guardia costiera controllava se tutto il lavoro di distruzione fosse svolto con perizia. Contemporaneamente sulla spiaggia con rumori ancora più forti alcuni trattori spianavano le dune strappando tutta  la vegetazione e le giovani piantine. Non contenti con trattori ancor più piccoli setacciavano tutta la  sabbia togliendone tutti i semi  e l'energia vitale. 

Ecco ora una mar completamente sterile e duna appiattita e triste. Questo lavoro è ripetuto con determinazione più volte con cura e pazienza. Dall'alto un aereo passa col suo rumore lasciando la sua scia bianca in sintonia come  se ci fosse un segreto ritmo o patto con trattori e pescherecci del mare e della sabbia…

E questo è tutto!

…per ora!


il

mio

solo

compagno

è

il

silenzio

poi

il

vento

la

pioggia

il

mare

e

la

sabbia

calda

sul

mio

corpo

morbido

e

intenso



Sebastian,  sulla spiaggia di Pescara, con Faitù ed altre forme immaginarie

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