"Verrà un tempo in cui considereremo l'uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo." (Leonardo da Vinci)
Sto con Da Vinci sul tema uccisione animali non umani. Non cambierei mai idea.
Io sono vegano per scelta etica, ovvero perché non trovo giusto che per un mio “vezzo alimentare o di moda” (un vegano per scelta etica non può certo accettare la catena “alimentare e produttiva” della lana, per esempio) un essere vivente debba morire. Un essere che, come tutti noi che ci riteniamo “superiori”, può provare paura, angoscia, gioia, dolore, freddo, caldo, fame, sete.
Essere vegani si può. Anzi, se tutti lo fossero, si risolverebbero tanti problemi, senza spendere un soldo.
Si abbasserebbe drasticamente il tasso di morti per problemi cardiocircolatori, per tumori, per diabete.
Per non parlare delle altre questioni relative ai danni degli allevamenti intensivi di cui tu parli nel tuo articolo.
Per non parlare dei territori devastati per produrre cereali e altri vegetali non a uso umano.
E’ un’assurdità che per produrre un chilo di carne servano 30mila litri d’acqua.
Ma più importante di tutti, sarebbe il fatto che il rispetto della vita diverrebbe la base sulla quale si fonderebbe la società degli uomini.
Perché è innegabile che la crudeltà verso gli animali, sia essa perpetrata direttamente o indirettamente, è tirocinio verso l’abitudine all’indifferenza della sofferenza altrui e, purtroppo, spesso, è tirocinio alla crudeltà verso gli uomini.
Mettersi nei panni degli altri, a volte, è scomodo.
Un vitellino, per me, “è gli altri”.
Si tratta di empatia. Se evitassimo di fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi, il mondo sarebbe migliore.
Dimitri Sardini
P.S. Guardo spesso mia figlia sperando che un giorno possa vedere un mondo cosi come piacerebbe a noi
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Mio commentino: "Su una cosa in particolare sono d'accordo cioè che lo sfruttamento degli altri animali e la base dell'accettazione morale dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Ma credo sia possibile trovare forme di reciproco aiuto che non danneggerebbero alcuna specie, come sarebbe possibile trovare forme solidali anche nella nostra società. Essendo vegetariano dal 1973 ed inoltre avendo avuto cura e goduto della compagnia di molti animali, dalle scimmie, agli asini, dalle galline, alle pecore, dai maiali ai conigli, etc. etc. ed avendo avuto una vita sociale intensa in cui i buoni ed i cattivi sono stati i miei compagni di vita, mi sono accorto che la differenza fra le varie specie è minima.. Una sintesi per la reciproca crescita ed aiuta dovremmo cercarla e viverla coscientemente, come coscientemente viviamo accettando il rapporto con chiunque, uomo od animale che sia, senza volerlo sopprimere e senza volerlo mantenere come un parassita...." (Paolo D'Arpini)
...............................
Articolo di riferimento: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/03/basta-carne-nel-piatto-ma-il-formaggio.html
Sto con Da Vinci sul tema uccisione animali non umani. Non cambierei mai idea.
Io sono vegano per scelta etica, ovvero perché non trovo giusto che per un mio “vezzo alimentare o di moda” (un vegano per scelta etica non può certo accettare la catena “alimentare e produttiva” della lana, per esempio) un essere vivente debba morire. Un essere che, come tutti noi che ci riteniamo “superiori”, può provare paura, angoscia, gioia, dolore, freddo, caldo, fame, sete.
Essere vegani si può. Anzi, se tutti lo fossero, si risolverebbero tanti problemi, senza spendere un soldo.
Si abbasserebbe drasticamente il tasso di morti per problemi cardiocircolatori, per tumori, per diabete.
Per non parlare delle altre questioni relative ai danni degli allevamenti intensivi di cui tu parli nel tuo articolo.
Per non parlare dei territori devastati per produrre cereali e altri vegetali non a uso umano.
E’ un’assurdità che per produrre un chilo di carne servano 30mila litri d’acqua.
Ma più importante di tutti, sarebbe il fatto che il rispetto della vita diverrebbe la base sulla quale si fonderebbe la società degli uomini.
Perché è innegabile che la crudeltà verso gli animali, sia essa perpetrata direttamente o indirettamente, è tirocinio verso l’abitudine all’indifferenza della sofferenza altrui e, purtroppo, spesso, è tirocinio alla crudeltà verso gli uomini.
Mettersi nei panni degli altri, a volte, è scomodo.
Un vitellino, per me, “è gli altri”.
Si tratta di empatia. Se evitassimo di fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi, il mondo sarebbe migliore.
Dimitri Sardini
P.S. Guardo spesso mia figlia sperando che un giorno possa vedere un mondo cosi come piacerebbe a noi
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Mio commentino: "Su una cosa in particolare sono d'accordo cioè che lo sfruttamento degli altri animali e la base dell'accettazione morale dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Ma credo sia possibile trovare forme di reciproco aiuto che non danneggerebbero alcuna specie, come sarebbe possibile trovare forme solidali anche nella nostra società. Essendo vegetariano dal 1973 ed inoltre avendo avuto cura e goduto della compagnia di molti animali, dalle scimmie, agli asini, dalle galline, alle pecore, dai maiali ai conigli, etc. etc. ed avendo avuto una vita sociale intensa in cui i buoni ed i cattivi sono stati i miei compagni di vita, mi sono accorto che la differenza fra le varie specie è minima.. Una sintesi per la reciproca crescita ed aiuta dovremmo cercarla e viverla coscientemente, come coscientemente viviamo accettando il rapporto con chiunque, uomo od animale che sia, senza volerlo sopprimere e senza volerlo mantenere come un parassita...." (Paolo D'Arpini)
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Articolo di riferimento: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/03/basta-carne-nel-piatto-ma-il-formaggio.html
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