Il Risveglio non può essere indotto negli altri con le parole, avviene spontaneamente alla presenza di un'anima realizzata, per simpatia innata, ed in essa si riconosce se stessi, l’Essere come veramente è, completo, puro, reale, perfetto, senza paure e senza desideri.
Ma non si possono reprimere paure e desideri con un atto di volontà, la scomparsa di paure e desideri avviene naturalmente, quando scoprendo e amando il nostro vero Sé, non abbiamo più paura di nulla e non abbiamo più desideri.
Così possiamo seguire le due vie, i due sistemi indicati dai santi: "ama il prossimo tuo" e "conosci te stesso".
Ovvio che gli altri fanno parte di noi, capendo noi stessi e conoscendoci, conosciamo e capiamo gli altri, e conoscendo gli altri capiamo meglio noi stessi, nei momenti bui e in quelli luminosi, e possiamo rifletterci e far “riflettere” gli altri in noi.
Prestando attenzione al Sé, che è in tutti, possiamo tranquillamente dimenticare il nostro ego, che ci porta sempre e comunque a contrapporci, a differenziarci, a metterci in opposizione con ciò che noi, ciecamente, vediamo diverso, ma che fa parte dello stesso uno. A volte l’ego viene smascherato ed allora esce dal cuore una sonora risata: "ti ho scoperto!". Anche se lui spesso è ancora lì a prendersi, immotivatamente e dannosamente, di nuovo, il suo spazio.
Si dice che quando arriviamo a conoscerci e accettarci completamente, le nostre azioni sono consone alle circostanze ma non hanno finalità particolari, non abbiamo bisogno di combattere alcuno, possiamo amare indefinitamente e senza condizioni il resto del mondo.
L’evoluzione procederebbe così e può procedere così non tanto o non solo per tentativi ed errori, ma tramite quello pseudopodo evolutivo, che tira l’intero corpo cellulare in avanti……..
La complementarietà porta all’equilibrio, alla visione chiara dei due aspetti, allo spirito e alla materia, al buio e alla luce, al moto e all’inerzia, nella comprensione che siamo tutti uniti, e “dolore e piacere sono le creste e gli avvallamenti nell’oceano della beatitudine. In profondità c’è la pienezza assoluta” (Nisargadatta Maharaj)
Caterina Regazzi
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