Progetto di recupero, riqualifica e attuale impiego come risorsa comunitaria di un ospitale medievale:
SAN BIAGIO di CASAGLIOLA (XII – XV secolo) presso Vergato (BO) lungo la strada del fiume Reno tra Emilia e Toscana.
Per Aristotele la memoria è innanzitutto un luogo. Un luogo che genera immagini archetipi che giungono spontaneamente a noi. Senza questi immagini, sosteneva, non fosse nemmeno possibile l’atto di pensare e immaginare. Recuperare l’ospitale medievale di San Biagio di Casagliola, per noi non significa quindi cercare di comprendere quale fosse la sua struttura e funzione originaria dando lustro meramente alle pietre, ma accogliere le immagini e i valori che percepiamo come attualissimi che tale luogo suggerisce.
DELLE ISTITUZIONI DETTE “OSPITALI” : L’applicazione della regola 58 di San Benedetto, che si rifà direttamente al versetto del Vangelo di Matteo: “ fui straniero e mi accoglieste”, condusse pievi e monasteri ad istituire per pellegrini e viandanti dei luoghi di sosta lungo le “strate” medievali. Tali istituzioni erano poli-funzionali perché l’ospitalità veniva già allora! fornita diversificata e attraverso l’emissione di più “serviti”. Gestiti normalmente dai
“conversi” dei laici che si donavano a questo scopo gli ospitali erano formati da un insieme sinergico di edifici:
- le camere da letto o dormitori con letti a sufficienza e capaci di rispondere a diversi bisogni
- la stalla e il ricovero “delle cavalcature” si trovavano nei pressi di luoghi sacri ed è interessante notare che fornissero
- pane e vino e a volte un menu più ampio
- legna e fuoco
- fieno e un maniscalco per cavalli , asini e muli
Ovvero, un accoglienza gratuita ma già strutturata. Ci sono addirittura documenti che tracciano linee guida per tutelare l’operato dell’ospitale imponendo vere regole in alcuni casi come: “l’accoglienza si estende per tre giorni soli consecutivi e solo per tre persone alla volta”. Gli itinerari aspri, soprattutto d’inverno, della montagna bolognese e pistoiese, videro il sorgere di diverse strutture simili dove nei secoli trovarono alloggio non solo pellegrini ma i vari utilizzatori delle strade: viandanti e mercanti, stranieri diretti a Roma o altrove … Un’umanità in cammino, ciascuno con il suo fardello e i suoi diversi bisogni.
DALL “ANTICO OSPITALE” ALLA CASA “OSPITALE”: Sarebbe un tentativo anacronistico (e probabilmente inutile e destinato al fallimento) riportare in vita un ospitale medievale cercando di attualizzare il “c’era una volta”! La Casa Ospitale che abbiamo in mente dovrà rispondere alle esigenze di una pluralità di utenze contemporanee e non a quelle dei pellegrini del 1200. Ci piace però pensare che i viaggiatori che oggi si muovono spinti da un “bisogno dell’anima” (di apprendimento, comprensione, trasformazione interiore, o degli stili di vita) meritino di essere accolti, di trovare luoghi e persone predisposte una volta che essi si mettano “in viaggio” a fornir loro occasioni dedicate. Alcuni autori tracciano un parallelo tra l’antico concetto di pellegrinaggio e le moderne psicoterapie, il coltivare passioni in diversi ambiti e tutte quelle attività che costringono i nostri ego a riesaminare le proprie convinzioni. L’augurio è che la “Casa Ospitale” possa divenire una meta e una risorsa per tali “viaggiatori”!
L’ANTICO OSPITALE DIVENTA SEDE DI UNA COOPERATIVA SOCIALE Nell’ottobre 2012, la cooperativa Biotec, trasferisce in parte del medievale ospitale i suoi animali e decide di avviarci le proprie attività
Cooperativa Biotec Vergato (BO) cell 3806363205 - mail coperativabiotec@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.