.....da piccola non mi piaceva sgusciare fave e piselli e così mia nonna per farsi aiutare s'era inventata un gioco: non mi lusingava con Carosello o caramelle, mi prometteva la "fortuna".
"E daje cocca, che ce vole, in due fammo subbito, e po' ricordete che se ne trovi una con sette acini, trovi la fortuna".
Io lo sapevo che era un'impresa impossibile perché quando andava proprio bene ce ne potevi trovare quattro o cinque al massimo, non si usavano ancora i nitrati e la terra da sola quello poteva dare, ma la promessa era troppo allettante e allora continuavo a scegliere i baccelli più lunghi e pieni e mi dicevo: "Stavolta lo trovo"!.
Macché! Mai trovato uno.
Mi è tornato in mente questo ricordo stamattina,quando pulendo i piselli tutti contenevano almeno dieci acini.
"Adesso si che sono fortunata! Ma come mai non me ne sono accorta prima e ho continuato a cercare invano questa benedetta fortuna?"
Chissà invece da quanto tempo e quante volte m'e' passata vicina e non l'ho riconosciuta scambiandola forse anche per disgrazia.
Mia nonna, che era saggia, mi ha lasciato la speranza, sapeva che la fortuna a quei tempi era già avere un cesto di fave da sgusciare e una nipotina che ti aiutava a farlo.
Decido allora anch'io, da oggi, di riconoscerla in ogni evento della mia vita, nei buoni e nei meno buoni e sento che il segreto per essere felice sta proprio in questa decisione.
Lucilla Pavoni
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