Gli ebrei avevano tutto il diritto di non riconoscere in Gesù il vero messia....



"Nel tentativo di dare una risposta, almeno parziale, alle domande è necessario comprendere uno dei passaggi fondamentali della storia ebraica, ovvero il mancato riconoscimento del Messia, messo in croce sotto Ponzio Pilato. Le cause della non accoglienza di Cristo, in parte, ne hanno preceduto la venuta: già nell’Antico Testamento il popolo d’Israele, sebbene eletto, viene chiamato da Dio stesso 'popolo di dura cervice." 

Già questa premessa dimostra, caso mai, che "di dura cervice" (e sconfinata falsa coscienza-malafede) sono innanzi tutto i cattoprelati eredi dei LORO fVatelli maggioVi: il "Gesù Cristo" dei "Vangeli" non è mai esistito(1).

Devo questa volta spezzare una lancia in favore degli ebrei. Per dovere d'onestà intellettuale, per chiarezza. Dal mio punto di vista la critica del giudaismo-talmudismo ne comporta necessariamente un'altra, altrettanto profonda, del cristianesimo ufficiale, in specie cattolico (senza dimenticare mostri come Lutero e Calvino). 

Gli ebrei avevano TUTTO IL DIRITTO di non riconoscere quel preteso Messia. Lo stesso identico diritto degli augusti pagani. Ma il loro fantauomo-Dio, messaggero del regno del "perdono", della "misericordia" e dell'"amore" universale, i tiranni delle catacombe, una volta in sella a un impero romano ormai allo stremo, lo imposero col ferro, col fuoco, con lo sterminio. 

E così ai politeisti, come ai "fratelli maggiori" del "Monte Sinai". E' vero: gli ebrei, in genere, si considerano "eletti" dal loro Arconte, sono razzisti, suprematisti... però non hanno mai organizzato crociate e inquisizioni - semmai le han subite -, mai hanno preteso nei fatti - con la spada - che tutta la terra si "convertisse" al loro credo. E anzi (e anche per questo) sono spesso stati, nel corso della storia, difensori e praticanti del libero pensiero. Oggi i peggiori tra loro e i cristianisti si abbracciano in attesa di farsi fuori ad Armageddon. Io mi auguro scompaiano insieme, una volta per tutte.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: se ora siamo sotto il tallone del Kosherbig Brother e dentro fino al collo nel suo regno del falso e del marcio dobbiamo ringraziare innanzi tutto proprio la tirannica pretaglia cristiana (in particolare cattolica pedoapostolica romana, "tradizionalista", torquemadista DOC). Non solo, sterminando sino all'ultimo uomo, letteralmente olocaustizzando gli "eretici" che esigevano la chiusura dei litolibri tribal-razzisti e si appellavano a un Dio universale di bontà e misericordia, antitesi dell'incubo Yahweh, essi resero universale proprio il giudaismo suprematista (metamorfizzato nella dottrina del "Cristo Re degli eserciti") e ne sparsero il veleno e il delirio sino all'ultimo atollo del pianeta; ma resero anche smisurate alcune precipue caratteristiche ebraiche (tra cui il risentimento e il desiderio di sfruttamento-vendetta-rivalsa contro i goyim) in virtù di abominevoli persecuzioni ripetute nei secoli(2), non disgiunte dall'utilizzo dei "deicidi" come esattori-vampiri nei confronti di chi dava da mangiare a tutti: i lavoratori della terra (cfr. le vicende paradigmatiche del grande regno lovecraftiano di Polonia-Lituania, "cielo per i nobili, purgatorio per gli abitanti di città, inferno per i contadini, paradiso per gli ebrei"(3)). 

Oggi i loro eredi con chierica alzano alti lai contro i "cedimenti" pontifici e la tracotanza di Giuda... AVETE QUEL CHE MERITATE.

Vorrei ci si soffermasse un attimo (d'orrore) su ciò che le latrine cattoliche, 'sti criminali purulenti, inflissero a Dolcino: "Dolcino, Margherita e Longino Cattaneo di Bergamo, luogotenente di Dolcino, vennero catturati vivi e il 25 marzo furono portati al castello di Biella, dove Longino e Margherita furono arsi sul rogo il 1° Giugno 1307, nonostante i tentativi di alcuni nobili locali di salvare la vita della donna, facendola abiurare. Longino fu arso vivo sulle rive del Torrente Cervo. Dolcino fu costretto ad assistere al rogo della sua compagna ('darà' - come dice un cronista anonimo del tempo - 'continuo conforto alla sua donna in modo dolcissimo e tenero') e successivamente portato a Vercelli per essere, a sua volta, arso (1° giugno del 1307). A sentenza emessa e prima che fosse giustiziato, Dolcino fu sottoposto ad una sorta di tortura: incatenato su un carro tirato da due lenti buoi farà un interminabile percorso per le vie cittadine mentre due aguzzini con tenaglie arroventate strapperanno, di tanto in tanto, parti del suo corpo. Il cronista anonimo - che assistette alla scena - scrisse che 'mai un solo lamento uscì dalla bocca del frate, e solo quando gli fu strappato il pene si sentì un verso rauco come di animale ferito'. Quindi Dolcino fu issato sul rogo e arso vivo. Nonostante questa atroce tortura, Dolcino non si lamentò mai, eccetto quando si strinse nelle spalle all'amputazione del naso o quando sospirò profondamente al momento dell'evirazione. Nessuno di loro rinnegò le proprie dottrine, nemmeno durante le precedenti torture ed il rogo."(4)

Siate maledetti per l'eternità, delinquenti ignoranti sozzi ipocriti magnamagna malvagi luridi corrotti, canaglia infame, compimento, nel peggio, del vomito suprematista veterotestamentario. LONTANI DA ME i vari "Don Curzio Nitoglia" e compagnia "tradizionalista", "tomista" con chierica cornuta... è solo perché la Grande Rivoluzione vi tolse il potere temporale che non potete più infierire con la tortura, coi roghi... ma siete sempre gli stessi nell'intimo: mostri totalitari, pazzi fanatici, anche se con saio francescano.

Joe Fallisi

NOTE


(1) Cfr. http://www.vangeliestoria.eu/http://www.yeshua.it/index.htm - tre altri siti in italiano pieni di informazioni e argomentazioni con cui non ci si può non confrontare sono quello di Luigi Cascioli, da poco scomparso, http://www.luigicascioli.eu/index.php, quello di Davide Donnini,http://www.nostraterra.it/cristianesimo.html, e http://www.jesusneverexisted.com/scholars-italian.html- e Alessio De Angelis, Alessandro De Angelis, La fine del cristianesimo. Gesù e gli Apostoli non sono esistiti: le prove, Uno Editori, 2012.

(3) William W. Hagen, Germans, Poles, and Jews. The Nationality Conflict in the Prussian East, 1772-1914, University of Chicago Press, Chicago and London 1980, p. 13 (cfr. http://jewishtribalreview.org/07poland.htm).


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