Paolo e Caterina nel giardino di Spilamberto nella neve
Una domenica normale a Spilamberto
Domenica, 13 gennaio 2013, ho pensato che era tanto che non scrivevo più uno di quei miei raccontini, i resoconti delle mie giornate lavorative, o di qualche incontro con un allevatore o di un passaggio in macchina in un campo fiorito, ma perché, le domeniche che trascorro con il mio caro
Paolo, a casa, senza far nulla, sono forse meno ricche?
Per lo scorso fine settimana non avevamo preso nessun impegno anche perché ero reperibile per il lavoro per cui non volevo allontanarmi e comunque con Paolo non ci si annoia mai (ma veramente non mi annoio mai anche se sono da sola e questa è stata una bellissima scoperta abbastanza recente. Veramente, anche prima di questa scoperta non mi
annoiavo ma sentivo il bisogno di avere sempre qualcosa da fare, qualcuno da incontrare......).
Dopo la colazione a base di orzo e ciambella di mia produzione e la gita quotidiana al bar per l'attività sociale di colazione con sbirciatura dei giornali, a casa lui al Giornaletto ed io impegnata (poco) nelle pulizie di casa, rifacimento del letto assieme (molto meglio che farlo da sola) e messa in funzione della lavatrice, con un pensiero sollevato nel ricordare i tempi in cui non c'era la lavatrice e magari neppure l'acqua corrente in casa.
Paolo ricordava che a Calcata c'erano delle famiglie fortunate che nel loro orto potevano disporre di una sorgente di acqua sorgiva, bastava incanalarla ed ecco realizzato il lavatoio personale, chi non l'aveva doveva andare a quello pubblico (ma questo solo dopo il 1954) oppure al fiume Treja.
Ormai siamo talmente abituati a certe comodità che non ce le godiamo neanche, cioè non le apprezziamo abbastanza per quello che valgono e l'idea che un domani più o meno
lontano potrebbe capitare di doverci rinunciare non ci sfiora.
Ma l'acqua è sempre più inquinata, la corrente elettrica dipende, per ora ancora dalle fonti fossili, ormai in esaurimento.... chi vivrà vedrà.
Finalmente arriva l'ora del pranzo: pasta integrale e biologica al pomodoro, carota ed erbette, frittata di farina di ceci (una delle mie specialità), cavolfiore lessato e ripassato con olio, aglio e pepe, cachi, arance, mele.... da leccarsi i baffi!
Dopo pranzo non avevo voglia come Paolo del riposino, così mi sono messa sul letto a fianco a lui, seduta, con il lavoro a maglia che sta prendendo la forma di un gilet per lui (manca poco alla fine!) e un libro di Osho. Prima un po' di maglia, poi un po' di Osho (che parla del rapporto tra Maestro e discepolo) e il mio corpo scivolava sempre più giù, finchè ho chiuso ed appoggiato sul comodino il libro e mi sono addormentata.
Dopo un po', non so quanto, mi sono svegliata, un altro po' di Osho e, dopo un po', un altro sonnellino.... Al risveglio ormai era quasi buio, il cielo plumbeo tanto che nel giro
di un'oretta hanno cominciato a scendere dal cielo bianchi e freddi fiocchi di neve. Siamo usciti in fretta per la passeggiata pomeridiana con due ombrelli, ma la neve veniva giù abbastanza fitta e bagnata ed io non riuscivo a tenere riparata la cagnetta Magò, che non dispone né
di cappottino, né di impermeabile e così, dato che lei si stava
bagnando tutta ed io per questo mi stavo innervosendo, ben presto, anzi, prestissimo siamo rientrati.
Alla sera a casa durante la cena frugale con pane, marmellata e frutta, Paolo mi ha incantato con i suoi discorsi sull'I Ching, la Kabbala, i 5 elementi del sistema indiano, l'oroscopo cinese, mescolando il tutto e illustrandomi le sue intuizioni sulle combinazioni tra i vari sistemi... come sono fortunata!
Dopo cena ci siamo avventurati nella visione di un film (cosa che sarà avvenuta 4-5 volte da quando stiamo assieme), un film per niente facile ma molto suggestivo, sia nei paesaggi, nelle situazioni e nelle simbologie espresse: El Topo di Jodorowsky, a tratti difficile da digerire. Comunque lui è un grande personaggio ed un grande cercatore ed esperimentatore.
Per finire, la lettura del Giornaletto di Saul (del giorno dopo) con la correzione degli errori di battitura, poi si spegne la luce, si sta vicini a sentire la presenza dell'amato che, come nel pensiero di Isabelle Allende, non si sa dove comincia e dove finisce....
Caterina Regazzi
Paolo sul divano con Magò e Pulce
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