Solstizio d'inverno - Il tempo che segue le stagioni e la coscienza senza tempo


Immagine correlata

Con il mese  di dicembre  le giornate si accorciano sempre più, fino al solstizio d'inverno, che rappresenta la giornata più corta dell'intero anno, dopo la quale il periodo di luce prende gradualmente ad aumentare di nuovo, riportandoci alla luce interiore...

Nel momento del solstizio le "forze oscure" sono in maggioranza ma si percepisce la “luce interiore” o “bene” che inizia la sua ascesa. Dopo aver toccato il fondo sentiamo il richiamo sostanziale della coscienza che - come da sua natura - si pone a emendare ciò che è disdicevole per la crescita del nostro carattere.

La capacità evolutiva è la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta; rappresenta anche ogni inversione di rotta, l'autocritica, la conoscenza di sé: si voltano le spalle alla confusione dell'esteriorità (l'apparire, la ricchezza, ecc.) e si scorge il divino nel profondo dell'anima, ovvero l'Uno.

La suddetta visione è ancora  in stato germinale ma possiede già un valore intrinseco rispetto agli oggetti esteriori: l'Uno è la nostra natura e troviamo l'identità nella forza evolutiva che si compie nell'esistenza.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d' estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell'anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio invernale cade generalmente il 21 dicembre, ma per l'apparente stazionamento del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.

Il sole, quindi, nel solstizio d'inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell'oscurità ma poi ritorna vitale e "invincibile" sulle stesse tenebre... Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, per quanto possa apparire sorprendente, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
Nel contempo il significato esoterico, anche quello della vittoria del reale che smaschera il fittizio, cioè quel che è vero, la crescita luminosa, diviene evidente mostrando così la finzione dell'apparire.

In questa epoca materialista viviamo in un mondo dove, nella penombra, il falso e l'artifizio hanno preso il posto del vero e del semplice. Questo il meccanismo dell'apparenza che prende il posto del naturale -dell'intrinseca verità- e che favorisce il gioco sterile dell'esteriorità. La seduzione dell'illusione che si manifesta nella semioscurità mostra ciò che l'altro vorrebbe vedere, semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l'altro. E chi è l'altro? Chi svolge la funzione separativa tra l'io e l'altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell'altro?

L'apparenza insomma è camuffamento, mentre la chiara visione, potremmo dire la chiaroveggenza si accompagna alla luce dell'intelligenza, rappresentata dal Sol Invictus, ovvero la capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata.

Il Nobile e l'Ignobile
Le vie del Nobile e dell'Ignobile sono prodotte dal movimento interno alla psiche collettiva. Il Nobile non può seguire la via degli Ignobili per sconfiggere i medesimi, in quanto seguirebbe il “male” nel suo percorso. Ciò che il Nobile può fare è conservare il seme dell'intelligenza, non certo ricercare risultati nel mondo esteriore. Questa qualità va preservata in vista di un successivo sviluppo della coscienza a favore dell'evoluzione.

La massa segue sempre l'energia dominante, positiva o negativa che sia. Al momento in cui la massa raggiunge il suo massimo livello di espansione  ci si innalza al successivo livello evolutivo della coscienza. 

Il processo evolutivo della mente è eterno e si sviluppa nello spazio-tempo, mentre l'illuminazione è nella consapevolezza immediata, nel qui ed ora. E questa è la vera "emancipazione" dai limiti imposti dallo spazio-tempo.

Ci è concesso coltivare noi stessi a patto di rispettare le condizioni in cui ci troviamo: non dobbiamo quindi rinunciare allo svolgimento delle funzioni nell'ambito esterno ma evitare accuratamente di subire il fascino di tutti quei meccanismi che indeboliscono il potere della coscienza (qui intesa anche in senso morale).

Si trova il “retto agire” per mezzo di verosimili sforzi volti ad ampliare e condividere la coscienza che ci appartiene.

Il mondo spirituale si trova qui nella vita quotidiana, è sempre presente nella manifestazione a rappresentare il potere della manifestazione stessa.

Le identificazioni sono tutte di carattere illusorio ma allargando il campo da un interesse esclusivamente personale a quello della propria famiglia, della terra di origine e così via, si allargano i confini della nostra “gabbia” mentale fino a trascenderli, in un vero e proprio processo di espansione della coscienza... che infine trova il compimento in se stessa.

Previsioni e consigli
La Terra compie le cose per mezzo della forma, perciò di essa si dice “lo stato”. Così anche l’uomo nobile deve possedere ampiezza di vedute, forza interiore, carattere compatto per essere in grado di sopportare il mondo senza subirne gli influssi. Le qualità migliori per mantenere il proprio equilibrio sono serietà, modestia e riservatezza.

Nel tempo delle grandi abbuffate festive, e dei cibi invernali più carichi di grassi, cerchiamo di nutrirci adeguatamente per incamerare energia, ma senza esagerare: il cuore si affatica per digerire e il colesterolo incalza. Per contro, non eliminiamo del tutto i grassi dalla nostra alimentazione, perché hanno la loro funzione: la parola d’ordine è giudizio!

Il cuore è al centro di tutte le funzioni fisiche, energetiche del corpo, e anche di quelle spirituali. Circondiamoci di verde e di rosa, i colori di questo “chakra” per ricordarci che l’amore per se stessi e gli affetti, sono ciò che conta di più.

Paolo D'Arpini



“La conoscenza di ciò che appare nella coscienza non è vera conoscenza. Conoscenza di Sé significa essere quella coscienza in cui tutto appare” (Saul Arpino)   

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.