799-IT
Ipnosi regressiva Calogero Grifasi.
Angelo,
Tracce controllo mentale Monarch Linea ereditaria.
Premessa.
La
trascrizione di questa seduta non è integrale, questo volutamente,
poiché l’attenzione è caduta solo su un argomento in particolare,
va precisato però che le parti omesse sono comunque riassunte e che
l’operazione di esclusione di queste dalla trascrizione non altera
in alcun modo il senso degli avvenimenti della sessione, quest’ultima
può essere seguita per intero all’indirizzo sopra indicato.
Le
parti indicate tra parentesi (…) sono parole non comprensibili,
mentre le parti […] sono le note del redattore; questa trascrizione
è assolutamente fedele a quanto espresso durante la sessione.
Angelo si sottopone ad una seduta per
risolvere due problemi specifici e ben individuati: il primo è il
rapporto con le donne verso le quali, malgrado i suoi 43 anni, sente
di comportarsi immaturamente, con risultati disastrosi; l’altro
riguarda il lavoro, l’incertezza e la paura per un futuro di
povertà.
C.
Grifasi indagherà se dietro a questi problemi ci sono delle cause
esoteriche. Angelo lentamente si immerge in uno stato di sonno
profondo e viene indotto a ricercare nel suo passato dei ricordi
lontani. In questi ricordi emerge un blocco dovuto ad una sensazione
d’incomprensione, sensazione che Angelo vuole eliminare, al comando
di rimozione Angelo “vede” tanti punti luminosi nel suo corpo,
energie, che individua come memorie da raccogliere, eliminare ed
allontanare, e che raccolti in una mano riesce ad allontanare ma
quest’energia mostra di voler tornare. La causa del ritorno è
Angelo stesso, del suo senso di colpa, allora viene indotto a
trasformarla in sicurezza, ma sono necessarie varie azioni, il senso
di colpa si manifesta ancora come oppressione sul petto…
A.
– è come se stesse … vivendo, non vuole morire
G.
– ok, dì a questa energia che è nel tuo petto, dille di uscire
fuori e di mettersi davanti a te, e mi dici da dove esce
A.
– vedo mio nonno Giuseppe
G.
– è uscito completamente dal tuo petto?
A.
– no
G.
– digli di uscire completamente
A.
– ha una mano nel mio torace, è di fronte a me e mi sta
conficcando una mano nel torace
G.
– come si chiama tuo nonno?
A.
– Giuseppe
G.
– è morto o vivo
A.
– è morto
G.
– mi fai parlare con lui?
A.
– certo
G.
– permetti? grazie. Giuseppe mi senti?
A.
– si
G.
– Giuseppe perché hai la mano conficcata nel petto di tuo
nipote?
A.
– è mio, è mio
G.
– perché è tuo?
A.
– è mio
G.
– non lo vuoi lasciare?
A.
– no
G.
– perché?
A.
– è mio
G.
– che cosa ci devi fare tu? Giuseppe cosa ci devi fare con Angelo?
A.
– me lo prendo
G.
– per far cosa
A.
– ci vivo
G.
– perché? Hai bisogno di un corpo
A.
– è puro
G.
– quali problemi hai causato ad Angelo con la tua presenza?
A.
– (ridendo) ci lasciavano da soli (ride)
G.
– e tu cosa facevi?
A.
– gli ho fatto di tutto (ride e non riesce a fermarsi)
G.
– adesso basta ridere Giuseppe, adesso basta!
A.
– (ride ancora di più)
G.
– conto fino a tre, al mio tre smetti di ridere
A.
– (ridendo) ci lasciavano da soli
G.
– smetti di ridere!
A.
– (ridendo) devi vedere i suoi occhi
G.
– smetti di ridere Giuseppe smetti di ridere, cosa hai fatto
dimmi? Cosa hai fatto Giuseppe? Giuseppe!
A.
– la gente non sapeva niente di me, la gente non ha mai saputo
niente di me, la gente non capiva, non sapeva, eh, eh se avessero
saputo (ride ancora)
G.
– hai abusato del piccolo?
A.
– non solo abusato, se ho abusato, i pivellini abusano
G.
– tu cosa hai fatto? Cosa hai fatto Giuseppe? Giuseppe! Giuseppe!
Cosa hai fatto? Adesso quando io tocco la tua fronte con un dito tu
mi dici cosa hai fatto. Cosa hai fatto? parla
A.
– l’ho violentato, gli facevo male, lo facevo sbattere, gli
mettevo la mia sborra in bocca, ma non potevo lasciargli i segni
perché se ne accorgevano, poi non me lo lasciavano più
G.
– lasciami con Angelo. Angelo, disconnetti da Giuseppe
A.
– si, sono qui
G.
– hai sentito la conversazione?
A.
– si ero presentissimo
G.
– perfetto
A.
– in realtà in certi momenti lo perdevo si, quasi se ne andava
poi tornava
G.
– ok, come ti senti fisicamente? Stanco?
A.
– molto stanco si
G.
– è lui che ti sfinisce, dobbiamo solamente tiralo fuori
A.
– molto, molto stanco
G.
– adesso digli di uscire completamente fuori dal tuo petto e [gli]
dici di mettersi davanti a te
A.
– ….
G.
– è uscito completamente?
A.
– in realtà non ci riesco nel senso che mantiene un contatto
…
Angelo, malgrado si sforzi, non riesce
ad allontanare Giuseppe, Grifasi gli richiede di fare una ricerca
accurata nel suo corpo …
G.
– ok, ok staccati da lui disconnetti, disconnetti vediamo dove s’è
agganciato, adesso facciamo uno scanner interno e dimmi, …
disconnetti! disconnetti!... disconnesso, facciamo uno scanner
interno, adesso tu entri per la parte superiore della tua testa, da
qui, entri nel cranio, dimmi come vedi il cranio all’interno dimmi
se vedi qualcosa che non ti appartiene
A.
– no
G.
– non c’è niente?
A.
– no
G.
– scendi giù occhi naso bocca, dimmi se vedi qualcosa
A.
– bocca
G.
– cosa c’è nella bocca
A.
– una placca metallica sul fondo
G.
– una placca metallica, a cosa serviva?
A.
– mi viene in mente lo sperma quindi è come se fosse lì che lui
mi inseriva la sua essenza
G.
– ok, adesso controlla orecchie e gola
A.
– beh si quando dico bocca in realtà è gola
G.
– adesso scendi nel torace, controlla polmoni e cuore
A.
– anche orecchie però eh
G.
– orecchie, cosa c’è la placca
A.
– si
G.
– la stessa?
A.
– si entrambe le orecchie, gola e orecchie
G.
– la stessa placca?
A.
– si
G.
– perfetto, scendi ancora più giù, controlla polmoni e cuore
A.
– no, no libero
G.
– libero? Controlla tutti gli organi interni nel ventre
A.
– cuore, mi vien da dire che avrebbe voluto, cuore, non c’è
riuscito
G.
– sicuramente il corpo era umano ma l’essenza non era umana, per
questo hai degli impianti, impianti perché non c’è connessione,
l’impianto serve per compatibilizzare, per catalizzare qualcosa di
umano con qualcosa che non è umana, adesso vediamo cosa c’era
A.
– quindi il nonno non era, intendi dire quest’essenza, questa …
G.
– il nonno era completamente posseduto, quindi controlla il ventre
e dimmi se vedi qualcosa negli organi interni …
Angelo
porta avanti l’accurata ricognizione del proprio corpo alla ricerca
di altri dispositivi materiali o eterei residui, e ne individua altri
nell’addome, nei testicoli, nel palmo delle mani ...viene ora
ricercato il responsabile di queste placche, che si presenta come
punto luminoso, ma alla richiesta di prendere forma…
A.
– … vedo i classici grigi e il classico rettile, immagini che
ho visto mille volte…
G.
– le vedi mille volte perché sono quelli che ci sono, adesso
dimmi dov’è tuo nonno
A.
– vedo queste due immagini ma… non so io mi sento preso in
giro, io non so cosa dirti
G.
– stai pensando?
A.
– si
G.
– questo è il lavoro che debbo fare io, sono qui per questo, tu
dimmi solo quello che vedi
A.
– vedo sia una forma da rettile, un umanoide con forme da rettile
e squame e un grigio da manuale, testa grossa e il nonno alle loro
spalle, come se loro due stessero facendo da bodygards …
G.
– adesso tu osserva negli occhi tuo nonno e dimmi se lo riconosci
A.
– a si adesso vedo una persona in difficoltà come se fosse
dietro di loro e non può fare … è loro prigioniero
G.
– se è loro prigioniero non sono dei bodygards … sono dei
carcerieri, adesso fammi parlare di nuovo con tuo nonno. Giuseppe!
A.
– si
G.
– cosa stai facendo con quelle due forme, quelle due figure
davanti a te? Cosa succede?
A.
– faccio quello che loro vogliono
G.
– cosa vogliono che tu faccia?
A.
– del male, del male
G.
– adesso Giuseppe portami al momento in cui hai fatto un patto con
loro, dove sei Giuseppe?
A.
– vedo un bambino
G.
– quanti anni hai?
A.
– penso una decina
G.
– cosa succede?
A.
– sono in campagna
Giuseppe,
il nonno, per bocca di Angelo racconta l’episodio in cui da
ragazzino viene assalito di giorno, da esseri tutti uguali con la
testa grossa, alti quanto lui, che saltano fuori all’improvviso e
dopo aver ‘sparato’ contro il carro col fieno che stava
conducendo, e ammazzato l’asino, lo catturano e operano su di lui …
G.
– quanti sono su di te?
A.
– tre, quattro, quattro
G.
– adesso dimmi chi è il capo?
A.
– non lo so
G.
– chiamalo?
A.
– ok
G.
– chi appare?
A.
– uno di loro, era ai piedi, si è alzato
G.
– come si chiama?
A.
– Giafl
G.
– mi fai parlare con lui?
A.
– si
G.
– solo quando ti tocco tu canalizzi lui, non prima, se io non ti
tocco tu non lo canalizzi, Giafl mi senti? Giafl! Giafl!
A.
– sono io Angelo, sono immobile, aggressione nei tuoi confronti,
cioè il mio corpo è immobile, ma potessi ti strozzerei
G.
– disconnetti non sei tu, disconnetti, sei disconnesso?
A.
– si, si, il mio corpo non come mia volontà, il mio corpo
avrebbe voluto saltarti al collo
G.
– perché non eri tu era Giafl
A.
– si
G.
– non parlava?
A.
– no non parlava voleva soltanto muovere il corpo
G.
– adesso parla in terza persona con lui, chiedigli cosa sta
facendo
A.
– cosa stai facendo?
G.
– che ti dice?
A.
– non mi considera, come se, non lo so, come se non gli
interessasse assolutamente quello che stiamo facendo
G.
– e perché non interferisce con te, interferisce con Giuseppe, tu
sei Giuseppe adesso in quel momento, tu sei tuo nonno piccolino è
con lui che stanno interferendo, adesso Giuseppe chiedigli cosa
stanno facendo
A.
– cosa mi state facendo?
G.
– ti rispondono Giuseppe?
A.
– no, no.
G.
– ok, non gli chiedere niente, avanza nel tempo finché non
finiscono il lavoro e dimmi cosa succede
A.
– mi rialzo, c’è tutto quel disastro, papà mi ammazza al
pensiero
G.
– non c’è più nessuno in giro?
A.
– no,no sono andati via e io son rimasto con tutto quello che è
successo
G.
– avanza di mezz’ora, che succede?
A.
– sto piangendo vicino al mulo morto
G.
– avanza di un ora
A.
– dicono che ha avuto un infarto e che non è colpa mia
G.
– siete ancora sulla strada
A.
– si è venuto papà con un uomo però non sono arrabbiati con
me, perché dice che è stato il mulo che ha avuto un infarto
G.
– tu ti ricordi quel che è successo?
A.
– no io non mi ricordo niente so soltanto che mi sono ritrovato
vicino a tutto questo disastro
G.
– adesso Giuseppe controlla dentro il tu corpo e dimmi cosa ti
hanno messo
A.
– il piede sinistro e completamente intorpidito e sento come se mi
hanno …, si quello che lavorava ai piedi mi ha messo qualcosa nel
piede sinistro
G.
– poi
A.
– faccio una scansione del corpo?
G.
– si, si dalla testa fino ai piedi, vai Giuseppe
A.
– cervello c’è una specie di placca metallica, un po’ diversa
da quelle che vedevo prima, sono dorate non sono argentate, sono un
po’ diverse, scendendo orecchie, palato, polmoni, cuore,
G.
– sono pieni di placche?
A.
– si, basta, piede
G.
– a cosa servivano queste placche Giuseppe?
A.
– controllo
G.
– che tipo di controllo?
A.
– mentale
G.
– come si chiama questa tecnologia
A.
– impianto
G.
– qual è il nome tecnico? Qual è il nome del progetto?
A.
– Monarch
G.
– chi ha deciso che dovevi essere impiantato tu? Giuseppe, con il
Monarch
A.
– casuale
G.
– e chi l’ha deciso?
A.
– posto sbagliato, momento sbagliato casuale
G.
– è casuale, però chi l’ha deciso?
A.
– quegli uomini che mi hanno, quegli esseri che mi hanno …
G.
– e chi è a capo di quegli esseri, quelli sono esecutori, chi è
il mandante è sulla terra o fuori dalla terra?
A.
– schermo nero
G.
– non ti arriva niente?
A.
– schermo nero perché vedo tutte e due le cose, vedo cioè,
allora vedo sia la terra che una specie di astronave, le vedo tutte e
due
G.
– bene collaborano?
A.
– si
G.
– sulla terra da dove parte questo ordine? Per così dire
A.
– non lo so
G.
– e sull’astronave chi c’è? Osserva chi c’è dentro
A.
– c’è un equipaggio di … grigi … quelle forme
G.
– chi è il capo della nave? Il comandante
A.
– c’è uno seduto in una posizione, tipo, predominante
G.
– che forma ha?
A.
– è come gli altri, è come gli altri la forma, però più in
alto e molto … molto altezzoso
G.
– come si chiama?
A.
– Ank
G.
– chiedigli ad Ank a cosa serve questo progetto Monarch, qual è
l’obiettivo?
A.
– dice solo controllo dell’umanità
G.
– questo su Giuseppe, chiedigli se questo su Giuseppe, su te è
un progetto sperimentale?
A.
– no collaudato
G.
– collaudato, a cosa serve? Questo per Giuseppe
A.
– diffondere il male
G.
– che tipo di male volete diffondere attraverso Giuseppe?
A.
– soggetti passivi
G.
– cioè?
A.
– sofferenza che causi dipendenza
G.
– ti riferisci alla violenza sessuale?
A.–
tutte le dipendenze possibili e immaginabili qualsiasi sofferenza
porterà sempre a creare individui deboli
G.–
nel caso dell’esercizio di questa violenza sul nipote Angelo, cosa
avrebbe dovuto causare in Angelo?
A.
– uno schiavo
G.
– uno schiavo di chi?
A.
– nostro, sarete tutti nostri schiavi
G.
– né stato raggiunto quest’obiettivo con Angelo?
A.
– non è stato eseguito bene il compito
G.
– perché non è stato eseguito bene, che è successo?
A.
– gli umani non rispondono completamente ai nostri comandi
G.
– perché?
A.
– hanno sentimenti
G.
– ha risposto bene Giuseppe all’esperimento? Al Monarch?
A.
– si, ma aveva paura delle conseguenze, non era puro
G.
– non era un criminale perfetto?
A.
– no perché lui era spaventato di essere scoperto
G.
– e invece Angelo? Ha impianti di Monarch?
A.
– si
G.
– le placche che abbiamo visto sono di Monarch?
A.
– assolutamente si
G.
– stanno funzionando bene su di lui?
A.
– no
G.
– su Angelo, qual è l’obiettivo
A.
– un fallimento, è un fallimento
G.
– è un fallimento, non funziona?
A.
– è assolutamente un fallimento
G.
– Angelo dovrebbe essere violento?
A.
– Angelo sarebbe stato violento se avesse funzionato
G.
– perché non ha funzionato?
A.
– il cuore
G.
– cioè?
A.
– era puro e Giuseppe non è riuscito a portare avanti il lavoro,
era perfetto, sarebbe stato perfetto
G.
– in questo momento questi impianti su Angelo stanno funzionando
anche se male? O non stanno funzionando
A.
– oh si certo che funzionano, funzionano sempre
G.
– però non danno il risultato sperato?
A.
– no
G.
– e cosa stanno causando in questo momento ad Angelo?
A.
– effetto secondario
G.
– quali sono?
A.
– sottomissione
G.
– per caso c’è anche paura delle donne?
A.–
qualsiasi paura possibile e immaginabile è scatenata da questo tipo
di impianti quindi è assolutamente anche quello
G.
– paura della povertà?
A.
– non specificamente, non c’è specificità
G.
– paura in generale
A.–
l’obiettivo era la riproduzione, riproduzione, riproduzione
all’infinito dello schema, ma doveva essere eseguito correttamente
G.
– sulla terra chi collabora a questo progetto Monarch?
A.
– migliaia di persone
G.
– esseri umani?
A.
– si
G.
– consapevoli?
A.
– noo, obbediscono stiamo lavorando a questo lavoro da tantissimo
G.
– ma sono consapevoli di farlo?
A.
– sono consapevoli di essere cattivi non sanno perché
G.
– c’è qualcuno che lo sa, qualcun degli esseri umani sarà
consapevole?
A.
– ai vertici si
G.
– chi sono questi vertici?
A.
– non mi è dato rispondere
G.
– che succederebbe se rispondessi?
A.
– non mi è dato rispondere
G.
– e se ti prometto che non verranno diffusi questi nomi?
A.
– anche tra di noi c’è controllo
G.
– immagino, non darmi i nomi, dammi gli incarichi che hanno sulla
terra
A.
– ti devi immaginare una catena, ai vertici della catena ci sono
persone molto consapevoli di quello che sta succedendo,
progressivamente il livello di consapevolezza si spegne molto in
fretta, sono pochissimi in realtà quelli che hanno la consapevolezza
di aiutarci, sono tantissimi quelli che lo stanno facendo
concretamente, la vera consapevolezza è in mano a unità, dieci
G.
– dieci persone?
A.
– non di più
G.
– o gruppi
A.
– persone, loro muovono gruppi
G.
– queste persone stanno nella politica
A.
– ovunque tu possa immaginare un centro di potere
G.
– sono solamente dieci
A.
– perché utilizzano i sottoposti per fare ciò che loro gli
chiedono di fare, i sottoposti sono degli idioti ovviamente
G.
– sono militari?
A.
– qualcuno
G.
– sono politici?
A.
– i militari sono sotto anche loro, sono anche loro degli idioti
G.
– sono politici?
A.
– anche i politici
G.
– sono idioti?
A.
– sono tutti sotto, stai parlando di soggetti che non hanno
nessun controllo
G.
– io vorrei sapere quali sono le persone fisiche umane? Che
collaborano inconsapevolmente
A.
– è un dato che non ho nemmeno io a disposizione
G.
– qual è il tuo livello gerarchico? Basso, medio, alto?
A.
– questa domanda è ridicola
G.
– perché?
A.
– ragioni da umano
G.
– dammi tu la risposta
A.
– in un impero sconfinato essere alti è qualcosa che potrebbe
somigliare al tuo concetto di dio, quello che faccio io è basso ma
per l’umano è probabilmente simile ad un concetto di dio, non
potete capire è troppo grande per voi tutto quello che c’è oltre
G.
– perché volete il controllo sull’essere umano?
A.
– energia
G.
– nutrimento?
A.
– si
G.
– dovete vivere?
A.
– dominio
G.
– perché dovete dominare? Che ve ne fate del dominio?
A.
– non siamo da soli
G.
– lavorate per altri
A.
– no, abbiamo antagonisti, è il livello di energia quello che a
noi interessa
G.
– quale tipo di energia prelevate dagli esseri umani
A.
– non la preleviamo nemmeno la emanate voi direttamente
G.
– e voi la prendete così come arriva
A.
– non la pendiamo non ci interessa
G.
– cosa ne fate allora?
A.
– è l’ambiente, è l’ambiente che si permea di una energia a
noi consona e che ci dà potere, in tutto l’universo ci sono
sorgenti d’energia e sono indirizzabili in una direzione, nel
momento in cui quella direzione è a nostro favore noi siamo più
potenti, nel momento in cui l’energia è a favore dei nostri
antagonisti, sono più potenti loro, questa cosa va avanti da
infinito tempo
G.
– come si chiamano i vostri antagonisti
A.
– voi li chiamate Pleiadiani ma sostanzialmente sono dei romantici,
sono molto più simili a voi di quanto lo siamo noi
G.
– voi invece chi siete?
A.
– noi abbiamo un’antichissima stirpe ma siamo, siamo
fondamentalmente non emotivi, questa è la nostra debolezza
G.
– cercate l’emozione nell’essere umano?
A.
– è molto potente l’energia che voi riuscite a produrre con le
emozioni, a noi serve tantissimo
G.
– come sono i vostri corpi?
A.
– fragili, rispetto ai vostri perché a noi non servono come li
usate voi
G.
– quale aspetto hanno i vostri corpi?
A.
– abbiamo, dovete immaginare una struttura fisica, non
equiparabile alla vostra perché noi siamo andati molto oltre il
concetto di materia, utilizziamo i nostri corpi per muoverci nella
materia , ma non sono strutturati per starci, a noi interessa solo
poter interagire con la materia
G.
– quando interagite con la materia che forma prendono?
A.
– siamo molto esili, voi ci avete già visto tante volte col
concetto di grigio e effettivamente
G.
– solo grigio?
A.
– si è una … una struttura standard
G.
– altre forme? Da chi prendete a prestito queste forme?
A.
– noi possiamo occupare forme già esistenti o utilizzate forme
prodotte specificamente, abbiamo utilizzato forme specificamente e
studiate proprio per muoverci sui vari pianeti un cui lavoriamo, e
abbiamo scelto quella, perché occupare delle altre forme significa
dover configgere con la forma residente, è molto più faticosa
piuttosto che entrare in un corpo formato specificamente
G.
– tu hai utilizzato un corpo da rettile o simil rettile?
A.
– no io non ho questi compiti
G.
– altri (…) lo hanno fatto?
A.
– ovviamente
G.
– perché scegliere il corpo da rettile che caratteristiche vi dà?
A.
– sono estremamente istintivi e quindi noi riusciamo a dominarli
con facilità, hanno una struttura tipicamente primitiva, ogni volta
che si occupa una struttura più evoluta, c’è il conflitto con la
componente non strutturale, ma razionale
G.
– perché prendete a volte i corpi di insetti?
A.
– esigenze di mobilità
G.
– che mobilità vi dà l’insetto?
A.
– è quello che fate anche voi quando avete bisogno di spiare
G.
– cioè?
A.
– strutture piccole, possiamo entrare dappertutto
G.
– perché forme di anfibi? Perché forme falconi formi?
A.
– ho … sto perdendo il contatto
G.
– lasciami con Angelo! Angelo disconnetti da tutto e tutti sei
solo tu Angelo. Angelo tu vuoi che si rimuovano tutti questi impianti
Monarch?
A.
– assolutamente si
G.
– bene, ordina la rimozione immediatamente e dimmi chi si avvicina
a rimuoverli
A.
– purtroppo ci metto un giudizio, la prima risposta che ho dato
è: a chi, e mi rendo conto di essere in una condizione di
dipendenza, tu mi hai detto ordina di rimuovere e la mia reazione è
stata a chi lo devo ordinare
G.
– te lo dico subito, chiama il responsabile, responsabile degli
impianti
A.
– è come se fosse un’entità completamente energetica e basta
G.
– si, digli di rimuoverli
A.
– si lui sta, praticamente richiamando a sé dei, come se si
…,come se evaporassero
G.
– si, quest’entità è Ank o è un’altra entità?
A.
– no un’altra entità
G.
– come si chiama?
A.
– non lo so sta lì è puramente energia non ha neanche
struttura, non lo so
…
continua l’opera di rimozione dei
dispositivi eterici, che si mostrano essere molti più di quelli
individuati all’inizio, è la stessa presa di coscienza di Angelo a
promuovere l’azione di pulizia fino in fondo svolta da questa
entità, ad eccezione dei testicoli, l’entità spiega: “non li
abbiamo messi noi”, viene chiamato il responsabile degli impianti
nei testicoli che ha sembianze diverse, di rettile, si svela una
separazione di compiti relativi a progetti separati, le placche nei
testicoli servivano alla sterilità e il rifiuto di avere figli da
parte di Angelo ne impedivano la rimozione, Grifasi coglie
l’occasione per ricordare che nella
propria sfera energetica la volontà propria non può essere mai
scalfita da altri, completata
quest’ultima operazione viene chiesto al nonno Giuseppe se vuole
anche lui liberarsi, ma appare rassegnato, vorrebbe ma è
terrorizzato, la paura è però un impedimento, Grifasi commenta che
i violenti hanno paura per reazione, Angelo guida Giuseppe a
liberarsi dalla paura e poi alla rimozione di tutti gli impianti
Monarch, ora Giuseppe è felice e trova parole di elogio per l’azione
di Angelo e lo rassicura circa la sincerità dell’amore dei suoi
genitori, infine Giuseppe viene fatto uscire dai tantissimi esseri,
Angelo incluso, ai quali era collegato e finalmente libero va verso
la serenità ; prima di chiudere la sessione Grifasi invita Angelo a
compiere un ultimo controllo sul suo corpo, Angelo trova ancora
qualcosa, questa volta nel cuore…
A.
– c’è, c’è tipo corpo estraneo
G.
– che forma ha?
A.
– e tipo placche dorate non argentate come avevo io
G.
– chiama il responsabile
A.–
ha una forma francamente demoniaca, cioè come tipologia di immagine
si potrebbe tranquillamente definirlo un demone
G.
– bene a cosa serviva quella nel cuore?
A.
– è l’elemento che non ha funzionato
G.
– come si chiama quest’entità
A.
– Astat
G.
– Chiedigli ad Astat, qual’è la differenza tra progetto Monarch
e progetto Monarch Ultra
A.
– e sta, sta dicendo questo, sta dicendo questo, praticamente
quell’impianto nel cuore se avesse funzionato sarebbe stato,
sarebbe stato determinante e noi non saremmo qui adesso, e tu non
potresti fare niente
G.
– tu non saresti qui?
A.
– non sarei in grado di, di
G.
– di farti un’ipnosi
A.
– no non sarei in grado di sviluppare volontà mia
G.
– certo, qual è la differenza tra Monarch e Monarch Ultra?
A.
– è l’impianto nel cuore
G.
– nel cuore è Monarch Ultra?
A.
– no Monarch Ultra è un’altra tipologia di impianto,
sostituisce quella precedente in efficacia, infatti sono, sono è
stato praticamente fallimentare Monarch perché ha prodotto un
risultato molto scarso
G.
– quindi Ultra è un’evoluzione del Monarch?
A.
– (ride) hai presente la faccia di uno che se la tira? Ok, sta
facendo un ghigno del tipo, non ai idea
G.
– e se ce lo spiega magari un’idea ce la facciamo
A.–
sta dicendo che quelli che stanno lavorando adesso con l’impianto
Monarch Ultra sono completamente in loro possesso, tu non li vedrai
mai
G.
– Monarch Ultra è un’evoluzione molto più potente del Monarch?
A.
– è una strategia diversa, è una strategia completamente
diversa
G.
– si continua ad utilizzare il Monarch?
A.
– soltanto, è un fallimento
G.
– quindi non si usa più?
A.
– no, no il Monarch non si usa più, ma ci sono e vanno avanti
G.
– non funziona come dovrebbe
A.
– sono solo persone deboli
G.
– e il Monarch Ultra sta funzionando?
A.
– Allora, con il Monarch ci sono persone in difficoltà di cui
noi ne ce facciamo niente, col Monarch Ultra abbiamo fedeli
servitori, a noi servono quelli
G.
– in quali casi vengono utilizzati questi servitori
A.
– a noi il fedele servitore ci serve anche alle poste, cioè il
fedele servitore è una persona che non si fa domande, a noi servono
persone che non si interrogano
G.
– e fanno quello che dite
A.
– fanno quello che diciamo, ma in ogni caso anche se noi non gli
diciamo di fare qualcosa loro non hanno la capacità di interrogarsi
… non c’è morale
G.
– quante menti controllate ci sono nel Cicap?
A.
– é scoppiato a ridere … é scoppiato a ridere, è forte sto
personaggio, ho la possibilità di vederlo, è forte perché in
realtà è divertentissimo, si sta divertendo un mondo
G.
– perché ride?
A.
– perché ha già vinto, sta … ha l’atteggiamento di chi ha
già vinto, non ha niente da perdere
G.
– chi non ha niente da perdere è diverso da chi ha già vinto
A.
– lui sa che ormai le cose hanno preso la piega che loro volevano
G.
– la risposta sul Cicap, qual è?
A.
– l’abbiamo creato noi
G.
– il Cicap è creato da voi?
A.
– assolutamente si
G.
– e a cosa serve?
A.
– confondervi
G.
– e son tutti controllati mentalmente o ci sono alcuni elementi
che non lo sono nel Cicap
A.
– noi usiamo sempre strategie matematiche, nel momento in cui
qualcuno non lo è quello passa in minoranza e crea l’effetto
credibilità, e la conflittualità all’interno dello stesso Cicap,
per fare un esempio di struttura di ordine, la conflittualità
presente all’interno dello stesso Cicap che lo rende umano ai
nostri occhi, altrimenti la totale concor[danza] di opinioni
ricreerebbe un effetto di resistenza. Non facciamo niente a caso, vi
conosciamo benissimo, abbiamo imparato a ragionare come voi, ed è
per questo che vi dominiamo
G.
– lasciami con Angelo, Angelo disconnetti, adesso basta
connessioni, adesso digli solo di rimuovere quest’impianto dal
cuore
A.
– lo ha già preso
G.
– quando ha fatto digli di andare via dalla tua sfera energetica
definitivamente
Bene
la sessione è finita, anche quest’ultimo ostacolo è rimosso,
inizia il risveglio guidato verso energie positive e di benessere,
Angelo è provato ma lucido.
Trascrizione di Giuseppe Moscatello
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