Fino a qualche anno fa la battaglia laica in Italia si combatteva più che altro contro la chiesa, ed essenzialmente contro l'esibizione del crocifisso nei luoghi pubblici. Poi pian piano all'antagonismo contro il cristianesimo si sono aggiunti torme di "fedeli" di altre religioni, compresi i credenti nell'ateismo. Ogni fede concorrente vuole occupare un pezzetto dello stato ed ottenere maggiore influenza. I cristiani ora debbono difendersi non solo dai laici ma da una grande ammucchiata antagonista: ebrei, musulmani, protestanti di varie sette e congregazioni, buddisti, bahai, new age, etc.
Poveri cristianucci, dopo le denunce di vari genitori, più che altro islamici, che obiettano la presenza del crocifisso nelle scuole, e la lotta senza quartiere degli atei, da arroganti assertori del cattolicesimo come "religione di stato" sono costretti ad accettare compromessi e cedere il passo al nuovo corso (vedasi il papa Francesco che abbraccia i mullah e bacia la mano ai rabbini).
Ma in definitiva ci vuole o non ci vuole il crocifisso nei luoghi pubblici? E qualcuno obietta: " e perché non la mezzaluna, la svastica, la croce celtica ed il fulmine di Giove Pluvio?"
Avevo già ripetutamente ed in varie occasioni esplicitato la mia opinione sull’esibizione di emblemi religiosi nei luoghi pubblici.
La mia lunga permanenza in India, luogo di profonda spiritualità e di sincretismo, mi ha insegnato che non è necessario e nemmeno utile esporre negli uffici istituzionali qualsivoglia simbolo religioso. Infatti per un rispetto delle pari opportunità e comunque di tutte le minoranze presenti nel sub-continente, nelle aule scolastiche o nei luoghi pubblici non vengono esposti simboli, che siano essi induisti, musulmani, buddisti, jainisti, cristiani, etc. Tali simboli eventualmente sono esibiti solo nelle scuole gestite da enti religiosi, magari sotto forma di statue dei fondatori. Nei luoghi istituzionali non vi sono immagini, se non quelle ufficiali dei Padri della Patria, come Gandhi, o del presidente della Repubblica.
In ambito spirituale l’idea sincretica sarebbe la più vicina alla laicità… e questa idea era presente nell'antica Roma ed in tutti i paesi del vecchio continente. Così fu sino al propagarsi dei due rami originati dall'ebraismo, quei culti "monoteisti", per affiliazione e non per nascita, oggi dominanti: il cristianesimo in occidente e islam in oriente. Ma l'approccio sincretico è forse l’unica forma che può garantire pari dignità ad ogni credo religioso, o ateo che sia, considerandolo parte del patrimonio morale e filosofico dell’umanità.
In merito alla lotta delle "immagini" e sulla loro esposizione o rimozione vorrei qui aggiungere un’altra ragione "sporca”. Tale ragione è sia politica (per la continua ingerenza delle gerarchie delle diverse religioni nelle decisioni governative dello Stato) che - soprattutto- economica…
Nel mondo esistono tre poteri economici molto forti, il primo è rappresentato dalle banche mondiali, rette da finanzieri ebrei, il secondo è il potere mondano del vaticano, il terzo è rappresentato dalle nazioni musulmane ricche di petrolio con annesse affiliazioni paramilitari fondamentaliste (ISIS, Al Quaida, etc.). Questi tre poteri sono in lizza, ognuno con le proprie visioni e finalità, per accaparrarsi il dominio del mondo…
Insomma noi laici siamo fra l’incudine ed il martello… e la diatriba si o no al crocifisso, si o no alle moschee od alla ricostruzione del grande Tempio universale di Gerusalemme, rientra in questa strategia di lotta fra grandi potentati della finanza mondiale…
Paolo D’Arpini
Ben detto e ben fatto, ma come imporre una soluzione di cambiamento alla realtà del sapere odierno per condurre una via di Pace Universale?
RispondiEliminaTutte le Religioni per ragioni di interesse impongono credenze filosofiche astratte formulate su una Divinità inesistente, mentre il bene e il male é dentro l'essere, radicato nel cuore, nella milza o nell'ntelligenza del sapere, mentre nella realtà ogni cellula che compone il nostro essere dispone di intelligenza propria ereditata e modificata dal comportamento della società.
Anthony Ceresa
Foto di Gustavo Piccinini. Grazie e un abbraccio.
RispondiElimina