Madame Blavatsky amava i fiori...




(…) La fondatrice del movimento teosofico, Madame Blavatsky ha avuto una strana abitudine per tutta la vita – e visse a lungo, viaggiò per tutto il mondo, e creò un movimento internazionale.  In realtà nessun’altra donna è stata così potente e influente nella storia dell’uomo. Usava portare con sé un sacco pieno di semi di fiori. Tutto il suo bagaglio consisteva di semi di fiori. Viaggiando in treno continuava a gettare semi dal finestrino, e la gente chiedeva: “Cosa sta facendo? Sta portando tanto bagaglio inutile con lei e continua a spandere semi per mille miglia”.

Lei rispondeva: “Questi sono semi di fiori, magnifici fiori. Quando
l’estate sarà passata e le piogge arriveranno questi semi diventeranno piante. Presto ci saranno milioni di fiori. Io stessa non tornerò lungo questa rotta, non li vedrò mai, ma migliaia di altre persone li vedranno e godranno del loro profumo”.

Infatti riempì quasi tutte le linee ferroviarie dell’India di fiori, e
la gente commentava: “Se non li vedrà mai, qual è la sua soddisfazione?”.

Lei rispondeva: “La mia soddisfazione proviene dal dare gioia a tante persone. Non sono un’avara. Qualunque cosa possa fare per rendere felice e gioiosa la gente la farò, fa parte del mio amore”. 

Amava davvero l’umanità, e fece tutto quello che le sembrava giusto (…)


(Tratto da: Osho, Oltre la psicologia) 

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«Si ama ricevere fiori e offrirne, li si mette nei vasi, li si coltiva nel proprio giardino, si va ad ammirarli nei parchi o nella natura, ci si meraviglia delle loro forme, dei loro colori e dei loro profumi. Ma prima di tutto li si considera elementi di decorazione che contribuiscono a rendere l'esistenza più piacevole. Questo interesse per i fiori rimane dunque superficiale e dalla loro presenza non si riceve gran che. Ma cosa sono i fiori in realtà? Sono esseri viventi con i quali si può entrare in relazione... Sì, un fiore non è semplicemente una particella di materia colorata e profumata: è la dimora di un'entità che viene a parlarci della terra e del cielo. E sapendo come guardare il fiore, come legarsi a lui, si entra in contatto con le forze della natura, con le entità che lavorano per fare di ogni fiore quella presenza così vivificante e poetica.» (Omraam Mikhaël Aïvanhov)

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