La comunicazione su internet cambierà il mondo?




Alcuni psicostorici ritengono che solo le forme pensiero che siano
sostenute da immagini accompagnate da emozioni e sentimenti, oltre che
da intelligenza, possano essere recepite nel subconscio e quindi
entrare a far parte della cultura umana.


Infatti dal subconscio le forme pensiero vengono inizialmente
rielaborate in sogni, immaginazioni, invenzioni e  successivamente in
credenze, filosofie, religioni, ideologie, etc.


Il processo quindi della trasmissione  ed assimilazione  delle notizie
ricevute, nel contesto culturale umano,  è alquanto complesso e può
richiedere anni ed anni. In effetti le attuali forme pensiero, quelle
consolidate nelle nostra società, sono il risultato di una lenta
crescita all’interno della psiche collettiva, una crescita che è
iniziata parecchie centinaia e migliaia di anni fa…


Lo dimostra anche il fatto che le religioni -ad esempio- hanno durata
millenaria e non parlo solo del Cristianesimo o Giudaismo o Islamismo
che sono tutto sommato alquanto recenti, mi riferisco invece alle
religioni matristiche ed animistiche che hanno avuto incubazioni di
migliaia di anni…. e sono ancora presenti in vari modi nella nostra
cultura attuale. Questo perché come avviene in natura e nel mondo
della fisica   “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si
trasforma”.


La trasformazione comunicativa, sempre in corso perenne, ha subito una
forte accelerazione con internet, una accelerazione che è iniziata
prima in forma passiva con la radio e la televisione ed ora è
diventata interattiva con il web.  Ma torniamo alla questione iniziale
e vediamo se esiste una risposta, o più risposte alle domande, e qui
inserisco alcune ipotesi.


“….le previsioni sono sempre difficili e qualsiasi previsione è
ipotetica. Per quanto riguarda questo aspetto, dobbiamo riferirci alla
documentazione  storica. E la storia ci insegna che le grandi
rivoluzioni sono in realtà trasformazione del sistema comunicativo.

Con l’invenzione della stampa -ad esempio- il primo libro veicolato è
stato la Bibbia protestante, non quella controllata dalla Chiesa
cattolica…. da qui la forza di Lutero e  gli altri riformisti. Il
controllo del mezzo di comunicazione significa il controllo di tutto
il resto”. (Giorgio Vitali)


Ma vediamo bene, è forse possibile un controllo sui modi espressivi
della comunicazione?  In effetti anche l’ipotetico controllo deve
tener conto delle mutazioni in cui l’informazione e la trasmissione
del pensiero  si muove.   Succede così  una evoluzione fatale nella
conquista elettronica, come sta avvenendo  proprio su internet,
costruita inizialmente per motivi di supremazia militare e politica,
che alla fine si è democratizzata per forza propria.


La comunicazione interattiva, una volta avviata, ha preso il
sopravvento ed  il numero di messaggi partiti ed arrivati è
inestinguibile! La rincorsa del potere che cerca di correre ai ripari
è perlomeno altrettanto caotica che l’immissione stessa su internet di
notizie incontrollabili.


Chi detiene ipotetici poteri di controllo cerca di controbilanciare
quella messe di nuove idee come in passato fecero al Concilio di
Trento…  creando  realtà paramassoniche, i gesuiti, i dottrinari, gli
inquisitori mediatici ed altro ancora.   Ma alla fine  la diffusione
del pensiero laico  ed il recupero di dottrine esoteriche, tenute
“occulte” per ragioni di sicurezza, hanno preso il sopravvento sul
dogmatismo religioso.


Su internet  un nuovo processo informativo  (e siamo solo agli inizi!)
è ormai avviato e sarà  difficilissimo bloccarlo… ed a poco serve
l’utilizzo di altre  indicazioni veicolate dai Media facenti parte del
Sistema. Anzi, è proprio il gioco dell’ evasione, dell’inosservanza,
che consente ai “violatori” di trionfare  su internet.


Malgrado le varie visioni e strumentalizzazioni del  nuovo metodo di
comunicazione globale,  abbiamo comunque visto che gli “argomenti” che
più coinvolgono gli utenti sono in fondo sempre gli stessi:
religione, sesso, costume e qui aggiungerei anche “mito”, il mito è
infatti un elemento  ricorrente in ogni modo comunicativo, è il ponte
fra la realtà e la fantasia.


Su internet scorgiamo la sua presenza nelle cosiddette “leggende
metropolitane” ovvero storie immesse nel web al limite della
credibilità, storie che rappresentano quello che si vorrebbe  credere
vero e che magari viene anche ritenuto vero in uno spazio della mente.
Insomma attraverso queste cronache si ricrea il meccanismo della
narrazione primitiva della tribù attorno al fuoco  e delle avventure
raccontate che diedero origine alle immagini di draghi, chimere,
fantasmi, dei, demoni ed eroi. Sono  quelle “forme pensiero” in grado
di assumere una consistenza abbastanza forte da poter essere
ritrasmesse e divenire parte integrante della cultura.


Anche questo articolo, ovviamente, rientra in questo processo
formativo al limite del fantastico, in cui si dice e non si dice, si
evoca ma si distingue, ed in cui la realtà del web viene comparata al
sogno ed alla creazione onirica.


Paolo D'Arpini

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