Ricordo che parecchi anni fa mi trovai a discutere con due amici laici viterbesi, Osvaldo Ercoli e Luigi Cascioli, sul significato e sulla sostanza della spiritualità laica. Luigi Cascioli, un ateo convinto, autore del libro la Favola di Cristo, obiettava che lo "spirito" non esiste, che è solo una invenzione dei preti. Ed io cercavo di spiegargli che nella storia dell'uomo il senso dello "spirito" è sempre stato presente in quanto espressione di una interiorità. Al che Osvaldo Ercoli mi chiese "insomma, sinteticamente, cosa intendi tu per spirito?". Quasi senza pensarci risposi "Lo spirito è una sintesi fra coscienza ed intelligenza!".
Da allora ogni volta che qualcuno mi chiede spiegazioni sull'argomento della spiritualità laica non faccio altro che ripetere la stessa cosa. Aggiungendo che l'integrazione della laicità alla spiritualità sta a significare una completa libertà da ogni impostazione ideologica. La spiritualità laica è la semplice e pura espressione dell'interiorità dell'uomo! E perché no? Anche delle bestie e di ogni essere dotato di intelligenza e coscienza. Infatti dal punto di vista "spirituale" non c'è differenza fra Uomini ed Animali, c'è solo una diversità di gradiente intellettivo, ma la coscienza che li anima è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa…
Nelle religioni monoteiste di origine giudea (ebraismo, cristianesimo e islamismo) si considerano gli altri esseri inferiori all'uomo, secondo la bibbia persino le altre razze umane sono inferiori a quella "eletta". Da qui la necessità del superamento di ogni "opinione religiosa".
L'opinione appartiene all'ego, inizialmente può essere accettata come base di confronto sulle idee, ma se osserviamo con gli occhi dello "spirito", che tutti ci accomuna, scopriamo che l'opinione è solo un attaccamento, un riflesso condizionato, di cui potremmo anche liberarci se vogliamo avanzare in consapevolezza.
Secondo i grandi saggi l’opinione è un automatismo della percezione individuale. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se almeno fossimo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale, cercando di integrarla nell’insieme del conosciuto, forse così stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite. Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene espressa.
Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imbroglio speculativo” teso alla soddisfazione di un vantaggio personale. Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire e quando si ragiona in termini di affermazione del proprio pensiero!
Secondo me la “spiritualità laica” deve comprendere anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro, non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere su punti che a noi sembrano ledere tale principio… Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità.
Ed in sintonia con questo predicato mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete!
Paolo D'Arpini
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